Greedy for love.

By sabloueh

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Louis Tomlinson, da quando ha 14 anni si prende cura del suo fratellino Thomas di appena 10 mesi, a causa del... More

Capitolo uno.
Capitolo due.
Capitolo tre.
Capitolo quattro.
Capitolo cinque.
Capitolo sei.
Capitolo sette.
Capitolo otto.
Capitolo nove.
Capitolo dieci.
Capitolo undici.
Capitolo dodici.
Capitolo tredici.
Capitolo quattordici.
Capitolo quindici.
Capitolo sedici.
Capitolo diciassette.
Capitolo diciotto.
Capitolo diciannove.
Capitolo venti.
Capitolo ventuno.
Capitolo ventidue.
Capitolo ventitré.
Capitolo ventiquattro.
Capitolo venticinque.
Capitolo ventisei.
Capitolo ventotto.
Capitolo ventinove.
Capitolo trenta.
Wattys.
Epilogo.
OS.
New Story: Diamante grezzo.

Capitolo ventisette.

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By sabloueh

5k letture dopo nemmeno un mese, GRAZIE. ♥




«Louis..anch'io non ho mai smesso di amarti» disse Harry, sorridendomi dolcemente. Sgranai gli occhi e boccheggiai. Avevo sentito bene? Quella parole erano davvero uscite dalla sua bocca?

«C-che? E..M-matthew? Cos..»

«Sta' zitto» mi bloccò, prendendomi il volto tra le mani e baciandomi. All'inizio rimasi pietrificato, con gli occhi sgranati, ma subito dopo decisi di fregarmene, di pensare un po' a me stesso e ricambiai immediatamente il bacio, stringendogli i fianchi e socchiudendo le labbra.

Mi sollevò, e intrecciai le gambe intorno ai suoi fianchi. Mi staccai, a corto di fiato e lo guardai dritto negli occhi, prendendogli il volto tra le mani.

«Davvero mi ami ancora?» Annuì, sorridendo a labbra chiuse. «Davvero non hai mai smesso di farlo?»

«Davvero, amore. Davvero.»

Amore. Sorrisi all'inverosimile e piansi, quella volta, però, erano lacrime di gioia. Lo strinsi a me e sospirai di sollievo. Dio, stava davvero accadendo? Ero davvero nuovamente al settimo cielo, dopo anni? Si, lo ero.

Ma no, non lo ero. Mi svegliai di soprassalto e mi guardai immediatamente intorno, scoprendomi solo, a letto, nella mia camera. Era soltanto uno stupido, ma bellissimo sogno. Ma era un sogno, appunto.

Sospirai e mi passai una mano sulla fronte, leggermente sudata per il caldo. Mi alzai e andai in cucina, versandomi dell'acqua fresca in un bicchiere.

Ripensai a cosa era accaduto quella notte e scossi la testa, cercando di scacciare via gli occhi increduli di Harry alla notizia che non avevo mai smesso di amarlo, in quegli anni. Ma cosa potevo fare? Mentirgli? Non ci sarei mai riuscito.

Il mio cellulare, dalla camera da letto, squillò. Poggiai il bicchiere sul bancone e andai a rispondere.

«Pronto?»

«Ehi, Louis!»

«Niall, è successo qualcosa?» chiesi, preoccupato.

«No, è tutto apposto, tranquillo. Volevo solo sapere come stavi..»

Sospirai, sedendomi sul letto. «Come sempre.»

«Mh. Stasera vuoi uscire con me?»

Corrugai la fronte. «Eh?»

Niall tossì. «Nel senso..un'uscita tra amici, come sempre» specificò, schiarendosi poi la voce e mi sembrava quasi imbarazzato.

«Non so, Nì. Non mi va molto.»

«Oh, okay.»

Corrugai nuovamente la fronte. «Sul serio?»

«Mh?»

«Niall Horan che non insiste? Che è successo al vecchio te?»

Ridacchiò. «E' che so come stai e..non voglio insistere, tutto qui.» Annuii, anche se non poteva vedermi. «Però se cambi idea non esitare a chiamarmi, naturalmente.»

