Born to be yours

By _shawnmendess__

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Cris è una ragazza a cui non piace dare a vedere tutto quello che prova: preferisce nascondersi dietro un fas... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30 - Andrew
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Informazione importante
Capitolo 50
Capitolo 51
Epilogo
Curiosità
Sono tornata!!

Capitolo 23

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By _shawnmendess__

"Non ci credo che finalmente saremo di nuovo tutti insieme!" Cher stridulava, mentre io e lei ci dilettavamo nella cucina, per preparare qualcosa per pranzo. A breve sarebbero arrivati tutti i nostri amici, il gruppetto del liceo: Becca e la sua parlantina stridulante, già me la immaginavo a raccontarci ogni singolo dettaglio della sua perfetta casa accanto il college - si, i soldi non le mancavano affatto; Simon e il suo essere schietto e diretto su qualsiasi argomento si potesse affrontare; Miley e le sue storie sui quattro fratelli che si ritrovava. E, da quello che avevamo capito, c'era anche un'altra aggiunta: dopo due anni all'estero, era tornato per trascorrere il Natale con i nonni anche Cristopher, il mio migliore amico dell'epoca; al secondo anno di liceo eravamo una cosa sola, insieme a Cher. Noi tre condividevamo il sonno, ci raccontavamo ogni minimo dettaglio della nostra vita. Poi, un giorno, era arrivata a casa sua la lettera di trasferimento del padre in Europa. Tutti eravamo devastati, e sebbene ci eravamo ripromessi di sentirci ogni giorno, con il tempo avevamo perso i contatti. Ci piaceva andare in giro e farci chiamare il magico trio, perché eravamo davvero come fratelli. Avevo sofferto molto a causa della sua lontananza, il solo pensiero che fosse tornato mi faceva strepitare di gioia.

"Allora, donne, avete cucinato?" Andrew entrò in cucina, con una birra tra le mani. Non avevamo nemmeno iniziato il pranzo e lui e mio fratello avevano già bevuto due birre ciascuno.

"Parlami ancora come se fossi la tua schiava, e giuro che ti taglio le palle e ci preparo uno stufato." Cher gli puntò un mestolo contro, io me la risi sotto i baffi, mentre mi portai un'oliva alla bocca. Avrei potuto mangiarne all'infinito senza mai esserne satura.

Andrew assunse un'espressione di ribrezzo, e scosse la testa quasi a voler cancellare quella scena dalla tua mente. "Sei disgustosa." Mormorò, portandosi istintivamente le mani sulla patta dei pantaloni.

"Posso fare di peggio." La mia amica ammiccò, poi si sentì il suono del campanello. Cher sussultò e corse alla porta saltellando, emozionata. In cucina rimanemmo solo io ed Andrew, che mi guardava con la coda dell'occhio.

"Non rischiamo la vita mangiando quella roba, giusto?" Disse, indicando con un cenno del mento il rustico che avevo appena tirato via dal forno.

"Potrei mettere dell'arsenico solo sulla fetta che ti spetta." Gli risposi, poggiando il rustico sul bancone da lavoro e sfilando via le presine.

"Avresti davvero il coraggio di uccidermi?" Chiese con un sorrisetto fastidioso, facendo un passo nella mia direzione. Raccolsi con un cucchiaio la panna, severamente conservata in una ciotola per essere aggiunta poi sul dolce, e la mangiai. Dovevo smetterla di assaggiare tutto e, magari, stapparmi una birra.

"Potrei." Dissi, con la bocca ancora impastata dalla panna. "Sai che aria pulita si respirerebbe dopo?"

"Uh, siamo tornate al sadismo, vedo." Andrew disse, portando le mani nelle tasche dei jeans, gesto che fece sollevare la sua maglietta e mettere in mostra i suoi addominali. Portai immediatamente lo sguardo nei suoi occhi, lui sembrò non averlo notato.

