MR. POLICEMAN

By nicatroublemaker

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Lei, una semplice ragazza con la propensione a finire nei guai. Lui, un agente di polizia affascinante e fred... More

Introduzione
Dedica
Signor agente
In nome del gelato
Preferirei farmi arrestare
Tutti tranne lui
Cose da poliziotti
TREY WESTON
Colpa del caldo
Amante degli animali
Non male
Stress da lavoro
Mai una gioia
Un debole per lui
Una magra consolazione
L'abito non fa il monaco
Maledetta zip
Calma e sangue freddo
Siamo rovinate
Mr. Policeman
Non distrarmi
Mi farai impazzire
Gli occhi non mentono
Investigatrici private
Scappo ai Caraibi
Mi piaci ma ti odio
TREY WESTON
Sette vite
Non mordo mica
Ricominciamo da zero
Auguri un corno
Lasciati amare
Conosce i miei gusti
Buon sangue non mente
Bella divisa
Incantevole e diabolico
Terapia d'urto
Dei bravi ragazzi
Ho perso la chiave
Ora è tutto chiaro
Resta
Ne è valsa la pena
A gonfie vele
Tutti da curare
Cosa sono io per te
TREY WESTON
Uomini di ghiaccio
La Balboa Race
Senza speranze
TREY WESTON
Fragole, panna e champagne
Epilogo
✨RINGRAZIAMENTI✨

Sono allergica alle rose

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By nicatroublemaker


I veterinari hanno detto che Bisturi non è ridotto male come pensavo.

Che sì, è stata una fortuna che siamo riusciti a portarlo lì quanto prima, e tenendolo in osservazione per qualche ora, dovrebbe riuscire a riprendersi alla grande.

Ed io ho tirato un sospiro di sollievo.

Sollievo che è scomparso non appena il comandante che ho al mio fianco ha puntualizzato che saremmo arrivati anche prima se io non mi fossi fermata a fare la pipì per strada.

Ho ribattuto dicendogli che credo sia meglio che il suo gatto perda un'altra delle sue sette vite, piuttosto che io sia costretta ad allagargli tutta la macchina.

Il veterinario mi ha guardata male, ma ha preferito non chiedere nulla.

Credo sia rimasto abbastanza scandalizzato quando gli ho raccontato l'emergenza per cui siamo dovuti recarci lì.

Comunque sia, Bisturi ora è ricoverato e sta ronfando beatamente in una delle cuccette della clinica veterinaria.

Ci hanno proposto di tenerlo in osservazione per qualche ora, a seguito delle quali ci faranno sapere le sue condizioni e se è il caso che andiamo a prenderlo oggi o domani.

« Che cosa prendi?»

Nel frattempo io e Trey abbiamo deciso di fermarci a mangiare qualcosa, lui perché a lavoro ha saltato il pranzo, io perché... beh, perché non si dice di no al cibo.

« Mmm... credo un hamburger con patatine fritte. Tu?»

Siamo seduti fuori da un bar che organizza anche spuntini per aperitivi e qualche piatto per la cena o il pranzo.

Niente ristoranti stellati, ma almeno posso dire di essere a cena con Trey Weston.

Forse sarebbe meglio dire che sono obbligata a cenare con Trey Weston, viste le condizioni.

Lui si accende una sigaretta, e mi scruta con i suoi occhi penetranti.

Sta fumando, significa che è nervoso.

« Prendo la tua stessa cosa.»

« Sei preoccupato?»

Butta fuori il fumo e scuote la testa.

« Non sono preoccupato, ma sappi che se qualcosa dovesse andare storto con Bisturi, mi avrai sulla coscienza a vita. »

Mi sento presa di mira, e chiudo il menù cercando di difendermi.

« Quante volte devo ripetertelo che non è stato volontario? E' un gatto nero, è normale che attragga le sfighe.»

Okay, avrei dovuto restarmene zitta.

Fortunatamente, il moro stringe ancora la sigaretta tra le labbra, così mi risparmia la sua risposta.

