Skinny Love

By OwlChannel

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"Era un amore fragile il nostro ed a un certo punto si è spezzato. Forse, se fossi stata diversa, sarei riusc... More

Prologo
Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV
Capitolo XXV
Capitolo XXVI
Capitolo XXVII
Capitolo XXVIII
Capitolo XXIX
Capitolo XXX
Capitolo XXXI
Capitolo XXXII
Capitolo XXXIII
Capitolo XXXIV
Capitolo XXXV
Capitolo XXXVI
Capitolo XXXVII
Ringraziamenti

Capitolo XXI

995 52 36
By OwlChannel

Tra analisi, visite, medicine e cibi immangiabili, i giorni in ospedale erano passati lentamente. L'unica cosa a rendere le giornate un po' più frizzanti erano le chiamate di Josh o le divertenti comparse nella stanza di Cat e Beck, a cui si aggiungeva anche Sam ogni tanto e le due bambine McCartney ormai affezionate a Jade. Ecco lei proprio questa cosa non riusciva a spiegarsela... insomma lei era odiosa. Eppure quella due ragazzine la adororavano e non avevano intenzione di lasciarla in pace. Che poi lei aveva sempre odiato i bambini, ma Milly... c'era qualcosa di diverso in quel piccolo scricciolo pel di carota. E Jade non lo sapeva perché, davvero non riusciva a spiegarselo, ma le era arrivata dritta al cuore. Le ci si era affezionata. Avevano costruito un bel rapporto e lei di solito le relazioni tendeva a distruggerle o a non crearle per niente perciò...

O forse lei conosceva molto bene il motivo per cui voleva tanto bene a quella bambina.

Una ragione semplice, quasi banale... ma che lei rifiutava di accettare.

Le ricordava lei da piccola. Emily era esattamente la sua copia... gli stessi occhi grandi e la stessa voglia di conoscere. Quel coraggio e la determinazione rara per quella età, l'essere matura e allo stesso tempo cocciuta.

Era lei... soltanto prima che diventasse la terribile Jade West.

"Ehy pronta per uscire?" - la voce calda di Beck interruppe le sue riflessioni.

In quei giorni, insieme al ragazzo, aveva deciso di organizzare una piccola sorpresa a Milly per il suo compleanno. Essendo però che la bambina aveva suo padre in ospedale e probabilmente sarebbe andata da lui, aveva deciso di fare tutto il giorno prima. Così quando lui le aveva chiesto cosa avrebbe potuto fare per aiutarla, lei aveva subito risposto che le serviva una mano per organizzare una sorpresa "precompleanno" alla piú piccola delle McCartney.

Alzò lo sguardo e lo puntò sul ragazzo. Se ne stava lì, con il braccio appoggiato allo stipite della porta, uno zainetto usurato in spalla che sembrava essere strapieno. Vestito con un maglione sformato ed dei Jeans scoloriti la fissava sorridente.

Le tremarono le gambe.

Accidenti, ma non ci aveva ancora fatto l'abitudine?!

I folti capelli raccolti in una piccola coda disordinata le diedero la scusa per rimediare al lungo silenzio che aveva causato fissandolo. Alzò un sopracciglio.

"Non hai proprio intenzione di tagliarli quei capelli?!" - si lamentó tornando a girarsi per chiudere la sua valigetta ventiquattrore.

"A sentire le mie ammiratrici, così sono più sexy." - rispose lui mettendosi in posa come se fosse ripreso da migliaia di telecamere.

E poi... a te i miei capelli così lunghi sono sempre piaciuti...

Jade gonfió le guance e trattenne una risata. Cercò di pensare a qualcosa da dire, senza sembrare gelosa.

"Non sapevo facessi da modello per una rivista porno che ritrae barboni nudi." - disse cercando di sollevare il bagaglio strapieno.

"Infatti- aspetta dammi qua, non devi fare sforzi- io non faccio parte di quella compagnia... - sorrise sbruffone e dannazione quel sorriso lo avrebbe riempito di baci. -" mi dedico a quelle che ritraggono pescatori, sono più cool." - concluse imitando una patita della moda, per poi farle l'occhiolino e darle un buffetto sul naso.