Risi. «Si, lo farò certamente.»

«Okay. Quando vuoi che accompagni Thomas?»

Sospirai. Non volevo che mi vedesse in quel modo, ma Niall aveva sicuramente le sue cose da fare, e non potevo lasciargli Thomas per tutto il giorno. «Quando vuoi, Niall. Anche adesso va bene.»

«Sicuro? Per me non è un problema, lo sai.»

«Sicuro.»

«Va bene, allora a tra poco.»

«A tra poco» staccai la chiamata e sospirai. Solo allora notai che qualcuno mi aveva lasciato un messaggio in segreteria alle 5 del mattino, e corrugai la fronte. Non avevo sentito il telefono squillare? Lo ascoltai.

Sentii qualcuno che tirava su col naso, prima di iniziare a parlare. «Ehi.» Mi pietrificai e sgranai gli occhi quando riconobbi quella voce.

«Non so nemmeno io perché ti sto chiamando» disse Harry, per poi scoppiare a ridere e sentii un gran fracasso subito dopo, e qualche imprecazione da parte del riccio. Era forse ubriaco?

«Ops, è caduta un po' di roba» e scoppiò nuovamente a ridere. Dopo un po' sospirò. «Cosa mi hai fatto, Louis? Perché l'hai fatto?» tremai a quelle parole e trattenni il respiro.

«Perché hai rovinato la mia vita anni fa? E perché continui a farlo ancora oggi?» sospirò e chiusi gli occhi, mordendomi il labbro inferiore. L'ultima cosa che volevo era fargli del male, farlo soffrire.

«Forse, però, non dipende solo da te. Forse, sono un coglione anch'io, come te» rise, dopo avermi dato del coglione. Bene. Ma in fondo lo ero davvero.

«Mi sposo. Si, sposerò Matthew. Sarò suo marito, e lui sarà il mio. Non c'è più posto per te, Lou, anche se i..» la chiamata terminò così.

Non c'è più posto per te.

Lanciai il cellulare a terra e piansi, prendendomi la testa tra le mani. Che cosa pretendevo, d'altronde? Che avrebbe lasciato Matthew per me? Che il fatto che lo amassi ancora fosse un buon motivo per fargli rifiutare la proposta di matrimonio? Che coglione.

Scossi la testa e sospirai profondamente, tirando poi su col naso e mi asciugai le lacrime. Basta piangere, basta lacrime, basta tristezza. Mi ero stancato di soffrire costantemente. Dovevo andare avanti.

Harry era ormai il passato, e sarebbe sempre appartenuto al passato. Non avevo posto nel suo presente e nel suo futuro, così come lui non aveva posto nel mio presente e nel mio futuro. Aveva intrapreso una strada, ed io dovevo intraprenderne un'altra, perché non sarei rimasto lì con le mani in mano, a continuare a soffrire vedendolo felice con un altro. No.

Dovevo essere felice anch'io. Meritavo di esserlo, cazzo. Volevo un uomo disposto ad amarmi, ad apprezzarmi, a rispettarmi, a confortarmi. Volevo un fidanzato che mi facesse anche da migliore amico, quando ne avevo bisogno. Chiedevo troppo?

Ero semplicemente avido d'amore.







Quattro giorni dopo, decisi di uscire con Niall per svagarmi. Eravamo solo io e lui, dato che Thomas dormiva da un suo compagno di classe. Scoppiai a ridere quando, seduti sulla panchina del parco, il biondo parlò con la bocca piena di gelato e sputacchiò ovunque.

«Dio Niall, fai schifo!» rise anche lui e fece solamente più danni, sporcandosi anche la maglia. «Che disastro che sei» lo rimproverai, scuotendo la testa. Presi un fazzoletto e cercai di pulire la macchia, ma fu solamente peggio.

«Oddio, scusami» dissi, scoppiando poi nuovamente a ridere quando mi lanciò un'occhiata di fuoco.

