MR. POLICEMAN

By nicatroublemaker

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Lei, una semplice ragazza con la propensione a finire nei guai. Lui, un agente di polizia affascinante e fred... More

Introduzione
Dedica
Signor agente
In nome del gelato
Preferirei farmi arrestare
Tutti tranne lui
Cose da poliziotti
TREY WESTON
Colpa del caldo
Amante degli animali
Non male
Stress da lavoro
Mai una gioia
Un debole per lui
Una magra consolazione
L'abito non fa il monaco
Maledetta zip
Calma e sangue freddo
Siamo rovinate
Mr. Policeman
Non distrarmi
Mi farai impazzire
Gli occhi non mentono
Investigatrici private
Scappo ai Caraibi
Mi piaci ma ti odio
TREY WESTON
Sette vite
Sono allergica alle rose
Ricominciamo da zero
Auguri un corno
Lasciati amare
Conosce i miei gusti
Buon sangue non mente
Bella divisa
Incantevole e diabolico
Terapia d'urto
Dei bravi ragazzi
Ho perso la chiave
Ora è tutto chiaro
Resta
Ne è valsa la pena
A gonfie vele
Tutti da curare
Cosa sono io per te
TREY WESTON
Uomini di ghiaccio
La Balboa Race
Senza speranze
TREY WESTON
Fragole, panna e champagne
Epilogo
✨RINGRAZIAMENTI✨

Non mordo mica

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By nicatroublemaker


Non credo di essere mai stata tanto ansiosa nella mia vita come nella giornata di oggi.

Lo stress accumulato per la disavventura con Bisturi, in più il fatto di andare fuori a cena con Trey Weston ed essere definita da lui "solo uno stupido sbaglio" mi sta portando ad avere un esaurimento nervoso ancora prima dei miei trent'anni.

Io e Trey siamo fermi nel parcheggio del bar in cui abbiamo appena cenato, e lui è intento a controllare il livello dell'olio. Mentre a me, il tempo, sembra non passare più.

Sono stanca, stufa, avrei solo voglia di andare a casa e dimenticare tutta questa giornata.

La mia rosa giace ancora per terra, calpestata da qualche passante, così mi affretto a raccoglierla senza farmi vedere dal mio superiore.

Non gli darei mai questa soddisfazione.

Trey asciuga l'asticella dell'olio su un pezzo di carta, e dopo un'attenta ed accurata osservazione al motore dell'auto, torna verso di me scuotendo la testa.

« Allora?» spero che dal mio tono di voce non traspaia la mia preoccupazione.

« Allora, la macchina perde olio. Il livello è sotto il minimo. Non possiamo andare da nessuna parte.»

Per la sacra sfinge! Non ci voleva.

Sposto il mio peso da una gamba all'altra, studiando l'espressione dell'agente che sembra estremamente pensieroso.

« Che facciamo ora?»

Lui si accende una sigaretta.

Due in una sera non promette bene. Si vede che anche lui, come me, ha raggiunto l'apice del suo livello di sopportazione.

Spero solo non mi scanni viva.

« Chiamerò il veterinario, chiedendogli se possiamo andare a prendere Bisturi domani.»

« Okay, e con l'auto?»

Butta fuori una nuvola di fumo, tenendo un occhio appena socchiuso.

« Domani chiamerò il carro attrezzi e la porteranno in qualche off-»

« Domani?!» lo interrompo.

« Non vorrai dirmi che intendi passare la notte fuori?»

Lui mi fulmina con un'occhiata, e dai suoi occhi capisco che è un sì.

« Vedi qualche altra soluzione, per caso?»

Inizio a camminare su e giù a caso, freneticamente, studiando nella mia testa un possibile piano che ci -mi- aiuti ad uscire da questo incubo.

Perché non c'è Olly quando serve? Olly ha sempre un piano su cui fare affidamento.

Cerco di ragionare intensamente, così tanto che ho paura che mi si brucino i neuroni.

Allora: Olly e Ian sono via, quindi non posso contare su di loro. Magari potrei farmi venire a prendere da Chris!