"Quello non manca mai, Evans." Lo rassicurai. Andrew fece altri passi verso di me, fin quando non me lo ritrovai ad un palmo dal naso. "Se non ti allontani mi metto ad urlare." Gli dissi, andando nel panico. Poteva entrare chiunque da un momento all'altro in cucina, non eravamo più soli.

"Come gridavi poche ore fa? In quel caso potrei permettertelo." La sua risposta gli fece meritare il pugno che gli diedi allo sterno, che non lo scalfì affatto.

"Ti scuoio e poi ti imbalsamo." Lo minacciai, lui rise, colpito dalla mia minaccia completamente insensata.

"Sono tutto tuo, Green." Andrew ammiccò, sentii l'aroma di birra colpirmi il viso.

"Stai flirtando con me, Evans?" Dissi, retrocedendo di un passo, con finta aria sorpresa.

"Non lo so, lo sto facendo?" Chiese lui innocentemente.

"Oh mio Dio!" Sentimmo urlare poi. Ci voltammo immediatamente verso la porta della cucina, e trovammo Becca. Aveva le mani sulle labbra e gli occhi spalancati. Istintivamente feci un balzo all'indietro, Andrew fece altrettanto. "Vi lascio ad urlavi contro e vi ritrovo fidanzati?" Quasi urlò. Io e Andrew spalancammo gli occhi.

"Io e lui, fidanzati?" Dissi, con voce stridula. Carter e Cher comparvero alle spalle della nostra amica, che iniziò ad avanzare verso di noi. "Neanche morto. Hai visto che naso che ha?" Disse Andrew. Mi voltai, indignata, verso di lui, con la bocca spalancata.

"Osa ripetere, brutto stronzo." Dissi, puntandogli contro una forchetta.

"Oh, andiamo, è un po' simile a quello dei porcellini, ammettilo." Andrew rispose, alzando le mani al cielo con innocenza.

"Hai mai provato il brivido di essere appeso al soffitto come una salsiccia? Posso provvedere se vuoi." Ringhiai, avanzando verso di lui.

Becca, che aveva raggiunto le mie spalle, mi rubò la forchetta dalle mani e la poggiò sul bancone. Poi, prima che potessi battere le palpebre, mi strinse tra le sue braccia. Inizialmente presa in contropiede, ricambiai solo in un secondo momento la sua stretta. Il suo solito profumo di fragole, grazie allo shampoo che usava, si intrufolò prepotentemente nelle mie narici, e mi resi conto solo allora di quanto mi fosse mancata.

Alle sue spalle, Andrew, aveva raggiunto la porta, e ammiccò nella mia direzione.

"Mi era mancato sentirti imprecare contro di lui." Disse Becca, sulla mia spalla. "Felice che niente sia cambiato."

"Sapessi io." Mormorai, rivolgendo un'occhiata truce al biondo, che se la rideva sotto i baffi.

Piano piano i ragazzi arrivarono. Scoprii che Miley, che aveva sempre i capelli di un colore diverso, quella volta aveva optato per il rosa, e li aveva tagliati in un corto caschetto che arrivava poco più sopra le spalle; Simon, invece, aveva messo su massa muscolare, per accalappiare le puledre, a sua detta, e se proprio dovevo essere sincera non era niente male. All'appello mancava solo Cristopher.

Quando sentimmo il campanello suonare, il mio cuore fece un balzo nel petto. Non potevo credere che lo avrei rivisto davvero, dopo tutto quel tempo. E se le cose non sarebbero più state come un tempo?

Cher corse ad aprire, seguita da Carter, ed io rimasi in soggiorno con gli altri. "I tuoi fratelli sono ancora delle pesti?" Simon chiese a Miley, che se ne stava seduta sul divano, con un calice di vino tra le mani.

"Pesti? Credo che Satana si sia reincarnato in ognuno di loro." Borbottò lei, già esausta. "Ieri sera mi hanno messo degli aghi nel letto, vi lascio immaginare il dolore quando sono andata a dormire."

