MR. POLICEMAN

By nicatroublemaker

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Lei, una semplice ragazza con la propensione a finire nei guai. Lui, un agente di polizia affascinante e fred... More

Introduzione
Dedica
Signor agente
In nome del gelato
Preferirei farmi arrestare
Tutti tranne lui
Cose da poliziotti
TREY WESTON
Colpa del caldo
Amante degli animali
Non male
Stress da lavoro
Mai una gioia
Un debole per lui
Una magra consolazione
L'abito non fa il monaco
Maledetta zip
Calma e sangue freddo
Siamo rovinate
Mr. Policeman
Non distrarmi
Mi farai impazzire
Gli occhi non mentono
Investigatrici private
Scappo ai Caraibi
Mi piaci ma ti odio
TREY WESTON
Sette vite
Sono allergica alle rose
Non mordo mica
Ricominciamo da zero
Auguri un corno
Lasciati amare
Conosce i miei gusti
Buon sangue non mente
Bella divisa
Incantevole e diabolico
Dei bravi ragazzi
Ho perso la chiave
Ora è tutto chiaro
Resta
Ne è valsa la pena
A gonfie vele
Tutti da curare
Cosa sono io per te
TREY WESTON
Uomini di ghiaccio
La Balboa Race
Senza speranze
TREY WESTON
Fragole, panna e champagne
Epilogo
✨RINGRAZIAMENTI✨

Terapia d'urto

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By nicatroublemaker


Io e l'agente aspettiamo che le due ragazze se ne vadano definitivamente dal bagno, prima di uscire allo scoperto.

Trey esce dalla toilette come se dovesse irrompere nel luogo di una rapina, e comincia a perquisire il bagno da cima a fondo: guarda nei gabinetti, dietro allo scarico dell'acqua, tra i rubinetti dei lavandini e nei rotoli di carta igienica.

Ed è maledettamente sensuale mentre fa il suo lavoro anche senza la divisa indosso.

La concentrazione mista alla determinazione che si mescolano nei suoi occhi, mi fanno solo sentire inspiegabilmente ancora più attratta da lui.

« Certo che sei proprio bravo a passare inosservato.» lo punzecchio, realizzando che se per caso qualcuno dovesse entrare qui dentro in questo istante, sicuramente lo coglierebbe con le mani nel sacco.

« Ho perso il criceto.» mi risponde lui serio.

« Come?» soffoco una risatina.

Lui alza lo sguardo per un attimo, i suoi occhi incontrano i miei.

« E' la mia scusa.»

Scuoto la testa, arrendendomi alla sua ingegnosità per uscire dalle situazioni scomode, e sorrido spontaneamente.

« Qui non c'è niente.» riconosce con un briciolo di risentimento.

« Andiamo a trovare questo Nicholas.»

Poco prima di uscire dal bagno, infila le mani in tasca e recupera una specie di walkie-talkie, qualcosa di simile ad un cellulare ma meno moderno, un gadget che non avevo mai visto prima.

Preme un pulsante per mettersi in contatto con i suoi colleghi, e riferisce la sua scoperta e il modo in cui devono agire per poter cogliere eventualmente questo Nicholas in flagrante.

Infila il microfono in tasca, poi mi porge la mano con uno sguardo serio, mentre io resto lì imbambolata a fissarlo, prima di intrecciare le mie dita con le sue.

« Che c'è?» il tono curioso, la voce roca e greve.

Ora sono io a sorridere.

« Niente, è che ti ammiro.»

Sembra confuso, e alza le sopracciglia.

« Mi ammiri?»

« Sì, il modo in cui svolgi il tuo lavoro, quello che fai, l'impegno che metti per risolvere ogni situaz-»

Ancor prima che possa finire la frase, mi spinge contro il muro e ricomincia a baciarmi intensamente.

Non sono abituata a tutto questo. E' così maledettamente stupendo poterlo avere ogni volta che lo desidero. Credo non mi ci abituerò mai.

Sono talmente immersa nei suoi baci e nei suoi occhi scuri, che non mi rendo conto che il luogo in cui ci troviamo, poco fuori dall'ingresso dei bagni, è visibile a chiunque, e difatti non passa tanto prima di sentir pronunciare il mio nome da una voce che conosco.

« Nesta?!»

Come in un sogno destinato a tramutarsi in incubo, Rick Ashton si materializza davanti ai miei occhi, riportandomi bruscamente alla realtà.

Cazzo. Non è possibile.