« E da bere?» rivolge l'attenzione sull'ordine della cena.

Dò una veloce occhiata alla lista delle bevande, pensando che forse un po' di alcol mi aiuterebbe a gestire meglio questa situazione.

« Una birr-»

« Non se ne parla.» m'interrompe subito lui.

« Scusa?» lo fisso accigliata.

« Non ti lascerò bere alcol stasera.»

« Non ricordavo di aver chiesto un nuovo padre.» rispondo offesa.

Ma chi si crede di essere? Ora non posso neanche decidere cosa bere!

Lui inspira il fumo dalla sigaretta, e dal modo in cui lo fa, consumandone praticamente mezza, capisco che la situazione è più delicata di quello che potrei pensare.

« Direi che per oggi la situazione ci è sfuggita già abbastanza di mano. Non aggiungerei altre occasioni. Perciò ti prenderò una Coca Cola.»

Il modo in cui mi parla con quella faccia da schiaffi mi farebbe venire soltanto voglia di alzarmi e andarmene via.

Se non fosse per quel suo dannatissimo sguardo, quelle labbra da baciare e tutto ciò che si nasconde sotto la sua camicia.

Sei da curare, Nesta Roberts.

Decido di non discutere, per il bene di tutti e soprattutto dei camerieri del locale, così accetto i suoi ordini.

« E Coca sia!»

Stavolta riesco a strappargli un minuscolo ghigno e, per un istante, mi sembra la cosa più bella di tutta la giornata.

Sono lì persa a contemplare la sua bellezza, che non mi accorgo di una figura che si avvicina al nostro tavolo esordendo con un «ciao amigo!».

Un tizio che dai lineamenti sembra essere indiano -o pakistano, non ne sono sicura- è davanti al nostro tavolo con un sorriso a trentadue denti, mentre sorregge un mazzo di rose rosse.

Trey si gira appena nella sua direzione, e dal suo sguardo penso che vorrebbe farlo fuori da un momento all'altro.

Mi dispiace, amigo. Sei capitato nella giornata sbagliata. Il mio accompagnatore è nel suo periodo del mese.

« Non compriamo niente.» Trey cerca subito di mettere le cose in chiaro, ma il vucumprà sembra essere più ostinato di lui.

« Ma dai, amigo! Compra rosa per tua donna! Guarda che bella ragazza che hai!»

Nonostante io mi senta lusingata dalle sue parole, decido di chiarire la situazione anch'io.

« Non siamo fidanzati.»

Alle mie parole, sento lo sguardo di Trey scivolare su di me, e non riesco ad interpretarlo.

Il tizio, però, non demorde.

« Sì, ma voi innamorati, eh? Io vede come guarda lei. Guarda che occhi billissimi... amigo, devi stare attento perché fuori tanti uomini volere una come lei!»

Ma che uomini, ma dove!

Ma questo qui dev'essersi fumato l'incenso prima!

La voce roca di Trey s'insinua sotto le mie ossa.

« Lo so che è bellissima.»

Oh, porco cazzo. Non guardarmi così, agente.

Perché qui a Newport fa sempre così caldo?

« Bravo, amigo!» l'indiano tira una pacca sulla spalla a Trey, e per un momento credo che il suo sguardo sarebbe in grado di corrodergli la mano.

« Allora tu prendi una rosa rossa! Per conquistare lei, dovresti prendere tante rose quanto sua bellezza!»

Vi prego, salvatemi.

Ma è quando credo che la situazione non possa peggiorare, che l'agente sferra il colpo finale.

« Se volessi conquistarla non avrei bisogno delle rose...»

I suoi occhi si agganciano ai miei, e brillano di una strana luce.

« ...le basterebbero dieci minuti in stanza con me.»

Questa volta non riesco a controllare le emozioni, e le mie guance diventano dello stesso colore delle rose.

Ma quando imparerò a non arrossire?