Tutti quanti ridemmo, poi Cher e Carter tornarono in cucina, seguiti da Cristopher.

Quanto poteva cambiare una persona in due anni? Ricordavo avesse quella strana fissa nel portare sempre i capelli lunghi oltre le spalle; ora, invece, i suoi bellissimi capelli biondi si erano ridotti in dei ricci che gli incorniciavano appena il viso. Ma i suoi occhi azzurri erano ancora loro. Era solo cresciuto, era diventato un ragazzo vero e proprio.

Tutti lo salutarono animatamente, e quando i suoi occhi si soffermarono su di me, quasi mi venne voglia di piangere.

"Tu sei Cris, giusto? Mi ricordo vagamente di te." Risi, e quando lui spalancò le braccia, non me lo feci ripetere due volte e mi catapultai su di lui, che mi strinse forte.

"Che fine avevi fatto, brutto rincoglionito?" Lo canzonai, però non lo lasciai andare. Realizzai in pieno solo allora quanto davvero mi era mancato, e quanto l'abituarmi alla sua assenza fosse stato faticoso.

"Tu, piuttosto?" Disse, quando ci dividemmo. "Sei ingrassata o sbaglio?"

Spalancai la bocca, e lo colpii al petto, lui rise animatamente e mi scombinò i capelli.

Mi sembrò quasi di essere ritornata a tre anni prima: io e Andrew che battibeccavamo appena ne avevamo l'occasione; Miley indecisa su quale colore di capelli fare la volta successiva; Simon e le sue schiette battute, a cui era impossibile non ridere; Becca e la sua parlantina infinita. Alla fine, nel nostro gruppo, l'unica cosa ad essere cambiata era Cher, che ormai aveva mio fratello completamente per lei. E Cristopher, che era tornato e no, non era cambiato affatto. Tutto era come prima, eccetto una cosa: l'alcol. Nei nostri freschi quattordici anni, ne eravamo ancora immuni. Ma ora, ormai quasi diciannovenni, eravamo in completa balìa del vino, gentilmente portato da Simon, i cui genitori possedevano una cantina sociale.

Dopo pranzo, ci ritrovammo tutti seduti comodamente in salotto. "Allora, cosa mi sono perso in questi anni?" Cristopher chiese, sedendosi con poca grazia sul divano in pelle, esattamente accanto a me.

"Niente di che." Simon prese la parola, prendendo un sorso di vino dal suo calice. "Questi due non la smettono di amoreggiare, credo di stare per vomitare." Disse poi, indicando Cher e Carter, seduti al suo fianco sull'altro divano disponibile.

"Forse è l'alcol." Mio fratello gli rispose, contornando con un braccio le spalle della sua ragazza.

"O forse davvero dovreste mollarvi per un momento." Il ragazzo continuò la sua tesi, finendo il vino tutto d'un sorso.

Carter lo spintonò con la spalla, gli occhi di Simon caddero su di me. "E tu, unicorno? Trovata finalmente l'anima gemella?"

Alzai gli occhi al cielo per quello stupido nomignolo che era solito affibbiarmi e di cui, a quanto pareva, non si era affatto dimenticato.

"Unicorno?" Chiese Cristopher, non capendo.

"Estate del terzo superiore." Simon disse, con fierezza, portando le braccia sulla spalliera del divano a lui retrostante. "Volevo andare in camera di Carter ma ho sbagliato, e sono entrato nella sua. Le sue mutande erano molto... particolari."

Miley rise, Becca gli lanciò contro un cuscino. Io mi limitai ad alzargli il dito medio.

"Avevo sedici anni, scusami se non indossavo perizomi." Sbraitai, incrociando le braccia al petto. Cristopher mi passò un bicchiere di vino, lo bevvi tutto d'un sorso per smorzare l'imbarazzo. Almeno, in quel momento le mie guance sarebbero state rosse a causa dell'alcol.

"Non la chiameresti più così se vedessi quello che indossa ora."