Trey si stacca da me, rizzandosi sull'attenti, e serrando la mascella così forte che mi sembra di sentire i suoi denti che scricchiolano.

« Rick...» comincio, intenzionata a chiedergli di fingere di non essere stato partecipe di quella scena.

« Te la fai con lui?!»

Okay, devo trovare un altro piano.

Il mio ex ragazzo sembra visibilmente irritato alla vista di Trey, e solo guardandolo meglio mi accorgo che non è per niente lucido... come suo solito.

D'accordo, Nesta. Calma e sangue freddo.

Posso risolvere la situazione ed uscirne indenne, o almeno questa sarebbe la mia intenzione, se non fosse per le occhiate di fuoco che si stanno scambiando i due.

Non ne uscirò viva.

Come se non bastasse, invece di aiutarmi, Trey decide di complicare ulteriormente la situazione.

« Ashton, giusto? Mi sorprende che tu non sia ancora dentro.»

Lo fulmino con un'occhiata.

Meno male che ti avevo appena confidato di ammirarti, Trey. Mi rimangio tutto.

« Potrei dire la stessa cosa di lei, Weston.» Rick deve per forza essere sotto effetto di qualche sostanza, altrimenti non mi spiego come sia in grado di prendersi tutta questa confidenza con un agente di polizia.

Trey s'indispettisce, i suoi occhi stanno letteralmente trucidando il mio ex fidanzato. Si alza in tutta la sua statura, cosa che gli permette di guardare Rick dall'alto al basso e farlo sentire in soggezione.

« Non ti conviene parlarmi in questo modo, lo sai?» ringhia risentito.

Rick però non sembra dare peso alle sue parole.

« Perché? Hai paura che la tua ragazza possa vederti per quello che sei davvero?»

Bel tentativo di socializzare, Ashton, davvero!

Prima che la situazione possa degenerare, decido di intromettermi, piazzandomi in mezzo ai due.
« Rick, smettila. Non lo conosci nemmeno.»

Quello che mi ritrovo davanti, però non è il solito ragazzo che conosco io... è qualcuno pieno di risentimento e odio per la persona che si trova alle mie spalle, come se avesse qualcosa di condiviso con lui di cui io non sono al corrente.

« E tu pensi di conoscerlo, Nesta? Ti ha detto il motivo per cui è stato sospeso? Perché è arrivato a picchiare così tanto quel tizio?» sputa sentenze con una tale rabbia che inevitabilmente accende un barlume di curiosità dentro di me.

Perché diamine continua a tornare su quell'argomento? Credevo fosse storia passata, ormai.

Tutankhamon, esci dal sarcofago e vieni a farmi assistenza. Lanciami una delle tue magie, manda un esercito di mummie o qualsiasi cosa.

« Smettila, non sai neanche di cosa stai parlando.» Trey gli risponde a tono, anche se dal modo in cui sta stringendo i pugni posso intuire che sta tentando in ogni modo di non ammaccargli il cervello.

« Ah, non lo so? Perché il fatto che il tizio fosse mio zio non mi riguarda, vero? E che sia praticamente finito in coma a causa tua è irrilevante, giusto?»

Due schiaffi in pieno volto.

Mesi e mesi di psicoterapia non mi avrebbero risolto la questione così velocemente. Questa però è stata a tutti gli effetti una terapia d'urto.

Ora riesco finalmente a spiegarmi perché a Rick non va giù Trey.

Suo zio. L'uomo che ha quasi fatto fuori era suo zio.

Sento i miei occhi pizzicare, mentre cerco di impormi l'autocontrollo mentale per non scoppiare a piangere per nessun apparente motivo.

Che senso aveva che me lo tenesse nascosto per così tanto tempo?

Mi volto verso l'agente, che sembra paralizzato alla confessione di Rick.

« E' vero?»

Stavolta sul volto di Trey scende un'ombra, un velo di tristezza misto a sconforto, e anche se cerco di non lasciar trapelare la minima emozione, lui sembra leggermi meglio di chiunque altro.

« Nesta, non guardarmi così.» mormora appena.

Le sue parole mi spezzano dentro, e per quanto vorrei sentirmi in compassione per lui, dall'altra non riesco a fare a meno di pensare che si è comportato con me proprio come ha fatto Rick, omettendomi la verità.

Dove diavolo avrò firmato quella volta, quando mi hanno fatto scegliere le caratteristiche per le mie storie d'amore?