La ragazza arrossí per poi colpire forte il braccio di Beck.

"AHIAH!" - urlò quello, massaggiandolo con la mano sinistra. -" perché l'hai fatto?"

" Perché sei stupido." - disse semplicemente lei, afferrando la giacca e indirizzandosi verso la porta.

"Lo prendo come un complimento!"

"Fa come ti pare." - uscì dalla stanza, convinta che lui la stesse seguendo, ma quando si accorse che non era così girò i tacchi e si affacció sulla soglia.

Lo trovò intento a leggere un depliant sul piccolo tavolino che c'era sotto la grande finestra della stanza.

" Se proprio ti piace tanto questo posto, sotto c'è l'auto. Potrei investirti... così rimarresti tutto il tempo che vuoi." - sorrise perfida.

Beck si voltò, sistemandosi bene in spalla lo zainetto.

" È una proposta molto allettante, ma sai com'è... e poi oggi dobbiamo organizzare una sorpresa e non vorrei mai lasciar fare tutto ad una povera ragazza infortunata." - disse con tono drammatico, quasi sembrava dispiaciuto di non poter rimanere di più.

Uscì dalla stanza superandola, lei lo seguì, camminando immersa nei suoi pensieri. Prima di uscire allo scoperto nel parcheggio dell'ospedale, indossò i suoi occhiali da sole scuri, alzando fino a coprire la bocca il foulard che portava al collo.

" Sembri una terrorista così." - la prese in giro l'attore, allontanandosi dal banco reception dove aveva appena stretto la mano all'anzianotta infermiera che aveva fatto firmare le carte d'uscita a Jade.

"Sta zitto." - borbottò con la voce ovattata dal tessuto nero della sciarpa.

Uscì fuori, avvistando subito la vecchia GTO gialla del suo ex ragazzo. Scacció via scuotendo la testa le migliaia di ricordi che si stavano velocemente affollando nella sua mente e s'incamminó a passo veloce, ignorando il fatto che Beck fosse ancora nell'edificio.

Arrivata in macchina, si sedette facendo attenzione. Era ancora piuttosto debole e alcuni movimenti, se pur molto semplici, le causavano dolore. Afferrò il cellulare, scorrendo con il dito, visualizzando distratta le notifiche. Udì il rumore di una portiera sbattere, intuì perciò che Beck dovevano essere entrato in auto.

" Certo che però sei proprio ossessionata da quel telefonino. Non hai imparato nulla dalla lezione di Sicowitz?" - il tono petulante con cui l'aveva in un certo senso sgridata la infastidí non poco.

" Disse quello che scrive ancora come una teenager in preda agli ormoni." - rispose atona, senza guardarlo e continuando a fissare lo schermo, con la schiena leggermente ricurva verso il basso.

Lui sbuffó. Doveva sempre avere l'ultima parola! Era-

Era Jade.

E questo per lui era la cosa più importante.

" Prima di andare a prendere le bambine devo passare un'attimo da casa e farmi una doccia decente." - informò sbuffando il ragazzo, che nel frattempo aveva messo in moto e stava già facendo manovre per uscire dal parcheggio.

Si accasció sul sedile, muovendo un braccio per pigiare con il dito il tasto di accensione dello stereo.

"Va bene."

Una canzone familiare a entrambi cominciò, il volume non era altissimo... Beck a differenza di Jade non amava la musica ad alto volume.

" Dire Straits... chissà come mai lo aspettavo." - fece la ragazza, sorridendo appena.

" È il mio gruppo preferito." - rispose giustificandosi lui, alzando le spalle.

" Lo so."

Ti conosco.

~°~°~°~°~°~°~°~

"Hai finito?!"

Beck la chiamò dal salotto dove si era accomodato.

" Ci stai mettendo una vi-"

"Sono qui!" - sbuffó lei, entrando nella stanza nell'esatto momento in cui il ragazzo si stava alzando dal comodo divano in pelle nera piazzato sulla destra della stanza.

"Scusami tanto se per muovermi ci metto gli anni!" - continuò acida, lanciandoli un'occhiata di fuoco.