In quel momento, desiderai di sparire. Cercai inutilmente una pala per scavare una fossa e sotterrarmi, magari morire tre metri sotto terra mi avrebbe aiutata. Perché Andrew lo aveva detto davvero, e considerando che solo Cher sapeva quello che succedeva tra me e lui, le facce sconcertate degli altri erano più che comprensibili. La mia migliore amica si portò una mano alle labbra, mio fratello strinse appena le mani in due pugni, probabilmente senza nemmeno rendersene conto.

"E tu che ne sai?" Carter borbottò, visibilmente infastidito. Cher cercò di calmarlo, accarezzandogli la mano con cui le contornava i fianchi.

Andrew si rese conto solo in quel momento della gaffe fatta, io sprofondai ancora di più nel divano, sperando di riuscire a nascondermi nelle spalle. "Devo ricordati tutte le volte che ho dormito nella sua stanza perché tu e Cher copulavate nella mia?" Andrew chiese, mascherando completamente la sua espressione intimorita. "Cris non è esattamente una ragazza ordinata. Sono sicuro che sotto il suo letto potrei trovarci anche un alpaca."

Lo fulminai con lo sguardo. Era la seconda volta nella giornata che finiva con l'insultarmi per mascherare le sue gaffe, come prima in cucina. Non poteva starsene semplicemente zitto?

"Disse il ragazzo che navigava nei suoi stessi vestiti." Sbraitai, stizzendomi.

"Per un momento ero convinto avessi deturpato la sua purezza." Simon disse, ridacchiando.

"Ha già un ragazzo, e non è lui." Fu Cher a parlare quella volta, ed io non seppi se fu un bene o un male: bene perché mio fratello si rilassò visibilmente, o male perché quello a risultare spazientito, ora, era proprio Andrew.

"Uh, davvero?" Simon disse, gli occhi luminosi come se fosse una ragazza affamata di gossip. Non a caso, al liceo, era parte del giornalino studentesco. La mia rovinosa reputazione - buona parte, almeno - la dovevo solo a lui.

"Mh-mh." La mia migliore amica disse, alzando il mento. "E purtroppo non è Andrew." Mi lanciò un'occhiata, che parlava già da sé. Non si lamentava di quello che succedeva tra noi, ma non era d'accordo in pieno, visto che non era giusto nei confronti del moro che mi aspettava a Manhattan. Come se non ne fossi consapevole.

"Davvero?" Cristopher, al mio fianco, disse. "Com'è andata a finire con quel Thomas, invece?" Lui, inconsapevolmente, aveva appena sganciato una bomba. L'aria mi si fermò in gola, il mondo, per un solo istante, sembrò girare più lentamente.

Lanciai una veloce occhiata ai ragazzi presenti in sala: Andrew serrò i pugni, Carter si corrucciò, e Cher spalancò la bocca. Gli altri, invece, viaggiavano nella loro inconsapevolezza: non sapevano quello che era successo al college, o cosa aveva fatto il giorno in cui ci eravamo lasciati.

"Cris, vieni con me a prendere altro vino?" Cher disse, alzandosi dal divano.

"Si, così magari facciamo qualche gioco." Miley disse, quasi come se si fosse risvegliata solo in quel momento dal suo coma.

Mi lasciai trascinare da Cher in cucina. Prese una tanica da cinque litri di vino rosso e ne travasò un po' in una bottiglia vuota. "Stai bene?" Mi chiese, apprensiva, mentre cercava di prestare attenzione a non far cadere nemmeno un goccio del liquido rosso.

"Credo di sì." Ammisi, respirando pesantemente. "So che non devo preoccuparmi più di lui, e questo mi fa stare meglio."

"Ne sono felice." La mia amica sorrise, prendendo tra le sue braccia la bottiglia piena fino all'orlo, che si affrettò a richiudere. "Quando hai voglia di evadere, dimmelo." Ammiccò nella mia direzione, e dopo che mi permisi di lasciarle un bacio sulla guancia, tornammo nel salone.