Sarò stata sicuramente ubriaca. O forse, quello ubriaco era Cupido.

Ma sì, diamo la colpa a Cupido.

Mentre io sono intenta a decidere a chi assegnare la colpa per le mie sfighe amorose, il mio ex ragazzo decide di aggiungere la ciliegina sulla torta, rigirando il coltello nella ferita.

« Guardalo bene invece, Nesta. Devi capire con chi hai a che fare, e il perché ti ho sempre detto di stare alla larga da lu-»

Un cazzotto deciso arriva a segnare il suo zigomo destro, non lasciandogli nemmeno terminare la frase.

Trey Weston ha perso le staffe.

Ci fissiamo per qualche secondo interminabile, tutti e tre, increduli per la situazione e tentando di metabolizzare il tutto.

Okay, un cazzotto te lo concedo, agente. Aveva rotto le scatole anche a me.

Fortunatamente, appena prima che l'approccio tra i due arrivi a trasformarsi in un incontro improvvisato di WWE, il recettore di Trey comincia a squillare.

Tornando nella realtà, decide di rispondere.

« Agente Weston, devi rientrare. C'è stato uno scontro tra ragazzi qui fuori, e uno di loro ha riportato una ferita da arma da taglio.»

La voce di Nora esce decisa dal microfono, e mi chiedo come diamine riescano loro a mantenere tutta questa concentrazione e sangue freddo nelle varie occasioni, mentre io non sono nemmeno in grado di interagire con il mio ex e l'uomo che ho appena baciato nel bagno insieme.

« D'accordo, arrivo.»

Come se tutto ciò non fosse abbastanza, la bionda poliziotta sferra la frase finale.

« Mi correggo, Chris Parker è stato ferito.»

Il sangue mi si gela nelle vene, mentre impreco mentalmente qualsiasi tipo di divinità esista per avermi ficcata in questo limbo di sfiga perenne.

« Oh mio dio, è morto?»

« No, ma chiede di te.»

L'ansia inizia a farsi spazio nel mio petto, mentre Trey e Rick hanno la stessa espressione preoccupata, nonostante Rick abbia un bel segno rosso e gonfio sotto lo zigomo.

Almeno una volta che li vedo comportarsi decentemente. Forse avrebbero bisogno di condividere più sfighe insieme. Un'utopia.

Decido di tralasciare il tentativo di risolvere i miei intrallazzi amorosi, e concentrare tutta l'attenzione possibile su come poter soccorrere il mio amico.

Mi fiondo fuori dal bagno in velocità, lasciando in sospeso tutta la questione di Trey, che sento affrettarsi dietro di me, comunicando a Nora un «Ditegli che stiamo arrivando».

Non ho tempo per interrogarmi su ciò che è appena successo, tutto quello che riesco a fare ora è correre come se ne valesse della mia stessa vita, finché riesco a riconoscere Nora, a cavalcioni sopra ad un tizio ammanettato a pancia in giù, vicino a Michael e Chris.

Il mio amico è sdraiato per terra, l'agente Jones accanto a lui lo sta aiutando a tenere tamponata una ferita sul fianco sinistro, con una pezza con dentro del ghiaccio.

Arrivo da lui con il fiatone, e ho un capogiro nel vedere la sua bella maglietta sporca di sangue.

« Vi prego, ditemi che non si è fatto infilzare le budella con una stecca da biliardo.»

Nora scuote la testa.

« No, ma ci è andato vicino. Gli avevo detto di lasciarci svolgere il nostro lavoro, ma dev'essersi calato troppo nella parte, e ha voluto fermare una discussione ponendosi come mediatore di pace... con scarsi risultati.» la poliziotta fulmina il mio amico, che si lascia sfuggire una smorfia di dolore per la condizione in cui è ridotto.

Mi precipito accanto a lui, mentre Trey si fionda vicino a Nora, per aiutarla a portare il tizio in auto.

« L'ho beccato con un bel po' di roba.» afferma lei soddisfatta.

« Ottimo lavoro, Clark. Portiamolo dentro.»

Trascina fuori il tizio, che mormora un «sbirri del cazzo» e si becca uno strattone ancora più forte da parte di Trey, che sembra visibilmente stressato dalla serata.

Poco prima di uscire definitivamente dalla sala, i suoi occhi incontrano i miei per l'ultima volta... e sono colmi di dispiacere.

Fingo che non me ne importi, e torno a concentrarmi su Chris.

« Come stai, Parker?»