«Grazie, davvero» disse, sarcastico, mentre continuai a ridere sempre di più. Sorrise anche lui e scosse la testa, finendo il suo gelato. Nell'altra mano aveva il mio gelato, che gli avevo dato per poter pulire la sua maglia, e dopo aver leccato il suo, leccò anche il mio e smisi di ridere, guardandolo con la bocca socchiusa.

«E' il mio gelato, quello!»

«Oh, davvero?» chiese, innocentemente, leccandolo poi nuovamente.

Lo fulminai con lo sguardo e glielo tolsi dalle mani, di scatto. Ma cadde a terra e sbuffai, mentre quella volta fu lui a scoppiare a ridere. «Che stronzo bambino cretino » dissi, cercando di pulire il disastro, buttandolo nel cestino della spazzatura.

«Qualcos'altro?»

«Che idiota deficiente»

«Vuoi un po'?» mi porse il suo gelato, che era ormai finito, c'era solamente la punta. Lo guardai malissimo e rise, mangiandosi la punta in un boccone, e scrollando le spalle.

«Uno ci prova pure ad essere gentile, ma non viene mai apprezzato» risi e gli diedi una spallata scherzosa, che lo fece ridacchiare.

«Ti porto a casa?» annuii e ci alzammo dalla panchina, incamminandoci.

Mi ero divertito davvero tanto quella sera, col biondino. Era uno spasso, con lui non ci si poteva di certo annoiare. Arrivati sotto casa mia, mi guardò in attesa. Probabilmente si aspettava un qualche commento da parte mia sulla serata appena trascorsa, così lo accontentai.

«Mi sono divertito, molto.»

«Naturalmente, chi non si diverte con me?»

Ridacchiai e gli diedi un leggero schiaffo sulla guancia. «Il solito modesto» dissi, roteando gli occhi.

«Ma ti piace, questo modesto» esordì, guardandomi maliziosamente, mentre io lo guardai sorpreso. Mi piaceva? Che cosa voleva dire? Niall in quell'ultimo periodo stava avendo strani atteggiamenti con me. E notando la mia reazione tossì, imbarazzato, e guardò altrove.

«Intendevo come amico, ovviamente» disse, un po' triste.

«Niall, posso sapere cosa ti sta prendendo ultimamente? Non sei più lo stesso» dissi, spostandogli il viso verso di me, per guardarlo negli occhi.

Boccheggiò. «Eh? N-niente» disse, come se niente fosse.

Sbuffai. «Niall, per favore. Sono il tuo migliore amico, e lo capisco benissimo quando c'è qualcosa che non va.»

Niall mi guardò, mordendosi il labbro inferiore e sembrava titubante. «Okay, qualcosa c'è.»

Alzai un sopracciglio. «Ovvero?»

Chiuse gli occhi e respirò profondamente. «Ora o mai più»

«Eh? Che cos..» non riuscii a terminare la frase che mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Mi immobilizzai, restando con gli occhi sgranati e le mani a mezz'aria, senza sapere cosa fare. Niall mi stava baciando, cristo santo!

Poggiai le mani sul suo petto e lo allontanai di scatto. Una volta lontani, continuai a guardarlo ad occhi spalancati, sorpreso di quel gesto, boccheggiando, mentre lui mi guardò imbarazzato, dispiaciuto, triste, ed abbassò subito dopo lo sguardo.

«S-scusa, io..» sospirò, scuotendo la testa. «Perdonami» disse, per poi fuggire, letteralmente, via. Lo seguii con lo sguardo ancora con la bocca socchiusa e quando fu fuori dalla mia visuale iniziai a metabolizzare su quanto era appena accaduto.

Niall Horan, mio amico storico, mi aveva baciato. Ricordai, d'un tratto, tutti gli strani comportamenti che aveva avuto con me fino ad allora. Mi era stato molto più vicino, sia fisicamente che non. Mi toccava più spesso, ricercava sempre il contatto fisico. Mi sorrideva e mi guardava in modo strano.

Che per caso Niall avesse una cotta per me? Oh miodio. No, non volevo pensarci, assolutamente no. Portai una mano tra i mieicapelli e sospirai, per poi entrare in casa il secondo successivo.

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