Bevemmo altri bicchieri, il clima nella stanza, lentamente, si riscaldò. Eravamo tutti per lo più brilli, Simon quasi smascellava nel parlare. Era molto comico ascoltarlo, a dire il vero.

"Bene, è arrivato il momento di giocare." Disse questo, gattonando fino al tappeto. Ci obbligò a sederci in cerchio, sembrava quasi una setta. "È peggiorato, col tempo." Cristopher mi disse, ed io annuii, appoggiando la testa sulla sua spalla. In quel momento, tutto il mondo circostante sembrava girare vorticosamente, ma riuscii a mantenere miracolosamente ancora un briciolo di sobrietà.

"Obbligo o verità?" Becca chiese, riempendo un altro bicchiere di vino.

"Non ho mai?" Chiese invece Miley, l'idea sembrò piacere alla maggior parte. Per me, invece, qualsiasi gioco era indifferente.

"Però rendiamolo più... piccante." Simon disse. "Siamo adulti, ormai. Trattiamo argomenti da adulti."

"Vorresti basarlo interamente sul sesso, se ho capito bene." Cristopher disse.

"Anche sentimenti, cotte, esperienze nel campo. Non parliamo di chi non ha mai avuto criceti o chi non ha mai nuotato con i braccioli, per favore. Ogni volta sempre le stesse domande." Il ragazzo si lamentò, alzando gli occhi al cielo.

"Quindi vorresti subirti la nostra vita sentimentale e sessuale?" Chiesi allora io, guardandolo con un sopracciglio alzato.

"Senti, sono single. Devo pur campare di qualcosa." Simon scrollò le spalle. "E poi siamo amici, se non lo facciamo tra noi, con chi altrimenti?"

Non seppi esattamente come fece, ma riuscì a convincerci. Forse fu colpa dell'alcol.

"Bene, inizio io." Il ragazzo disse, strofinandosi le mani pensieroso. "Ricordate, solo un sorso, non tutto il bicchiere." Ci avvertì, e noi annuimmo.

"Non ho mai fatto sesso al college."

«Iniziamo davvero bene.» pensai, mordendomi le labbra. Che potevo mai fare, ora? «Al diavolo, per loro sono fidanzata.» e così pensando, presi il primo sorso. Con me, bevvero Cher e Carter - ovviamente -, Andrew - ovvio anche questo -, Miley e Cristopher. Mio fratello, per fortuna, sembrò non guardarmi. O forse non lo fece di proposito, visto che non voleva davvero sapere la risposta.

Continuammo in un giro orario, e fu il turno di Becca. "Non mi sono mai presa una cotta per qualcuno di voi."

Quella volta, non bevvi. Fortunatamente, reputavo tutti miei amici, nulla di più. Bevvero, ancora una volta, Cher e Carter, Cristopher e Andrew. Il mio sguardo scattò su quest'ultimo, che lo ricambiò furtivamente, prima di portarlo di nuovo sul suo bicchiere. Chi era la ragazza in questione?

La remota possibilità che potesse trattarsi di me, mi fece andare lo stomaco in subbuglio. Poi mi ricordai vagamente di un flirt che ebbe con Miley, l'ultimo anno di liceo. Da quello che sapevo, era stata solo una notte e via, e Miley infatti non aveva bevuto. Ma lui? Forse per lui non era stato così. La cosa mi fece pizzicare lo stomaco senza che nemmeno me ne rendessi conto.

Fu il turno di Cristopher. "Non sono mai stato fidanzato per più di un anno e qualche mese." Quella volta, a bere fu solo Becca. Ricordai lei e Brandon, ragazzo di un anno più grande. Erano stati insieme per tre anni, prima che lui si trasferisse dall'altra parte del Paese per frequentare il college. Era stato un periodo difficile per lei, ma lo aveva superato, grazie anche al nostro supporto.