No, è fuori discussione. Non mi ci vedo in tre su una moto, soprattutto contando che Chris non ha tutta questa simpatia nei confronti del signor poliziotto.

Zia Lucy abita troppo distante, e poi Trey ne rimarrebbe traumatizzato.

Di taxi qui in giro non vedo neanche l'ombra, del resto non siamo a New York... senza contare il fatto che io sono praticamente al verde.

Però magari l'agente ha qualcuno a cui chiedere un passaggio!

« Scusa, non hai qualcuno che potrebbe venire a prenderci?»

« Oh, certo, potrei chiedere a Nora...» mi lancia uno sguardo malizioso.

Non se ne parla.

« Non c'è nessun altro dei tuoi amici?»

« Non ho amici.»

Come non detto, Mr. Popolarità.

« I tuoi colleghi?»

« Sono tutti di turno.»

Mannaggia.

Tutankhamon, me la stai giocando davvero sporca.

« Oh, ma insomma, dev'esserci qualche soluzione!» batto i piedi per terra.

L'agente getta la sigaretta nel posacenere, poi inizia ad incamminarsi lungo il marciapiede.

« Certo che c'è, ti conviene iniziare a camminare. Il motel più vicino è a due chilometri, ed è meglio che ci sbrighiamo se non vogliamo rimanere a dormire sotto i ponti.»

« Non dormirò con te, Trey Weston!»

Lui sembra non farci caso, e continua ad avanzare.

« Allora buona fortuna nel trovare un passaggio!»

Mamma mia.

Quanto mi dà sui nervi.

Mi arrendo alla situazione, sbuffando come mio solito, e faccio una corsetta per raggiungerlo.

« Vedo che cambi idea molto facilmente.» commenta compiaciuto, guardandomi con la coda dell'occhio.

« Non una parola.» lo incenerisco con gli occhi.

Troverò un modo per farti fuori, prima o poi, Trey Weston.

E non mi lascerò di certo fermare dal tuo bel faccino.


***


Altro che due chilometri.

Il motel più vicino dista due chilometri e settecentocinquanta metri rispetto a dove siamo partiti.

Così ora, oltre ad essere stanca, stressata e stufa, mi fanno pure male i piedi.

Ma perché ho accettato questa stupida situazione?

Il motel di Newport in cui ci troviamo è facilmente raggiungibile in auto -possibilità che noi non avevamo- e si trova in una posizione comoda e strategica. Per chi non deve farsi tre chilometri a piedi, ovviamente.

Arriviamo davanti ad una lunga abitazione ad L, davanti alla quale alcune macchine sono parcheggiate negli appositi spazi.

Delle porte verniciate di rosso scarlatto si alternano a piccole finestre che risaltano in contrasto sul muro bianco, sbucando da sotto il tetto basso che, sorretto da delle travi verticali in legno, forma una specie di porticato.

Trey continua a camminare, proseguendo deciso verso una meta ben definita, e fatico quasi a tenere il suo passo.

« E' qui che porti le tue colleghe?» lo punzecchio, per costringerlo a ricordarsi che ci sono anch'io.

Lui si volta verso di me, piegando la testa di lato e stringendo le labbra.

Si sta trattenendo per non mandarmi a quel paese.

« Vediamo di trovare una stanza.» dice soltanto.

Stavolta non ribatto, lo seguo come un cagnolino.

Passiamo alcune stanze, cercando una persona o qualcuno che sia in grado di aiutarci, ma qui sembra tutto abbandonato.

« Forse dovremmo provare in un altro posto...» suggerisco.

« Avete bisogno?»

All'improvviso una voce proveniente dal nulla mi fa saltare in aria, e dallo spavento mi aggrappo al braccio dell'agente.

Una signora dalla corporatura tozza e leggermente in carne, dai ricci capelli biondi, se ne sta comodamente seduta su una seggiola di plastica, con le braccia conserte appoggiate sul grembo, e masticando una ciunga a bocca aperta.

« Avete una stanza disponibile?» l'agente va dritto al punto.

Mi stacco dal suo braccio, rendendomi conto che fino a poco fa mi ha letteralmente rifiutata e dovrei essere arrabbiata con quel pallone gonfiato.

