•Capitolo 31•

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Una mano si chiuse intorno al mio collo. Mi si mozzò il respiro, mentre spalancavo gli occhi di colpo. Spaventata vidi il volto di Charlie, il suo sorriso maledettamente compiaciuto. Provai rabbia e qualcosa di molto più amaro: paura, un terrore profondo e corrosivo. Gli strinsi il polso nel tentativo di liberarmi, ma sentivo come le mie forze stessero per venire a mancare. Aprii le labbra per gridare, ma non ne uscì niente. Stavo morendo.

"Kims." Una voce lontana e famigliare mi chiamò.

Gridando, spalancai gli occhi. Era buio e io avevo la bocca aperta in un grido senza voce. Respirai affannosamente, cercando di riprendere fiato. Era soltanto un sogno e io ero nella mia camera da letto, sotto le lenzuola. Avevo la fronte madida di sudore.

"Va tutto bene."

Mi voltai di scatto su un fianco, ma prima che potessi tornare a gridare di nuovo una mano si premette sulla mia bocca impedendomi di farlo. Un corpo si issò sopra il mio e dalla luce della luna che proveniva dalla finestra aperta riconobbi un paio di occhi azzurri che conoscevo.

Mi venne un altro infarto."Jebediah." Dissi scioccata.
Ma non poteva avere capito quello che avevo appena detto dato che la mia voce era attutita dalla sua mano.

"L'unico e il solo." Rispose, mentre io mi liberavo dalla sua presa. Il petto si alzava e si abbassava a ritmo incessante del mio respiro. Forse stavo ancora sognando. Per forza. Altrimenti come sarebbe stato possibile che Jebediah fosse in camera mia? Sul mio letto e sopra di me?

Mi diedi un pizzicotto, ancora sotto shock, ma non sembrò funzionare affatto. Quel paio di occhi chiari si trovavano ancora di fronte a me.

"Sto sognando." Mi dissi, cercando di convincermene.

"No, non credo." Commentò Jeb, divertito, ancora sopra di me."Anche se sapere che fai certi sogni su di me..." Alzò ed abbassò le sopracciglia chiare con fare ammiccante.

"Sto sognando, sto sognando, sto sognando.." Continuai a ripetermi con convinzione, chiudendo gli occhi con forza, stremata.

Si sentì un click e quando riaprii gli occhi venni accecata dalla luce che aveva travolto tutta la mia stanza."Spegnila subito!" Mi coprii gli occhi con il braccio, arricciando le labbra. Bruciavano come se io fossi un vampiro e quella fosse la luce del sole.

"D'accordo." Si sentì un altro click, poi l'inconfondibile risata di Jebediah."Volevo solo dimostrati che non stavi sognando."

Rimasi in silenzio, cercando di realizzare quello che stava succedendo. Jebediah era nella mia stanza. Okay. Era piena notte. Okay.

Allontanai il braccio."Cosa cavolo ci fai in camera mia a quest'ora?!" Sbottai d'un tratto, prendendo coscienza. Abbassai lo sguardo sulla sua posizione e agitandomi, sussurrai:"Levati subito!" Era proprio sopra di me. Oh, Gesù.

"Rilassati." Mi sussurrò all'orecchio, mentre si toglieva da quella posizione compromettente e si stendeva accanto a me sotto il mio sguardo indagatore.

"Tranquillo è morto!"Strinsi le coperte tra le dita, che mi arrivavano fino al mento.

"Ma io ho detto rilassati." Precisò con un sorrisetto, mentre mi scrutava da sotto le ciglia lunghe e chiare, la testa sul mio cuscino al mio fianco.

Ricordavo quanto mi piacessero i suoi occhi, soprattutto quando cambiavano sfumatura a seconda del suo umore."Anche rilassato è morto, non lo sapevi?" Cercai di mostrarmi indifferente al fatto che mi fosse ad un palmo dal naso, un tempo era normale, ma non ci riuscii. Ero rigida come una corda di violino. Non ci ero più abituata. Avrei anche voluto dire che la sua presenza in casa mia mi sorprendesse e mi infastidisse. Ma non era affatto così. Jebediah era da sempre stato il mio rifugio, la persona con cui parlavo per ore e ore senza che mi giudicasse e l'unica che entrasse in casa mia nel bel mezzo della notte. Non in questa di casa, ovviamente dato che non abitava qui. Ma in quella delle vacanze, sì. Comunque, la sua presenza mi rilassava e questo sospettavo non sarebbe mai cambiato. Andrew non ne sarebbe stato felice. Però eravamo amici. Però un tempo avevo provato qualcosa di più per lui di una semplice amicizia.

The bad boy's loveWhere stories live. Discover now