Fu il mio turno, ed io rimasi spiazzata per un momento. Cosa potevo mai dire? "Non ho mai ammesso a qualcuno di amarlo." Dissi poi, in un sospiro. Era vero: sebbene la mia relazione con Thomas fosse durata un po', non ero mai arrivata al punto di dirgli di amarlo, anche perché di amore, per lui, non ne avevo mai provato. Ero solo infatuata da lui e dal suo fisico da giocatore di basket. «E meno male.» mi ripetei poi.

Bevvero Cher, Carter, Cristopher, Miley, Becca e Simon. A quanto pare, gli unici a non aver ancora amato qualcuno eravamo io ed Andrew, che non potemmo fare a meno di lanciarci uno sguardo di intesa.

Fu il turno di Miley. "Ho fatto sesso solo con un ragazzo in tutta la mia vita."

Mi vidi costretta a bere, come tutti gli altri presenti in stanza.

"Non ho mai avuto una relazione seria." Fu Andrew a parlare. Dovevo considerare quella con Thomas una vera relazione, tralasciando il finale? Non potevo destrate sospetti di alcun tipo, quindi mi vidi costretta a buttare giù l'ultimo sorso presente nel bicchiere.

Il gioco continuò per altri cinque giri, in cui ognuno di noi perse completamente il senno. E pensare che era la vigilia, e dovevo sorbirmi anche la cena con gli Evans. Non sapevo se avrei retto o meno.

"E così le ho detto: senti bella, nulla contro di te, ma hai il cervello pari a quello di una nuvria." Simon concluse il suo discorso, alzando il bicchiere al cielo, prima di berlo. Scoppiammo tutti a ridere.

"Si dice nutria, imbecille." Gli dissi io, con le lacrime agli occhi. "Non sai nemmeno parlare. Come pretendi di laurearti?"

"Purtroppo non sono munito di due gemelle con cui corrompere i professori, come voi esseri femminili." Posò il bicchiere, e si toccò istintivamente i pettorali.

"Non tutte le ragazze al mondo sono troie, stronzo." Fu Cher a parlare, una delle poche persone presenti ancora sobrie.

"Sbaglio o hai una piscina, Cooper?" Simon cambiò discorso, alzandosi all'impiedi. "Chi vuole fare un bagno?"

Senza che nemmeno me ne rendessi conto, mi alzai in piedi con lui. "Io ci sto."

Con noi si unirono Miley, Becca, Cristopher e Andrew. Raggiungemmo il giardino sul retro, recintato con delle siepi alte almeno il triplo di me, e tastammo la freschezza dell'acqua. «Così magari mi passa anche la sbronza.»

Becca rimase in intimo, e fu la prima a lanciarsi, seguita da Miley.

Iniziai ad afferrare i lembi della mia maglietta per toglierla, quando sentii due mani bloccarmi e fermarsi sui miei fianchi, esattamente sopra le mie. "Cos'hai intenzione di fare?" La voce di Andrew fu inconfondibile.

"Uhm, un bagno?" Chiesi, ovvia. "Non ho intenzione di bagnarmi i vestiti."

"Cher dovrebbe avere un costume, tu che dici?" Mi chiese allora lui, voltandomi. Aveva un cipiglio davvero buffo in volto.

"Ma chi sei, mio padre?" Sbraitai. "E poi, non cambia nulla. Sono sempre mezza nuda." Dissi, e riuscii a sfilarmi la maglia. Sentii un fischio, sapevo perfettamente che provenisse da Simon, ma gli riservai solo il dito medio.

Andrew serrò la mascella, io lo guardai con sfida. "Arrabbiato che ora anche gli altri vedranno il mio intimo?" Mormorai, con una voce provocante che non pensavo potesse appartenermi. Lo sguardo di Andrew si indurì notevolmente, mi sbottonai i jeans senza pensarci.

"Secondo te ci saranno ancora gli unicorni, Simon?" Urlai poi. Sentii un tonfo, e notai che Cristopher si era appena gettato in acqua.