La tizia lo squadra dalla testa ai piedi, e nei suoi occhi stanchi riesco a cogliere un segno di apprezzamento per il mio accompagnatore.

« Per te, bellezza, potrei far liberare tutto il motel.»

Ehw. Vi prego, voglio uscire da questo mare di imbarazzo.

« Ci basta una stanza per stanotte.» l'agente mantiene solida la sua posizione, e la signora capisce che non si sbilancerà tanto facilmente.

« Mmm, fatemi controllare.» risponde con tutta la svogliatezza possibile. Poi, con calma, rimanendo sempre seduta sulla sedia, estrae una specie di agendina malandata dalla sua borsa a fiori colorati, e si mette a sfogliare le pagine stropicciate.

« Mi è rimasta una camera matrimoniale, o una singola con il letto da una piazza e mezzo.» gonfia una bolla con la ciunga e la fa scoppiare a solo qualche centimetro dalla mia faccia.

Per tutti i santi di questo mondo! Ma dove siamo capitati?

« La matrimoniale andrà benissimo.» Trey decide al posto mio, ma lo blocco subito.

« Non avete una doppia?»

Lui mi fissa con uno sguardo di fuoco, e capisco che il suo intento sarebbe quello di dirmi "non provarci nemmeno a fare quello che stai facendo".

Ma io sono ostinata, ho deciso che non dormirò con lui, e non lo farò.

« Le doppie sono tutte occupate.» la proprietaria svogliata gonfia nuovamente la gomma in una palla per scoppiarla subito dopo.

« Ma non potete fare spostare qualcuno? Ha detto che per lui avrebbe liberato il motel!»

« Nesta.» mi richiama Trey con il suo solito tono da comandante.

Uff, okay, sto zitta.

« La matrimoniale andrà benissimo.» ripete, confermando la stanza alla signora, che con grande fatica si alza dalla sua postazione ed estrae un mazzo di chiavi dalla sua borsa multicolor.

« Seguitemi.»

Si avvia barcollando e trascinando le ciabatte infradito, mentre io e Trey siamo alle sue calcagna.

Questa tizia è proprio il ritratto della gioia di vivere. Scommetto che nella vita precedente era un bradipo.

Una trentina di passi dopo, che a me sono sembrati un centinaio per la lentezza con la quale si muove la signora, giungiamo finalmente davanti ad una porta.

La proprietaria infila le chiavi borbottando qualcosa, e per un attimo credo che stia tentando di lanciarci il malocchio.

« Camera 66, tutta vostra.» afferma con zero entusiasmo nella voce.

« Ma è il numero del diavolo!» mi lascio uscire senza pensare, e i due al mio fianco mi guardano come se avessi appena pronunciato la messa in arabo.

« E' 666 il numero del diavolo.» precisa l'agente.

Oh, scusa, Mr. Perfezione.

Un altro scoppio della ciunga della signora accanto a noi mi fa sobbalzare.

« Per il pagamento ci accordiamo domattina. Intanto vi ricordo che siete pregati di non disturbare gli altri clienti con rumori molesti e schiamazzi notturni, se capite che intendo.» passa gli occhi sui corpi di entrambi, facendoci una panoramica completa.

Oh mio dio, che imbarazzo.

Non avremo sicuramente quel tipo di problema, comunque sia, nè io nè Trey ci azzardiamo a rispondere.

« Se avete bisogno di qualcosa, mi trovate fino alle 22.»

Dò una rapida occhiata allo schermo del cellulare, giusto per farmi un'idea dell'orario.

« Ma sono le 21.59!» protesto.

« Ecco, allora avete ancora un minuto.»

Ma io questa qui la faccio scoppiare come una Big Babol.

« Grazie, è stata molto gentile.» Trey fa il ruffiano, addentrandosi nella stanza e salutando con un cenno.

Gentile? Sembrava stesse per morire tra le nostre braccia.

Beh, ma tra cuori di pietra ci si capisce.

« Tu dormi fuori?» mi sbeffeggia il signor poliziotto.