Fortunatamente, una cameriera fa la sua comparsa al nostro tavolo nel giro di qualche secondo, salvandomi da questa situazione di imbarazzo.

« Vogliamo ordinare?» taglio corto, ignorando il discorso delle rose e delle conquiste.

E mentre il vucumprà si allontana, cercando qualche altra coppia a cui vendere i suoi prodotti, io e l'agente esponiamo alla cameriera i nostri ordini.

Non appena lei se ne torna in cucina, io decido di togliermi i sassolini dalle scarpe, metaforicamente.

Sei veramente così presuntuoso da credere di potermi conquistare con così poco, Trey Weston? Eccoti il benservito.

« E' un vero peccato, però...» apro una confezione di grissini, iniziando a sbocconcellare qualche pezzo.

« Che cosa?»

« Tutte quelle rose... scommetto la cena di stasera che provengono dal cimitero qui a fianco.»

Trey sembra colto alla sprovvista da questo mio ragionamento, poi però si lascia scappare una risata.

« Non è che me lo stai dicendo perché volevi che te ne comprassi una, vero?»

In effetti è proprio così.

« No, macchè. Sono allergica alle rose.»

E mentre l'agente che ho di fronte solleva un sopracciglio studiandomi con uno sguardo indagatore, dentro di me credo che questa volta il premio per la miglior bugiarda potrei proprio meritarmelo.


***


Finiamo di cenare in velocità, perché nel bel mezzo del pasto, a Trey arriva una chiamata dal veterinario che lo avvisa che Bisturi si è già ripreso alla grande, e se vogliamo possiamo andare a prenderlo quanto prima.

Grazie, Tutankhamon, hai ascoltato le mie preghiere.

Esco dal bar con l'ultimo pezzo di hamburger ancora in bocca, masticando freneticamente per non sprecare tempo prezioso, e Trey dietro di me.

Ha insistito per pagare lui, perché ha detto che era più veloce di me.

Secondo me era un pretesto per offrirmi la cena, ma il ragazzo è più orgoglioso di me a volte.

Appena arriviamo fuori dalla porta del bar, il mio accompagnatore si blocca tutto d'un tratto, guardandosi intorno. Ruota il fisico tonico, avanzando un passo in direzione da dove siamo venuti, e mormorando qualcosa.

« Ho dimenticato una cosa. Torno subito.»

Mentre io spero che il suo "torno subito" non sia al pari di quello che mi ha rifilato la volta scorsa in centrale, riesco finalmente a terminare il mio hamburger e finire la mia lattina di Coca che mi sono portata fuori.

Non passa tanto che vedo Trey Weston avanzare verso di me, stringendo tra le dita quella che sembra una macchia rossa ondulata.

Mettendo a fuoco, realizzo che quella che tiene tra le mani è una rosa.

Una rosa rossa.

Sento il mio cuore che comincia a galoppare nel petto ad una velocità spropositata man mano che si avvicina a me.

Arriva a posizionarsi davanti a me, e per un attimo credo che le mie gambe non riescano a reggere davanti a tanta bellezza.

Prende la mia mano, rivolgendo il palmo verso l'alto, e vi poggia sopra il fiore.

« Non credere che mi sia bevuto il fatto che sei allergica alle rose... forse avresti fatto meglio a dire che sei allergica a me.»

Mi strappa una risatina, e non so che dire.

Non so che dire e non so che fare, se non rimanere lì imbambolata a fissarlo.

« Grazie.» mormoro appena.

« Mi logorava il fatto di pensare che potessero essere state rubate sul serio, e tu sai come sono fatto... lavoro per la polizia di stato, non riesco a passare sopra alle ingiustizie.»

Certo che ad orgoglio siamo messi proprio uguale, eh?

Avanzo un passo verso di lui e lascio che i miei occhi incontrino i suoi.

« Non è che stavi cercando di fare il carino con me, vero agente?»

Lui scuote la testa, infilando le sue lunghe dita affusolate in tasca.