"Stupiscimi, Green." Tra le risa e la sbronza, mi calai anche i pantaloni, con non poco disappunto di Andrew.

Simon, Miley, Becca e Cristopher urlarono ubriachi, e dopo aver lanciato un'ultima occhiata al ragazzo che avevo di fronte, mi lanciai in acqua con loro.

"Un'applauso all'addio di unicorno e alla comparsa di pizzolina!" Simon alluse al mio intimo in pizzo.

Quando riemersi, gli occhi adirati di Andrew furono la prima cosa che notai, ma feci finta di niente, e mi voltai verso Cristopher.

"Sicura che non ci sia niente tra voi?" Mi chiese appoggiandomi da dietro le braccia sulle spalle. Era una cosa che faceva spesso, prima.

"È una lunga storia." Mormorai. "Poi magari da sobria ti racconto, altrimenti potrei essere poco fine."

Cristopher rise, appoggiando il mento sopra la mia testa. "Evans ha fatto un bell'acquisto, non c'è che dire."

Lo colpii scherzosamente allo stomaco. "E il ragazzo al college? Non dirmi che era una balla."

"No, lui c'è davvero." Dissi, sospirando. "Solo che non sa nulla di tutto questo." Sospirai poi, puntando lo sguardo su Andrew, che si era appena buttato in piscina. "Siamo solo finiti a letto qualche volta."

"E?" Chiese poi Cristopher. Mi sembrava di essere tornata a tre anni prima, mi era mancato il confidarmi con lui.

"E ci sto perdendo la testa." Ammisi, per la prima volta ad alta voce. "Aiden è fantastico, lo è davvero. Però continuo a scivolare tra le braccia di Andrew. Non mi capisco nemmeno io."

Cristopher alle mie spalle, mi chiuse con le sue braccia e mi strinse a lui. Mi permisi di accoccolarmi al suo petto, proprio come facevamo un tempo. "Magari è questo il punto. Non devi capirlo, devi accettarlo."

"Cosa?" Chiesi, confusa.

"Che a te Andrew inizia a piacere, e non poco." Con quelle parole, mi lasciò ammutolita, e si unì alla combriccola.

Era assurdo, Andrew non poteva piacermi. Non in quel senso, almeno. Forse Cher aveva ragione: dovevo passare del tempo con Aiden, approfondire la sua conoscenza, e vedere magari se, in caso, ritornerei da Andrew ancora una volta.

Lo osservai, sorrideva mentre prese Becca dai fianchi e la catapultò in acqua. Scoppiò a ridere, quella risata sembrò riempirmi il cuore.

"Che fai? Non vieni?" Chiese poi Cristopher, e scossi la testa per liberarmi di quei pensieri. Non potevo pensare ad Andrew in quel senso. Eravamo solo amici, e sarebbe stato così per sempre.

Con quella convinzione, mi gettai nella mischia. Iniziammo a lottare tutti insieme, io mi issai sulle spalle di Cristopher e mi sembrò di essere la regina del mondo. Combattei contro Simon, lo devastai, e lui alla fine si prostrò ai miei piedi, grazie anche ad una segreta coalizione con Miley e Becca.

Quando scesi dalle spalle di Cristopher, mi resi conto che tutti stavano uscendo dall'acqua. Non volevo uscire davvero, si stava così ben in acqua!

Andrew si stava ancora rivestendo, Cristopher invece, notando che stavamo per rimanere soli, ammiccò e chiuse la vetrata alle sue spalle.

Ragazze scusate infinitamente per l'attesa, ma sono in piena sessione. La prossima settimana ho un esame che mi sta togliendo anche la voglia di respirare, e apro Wattpad sempre meno😩
In ogni caso, il capitolo è abbastanza lungo e spero che basti per farmi perdonare 🤞🏻
Lunedì cerco di aggiornare di nuovo, come sempre. Un bacio 🤍

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