Oggi sta davvero mettendo a dura prova la mia pazienza.

Con camminata sostenuta lo raggiungo dentro la camera, chiudendomi la porta alle spalle.

Trey si fionda sul letto, buttandosi a peso morto sul materasso.

No ma tranquillo, eh.

Tanto io sono praticamente invisibile.

« Comodo.» commenta soddisfatto.

« Scusa, chi dice che spetta a te dormire sul letto?»

Il modo in cui mi guarda, mi fa credere che ho sbagliato a fare quella domanda.

« C'è posto per entrambi, puoi venire anche tu. Non mordo mica.»

Sicuro, agente, sicuro.

Basta guardare con che occhi mi sta fissando... come se fossi una preda molto, molto succulenta.

« Scordatelo.» mi oppongo, cercando di restare fedele al mio orgoglio.

« Non dormirò con te. A costo di sdraiarmi sul pavimento e passare la notte insonne.»

« E' un vero peccato.»

Non appena il moro pronuncia quelle parole, una specie di strano insetto nero e lucido sbuca da qualche parte sul pavimento, e comincia a scorrazzare per tutta la stanza.

Caccio un urlo talmente forte che quasi mi fa male la gola.

Il mostriciattolo si infila dentro ad un buco nel muro, e scompare dalla mia vista.

Sto per fiondarmi fuori dalla porta come un tornado per non morire di attacco di cuore, quando dei forti colpi sul legno mi fanno sobbalzare.

Oggi stanno tentando di farmi fuori a furia di spaventi.

Apro la porta, e la tizia di prima si materializza davanti ai miei occhi, lanciandomi un'occhiata svogliata.

« Avevo dimenticato di dirvi... potreste trovare qualche scarafaggio, ma se lo schiacciate subito non dovrebbe darvi alcun fastidio. Notte.»

« Notte!» risponde Trey con un sorriso a trentadue denti.

Richiudo la porta, cercando di pensare ad una eventuale via di fuga, ma la fobia di trovarmi un altro di quegli schifosissimi insetti a zampettare per il pavimento si sta impossessando di me.

Con un rapido balzo, raggiungo il materasso e mi ci fiondo sopra, cercando di non sfiorare neanche minimamente il pallone gonfiato ruffiano.

« Però, non è stato neanche tanto difficile riuscire a convincerti. » fa del sarcasmo in una maniera davvero fastidiosa, e il mio istinto sarebbe quello di tirargli un pugno sul naso.

Poi, però, penso che sarebbe un vero peccato rovinarglielo.

« Lo sto facendo solo perché non voglio finire punta da uno di quei mostri orrendi che girano in questa stanza.»

Lui si sdraia completamente sul letto, incrociando le mani dietro la testa. Gesto che evidenzia ancora di più i suoi bicipiti e che mi fa sprofondare in una nuvola del suo profumo dannatamente sensuale.

Dico, ma lo fa apposta?

« Forse, dopotutto, non è poi così male stare con me.»

Ma quando la smetterà di avere questi sbalzi di umore?

Prima sembrava volesse sterminare il mondo, adesso, invece, è tutto battutine e sorrisini.

« Forse ho semplicemente scelto la situazione che mi sembrava meno peggio.» rispondo ostinata, girandomi su un lato e dandogli la schiena.

E, nonostante non lo veda, riesco a sentire i suoi occhi roventi su tutto il corpo.

« Se ti azzardi a toccarmi, ti faccio sospendere nuovamente dalle forze dell'ordine. Chiaro?»

« Chiarissimo.» risponde lui.

Eppure, il suo tono di voce mi fa intendere che lui abbia altri piani in mente con me.

Mando giù la saliva e lascio sfogare lo stress in un sospiro.

Ma in cosa diavolo mi sono cacciata?!



Siamo tornati!

Nesta e Trey che passano la notte insieme... cosa credete succederà?

Vi dico solo di prepararvi, perché ne vedremo delle belle.

E soprattutto... NIENTE E' COME SEMBRA.

Vi aspetto nelle prossime pagine, grazie per il vostro supporto!

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