« Credo mi resti poco da vivere.»
Le sue parole mi fanno allarmare, ma ci pensa Michael a rassicurarmi.

« Fortunatamente non ha niente di grave. Certo, ci è mancato poco che la situazione si complicasse, ma ho chiamato l'ambulanza, dovrebbe essere qui nel giro di poco.»

Lo ringrazio, proponendomi di restare vicino al mio amico, così che lui possa tornare insieme agli altri.
Mi inginocchio vicino a Chris, spettinandogli un po' i capelli.

« Mi hai fatta preoccupare, Parker. Spero quest'esperienza ti sia servita da lezione.»

Lui annuisce, arricciando le labbra per il male al fianco.

Lo aiuto a premere il ghiaccio contro la ferita.

« Non credo di essere tagliato per fare il poliziotto... né il mediatore di pace.»

« Decisamente no.» riconosco ridendo.

Il suo respiro è affannato, anche se non sono stata fisicamente colpita io mi sento come se stessi soffrendo con lui.

« Cerca di resistere, okay? Tra non molto l'ambulanza sarà qui, e ti aiuteranno a stare meglio. Michael ha detto che non è grave.»

Inevitabilmente sento i miei occhi riempirsi di lacrime, ed il mio pensiero va a Trey.

Quella sera che si è aperto con me riguardo al suo passato mi ha confidato di aver perso una delle persone più importanti della sua vita, perché gli è stata "portata via". Non ho idea di cosa intendesse di preciso, ma le sue parole mi logorano dentro, soprattutto in questa situazione, in cui mi ritrovo ad immaginare come può essersi sentito a vivere un'esperienza del genere.

Non riuscirò mai a capire quell'uomo. Un istante con lui e sono in paradiso, mentre il momento dopo... va tutto a rotoli.

« Nesta, dammi la mano.» Chris mi risveglia dai miei pensieri.

Obbedisco, intrecciando la mia piccola mano con la sua sudaticcia.

« Lo sai, Roberts, se non dovessi farcela ora, voglio che tu sappia una cosa.»

« Taci, drammatico, non stai più nemmeno sanguinando.» lo prendo in giro per sdrammatizzare la situazione.

Ed in effetti, ora sembra che la ferita si sia un po' rimarginata.

« Nesta... sei sempre stata la miglior compagna che io abbia mai avuto. Dalle nostre scommesse, alle scorpacciate di gelato, ai giri in moto. Sei perfetta per me. L'amica perfetta, l'avversaria perfetta, la sorella perfetta, la ragaz-»

« Stai straparlando.» lo blocco subito.

Non reggerei un'altra di queste situazioni, non stasera.

Mi stanno tutti sconvolgendo fin troppo.

Per mia grande ed immensa fortuna, la sirena dell'ambulanza interrompe il nostro dialogo, e dei medici irrompono nella sala, fiondandosi su Chris.

Ci fanno qualche domanda, poi lo medicano, disinfettandolo e caricandolo sulla barella.

La responsabile mi permette di seguirli, così mi dirigo in ambulanza insieme a loro.

Nonostante mi rassicuri del fatto che la ferita è superficiale e si risolverà con poco, e che il mio amico non è in pericolo di vita come sosteneva lui, ho come l'impressione che avrò davanti ancora una lunga notte.

Gli stringo la mano, mentre la vettura percorre le strade della città diretta in ospedale e le luci delle case di Newport si alternano ad intermittenza davanti ai nostri occhi, riflettendosi su uno specchio di acqua scura, illuminato appena dalla luce della luna.

Chris sembra essersi calmato un po', grazie anche alle parole di conforto dell'infermiera, così si volta nella mia direzione, facendo scontrare i suoi occhioni verdi smeraldo con i miei.

« Grazie, Roberts.» appoggia le labbra sul dorso della mia mano, lasciandovi sopra un bacio.

« Ti nominerò nel mio testamento.»

Grazie, Chris.

Sempre che non sia io la prima a schiattare a causa di tutto questo stress.

Mi farete schiattare tutti con i vostri casini, prima o poi.



Se siete arrivati fino a questo punto della storia... immagino siate delle persone leggermente incasinate anche voi!

Beh, benvenuti nel club! Ahahaha.

Scherzi a parte, sono davvero contenta per chi è arrivato fin qui.

Nonostante non manchi tanto alla fine della storia, ne abbiamo ancora un po' da scoprire.

Siete pronti? SI PARTE!

Grazie per tutto.

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