« Stavo solo facendo il mio lavoro.»

Un sorriso si affaccia spontaneo sulle mie labbra, e per un istante tutto ciò che vorrei sarebbe annullare quella maledetta distanza che separa la mia bocca dalla sua.

Sembra passata una vita da quella volta che ci siamo baciati. E guarda come sono andate a finire le cose, poi.

Colgo l'occasione per indagare sull'argomento, ma, per non sollevare alcuna polemica inutile, decido di prenderla larga.

« Sai, per un momento ho pensato fosse il tuo modo per chiedermi scusa.»
Ho lanciato la bomba.

« Scusa? Per cosa?» mi chiede come se il fatto di scusarsi non fosse presente nelle sue norme comportamentali.

« Beh, per essere sparito.» sputo il rospo.

Lui mi fissa con un'espressione che non riesco minimamente ad interpretare, così decido di essere più diretta.

« Sai, dopo quello che c'è stato tra di noi-»

« Non c'è stato niente tra di noi.» afferma iniziando a camminare verso la sua auto.

Non c'è stato... niente?

Le sue parole mi feriscono, e per un momento rimango immobile al mio posto.

Perché vuoi farmi del male, Trey?

Inizio a correre dietro di lui, mentre sento un peso sul petto che sembra aumentare quanto più mi avvicino a lui.

« Ma... ma quella sera, quando ci siamo-»

« Nesta.» mi blocca subito, immobilizzandomi con i suoi occhi severi.

« Non c'è stato niente quella sera.» ripete ancora, sempre più convinto.

« E' stato solo uno stupido sbaglio.»

E non capisco perché, ma improvvisamente sento il mio cuore sgretolarsi in mille pezzi.

Del resto, me l'avevano detto, no?

Non avrei dovuto baciare Trey Weston.

« Sali in macchina.» mi ordina, passando sopra ai miei sentimenti.

« Prima partiamo, prima arriviamo.» non mi guarda nemmeno negli occhi, e questa cosa fa tremendamente male.

Per Trey Weston sono stata solo uno stupido sbaglio?

Nonostante senta gli occhi pizzicare, decido di assecondarlo, e monto in macchina per arrivare prima, come dice lui.

Almeno andrò a letto e dimenticherò questa disavventura.

Abbasso il finestrino dell'auto, e getto fuori la rosa rossa che mi aveva appena regalato.

« Ma che fai?» si altera.

Ma che fai tu, psicopatico del cavolo. Dovrei essere io ad essere arrabbiata con te.

« Magari la troverà qualcuno che saprà apprezzarla di più di quel che faccio io, esattamente come fai tu con me.»

Ops. Sono risentita, è vero, ed è strano, perché non ho nemmeno bevuto.

Quella Coca Cola doveva essere scaduta.

« Nesta.» non pronunciare nemmeno il mio nome così, dopo che mi calpesti il cuore!

« Non ho detto che non avrei voluto farlo. Non mi pento di quello che ho fatto. Ho solo detto che è stato un errore.»

Non lo guardo nemmeno più, lascio scorrere i miei occhi fuori dal finestrino, anche se vedo tutto sfocato per via delle lacrime che si stanno affacciando sulle palpebre.

« Non importa. Andiamo.» chiudo la conversazione in maniera brusca, come fa lui con me di solito.

Mette in moto la macchina, ma appena poco dopo che è accesa, lo sento imprecare ad alta voce.

« Che succede?» mi volto a guardarlo.

« La spia dell'olio è accesa.»

« E quindi?»

« Quindi, se non c'è olio, significa che siamo rimasti a piedi.»

Dimmi, Tutankhamon, vuoi farmi morire seduta stante?

Col cavolo che prego ancora per te!



E bentornati!

Che ne pensate di questo capitolo?

Sembra proprio che il destino di entrambi sia intenzionato a far di tutto purché non stiano separati... come andranno le cose d'ora in poi?

Lo scopriremo... stay tuned!

E grazie per le letture, siete speciali.

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