"Se tu-" - sospiró, passandosi una mano sul viso. " senti, non voglio litigare okay? Non prendiamo questo discorso... hai tutto pronto?"

"Beck, non c'era nulla da preparare... abbiamo già ordinato tutto."

"Ah già..." - si grattó la nuca, facendo scivolare lo sguardo sulla figura snella di Jade.

Indossava il suo maglione rosso preferito, così usato che si era allargato fino a diventare due taglie più grandi. Sotto i suoi jeans neri ed ai piedi gli anfibi in tinta con il maglione.

Era semplicemente stupenda.

"Smettila di guardarmi così..." - borbottó la ragazza, mentre le gote si coloravano di rosso.

Lo superò, andando a prendere il cappotto nero dall'attaccapanni e la sua borsa preferita.

"Scusa..."

"Andiamo?" - chiese uscendo ed invitandolo a fare lo stesso.

"Certo." - rispose Beck seguendola fuori dalla casa.

~°~°~°~°~°~

"Siamo arrivati?"- la vocina acuta di Milly interruppe di nuovo il tranquillo silenzio che regnava nell'auto.

"Quasi!" - sbottó Jade alzando gli occhi al cielo e pregando che quella tortura finisse al più presto.

"Sarà la decima volta che lo dici!" si lamentó la bambina sprofondando nel sedile posteriore accanto alla sorella che continuava a muovere senza sosta le dita sul cellulare.

"Questa volta Jade ha ragione, guarda fuori dal finestrino piccoletta!" - fece Beck, muovendo lo sterzo per girare a destra.

Emily spalancó la bocca e anche Elizabeth alzó lo sguardo.

Aldilà delle chiome folte degli enormi alberi di quercia si estendeva un lunapark immenso e, anche se erano appena le undici le mattino, le luci stratosferiche già lampeggiavano vivaci.

Il ragazzo parcheggió la macchina nei posti riservati del cortile antistante al parcogiochi.

"Forza scendete!" - sorrise slacciandosi la cintura ed aprendo lo sportello.

Jade inforcó i suoi occhiali scuri, ma prima che potesse aprire la portiera qualcuno lo aveva già fatto per lei ed adesso le porgeva la mano. La afferrò, sentendo il calore familiare di Beck sotto i polpastrelli, e si lasciò aiutare ad alzarsi.

"Oh, grazie, grazie, GRAZIE! È la sorpresa più bella del mondo!" - esclamò Milly saltellando e abbracciando improvvisamente la ragazza che aveva ancora la mano su quella dell'attore.

Lei ricambió la stretta impacciata, visto che lo scricciolo le arrivava a stento alla vita, borbottando un prego a mezza voce.

Beck rise e la prese per i fianchi provocandole un brivido lungo tutta la schiena. Guardò Milly raggiungere sua sorella che stava andando verso il cancello del parco.

Avvicinò le labbra al suo orecchio.

Jade sentì le sue gambe tremare, di nuovo.

Quella dannata sensazione sotto lo sterno.

"Il ghiaccio si sta sciogliendo..."- le sussurró canzonandola un po'.

Lei lo spinse via, imbronciata.

"Smettila." - sibiló a denti stretti.

"Oh, andiamo! Stavo scherzando." - sorrise malandrino e le tornò vicino.- " pronta a divertirti?"





ⓥⓥⓥⓥⓥⓥⓥⓥⓥ

Ecco il nuovo capitolo!

No okay, riuscire pubblicarlo è stato un vero e proprio parto, ma comunque eccolo qui.

Spero vi piaccia e boh... nulla.

Come al solito se vi è piaciuto vi invito a votare e commentare per farmi sapere cosa ne pensate. Mi scuso per eventuali errori e vi ringrazio immensamente, davvero GRAZIE per le tantissime (siamo a più di 7k!!) visualizzazioni e per i bellissimi commenti che ogni volta mi fanno piangere.

Non mi sembra vero e non credo di meritare tutto questo affetto da parte vostra, grazie mille davvero!

Alla prossima, vi voglio bene:3

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