« Lo sai, credo che la tovaglia rossa sia più romantica di quella bianca. Me la passi dal cassetto?»
La voce di Olivia è una cantilena in lontananza, che riesco a seguire a malapena.
« Sì, certo.» le rispondo, con la testa completamente da un'altra parte, afferrando la tovaglia bianca.
Mentre lei si sta preparando per il suo appuntamento serale con Ian, io non riesco a rimanere concentrata.
Continuo a pensare al bacio che io e Trey ci siamo scambiati.
« Credi che dovrei mettere anche delle candele? Sai, le candele aiutano sempre.»
« Sì, certo.»
Sono passati ormai tre giorni, e l'agente è definitivamente sparito dalla circolazione dopo quell'episodio.
Come se mi stesse evitando.
« Credi che, già che ci sono, dopo potrei anche dare fuoco alla tua stanza?»
« Sì, certo.»
« Beccata!» Olivia mi punta una forchetta contro, facendomi sobbalzare.
Dannazione.
« Dove hai la testa, signorina?» la mia amica mi perquisisce con lo sguardo.
Glielo dico o non glielo dico?
« E' un periodo un po' impegnativo, in cui dormo poco e ho vari pensieri...» codarda.
Lei mette in pausa quello che stava facendo, e viene vicino a me, appoggiandomi una mano sul braccio.
« Lo sai che puoi parlarne con me, nena... Io non ti giudico se vai in moto, se ti mangi mezzo chilo di gelato al giorno, se ti fai pensieri sconci sugli agenti, se...»
« ...se ho baciato Trey Weston.» azzardo.
« Se hai baciato Trey Wes... CHE COSA?!» realizza quello che le ho confessato, fissandomi con un'espressione sbigottita e spalancando gli occhi.
Rimane per un momento come congelata al suo posto, aspettando la mia conferma.
Annuisco, trattenendo una risata.
« Oh, madre de Dios! Ma quando è successo? E com'è stato? Devi raccontarmi tutto!»
E' talmente esaltata alla notizia, che inizia a tirarmi qualche pugnetto sul braccio, e la fermo prima che possa arrivare a ridurmi al pari di un dalmata.
« E' successo l'altra sera e...»
« Cosa?! E hai mantenuto il segreto per tutto questo tempo?!» m'interrompe euforica.
« Già.» ammetto, con un accenno di sconforto nella voce.
« Sapevo che avresti iniziato a fantasticare su come sarebbero stati i nostri figli e in questo momento ho proprio bisogno di pensare l'esatto contrario.»
Olivia si alza in piedi, ho paura che possa balzare in aria e bucare il soffitto.
« Stai scherzando? I vostri figli saranno bellissimi, sfioreranno la perfezione divina, con i tuoi occhi e i suoi capelli...»
Ecco, appunto. L'ho persa.
Era proprio ciò che volevo evitare.
Trattenendo un sorriso, richiamo l'attenzione della mia amica.
« Scordatelo, Olly. Non ci sarà nessun figlio.»
Lei però sembra essere completamente immersa nella sua pianificazione del mio futuro, e non mi ascolta nemmeno.
« Avrete un maschio ed una femmina, e ci sposeremo insieme. Oh mio dio, t'immagini un matrimonio con i fratelli Weston?»
« Olly.» la chiamo, sventolando la mano davanti ai suoi occhi per risvegliarla dal suo film mentale.
« Non ci sarà un bel niente.»
« Cosa, perché no?» chiede delusa, ritornando alla realtà.
Bentornata tra noi, Olly.
« E' sparito.» punto lo sguardo per terra, trovando i miei piedi improvvisamente più affascinanti dei miei pensieri.
« Che significa che è sparito?»
« E' scomparso, si è volatilizzato. Desaparecido.»
La mia amica aggrotta le sopracciglia, rivolgendomi uno sguardo pensieroso.
« Davvero molto strano... forse sarà stato preso dal lavoro.» suggerisce.
« Forse non so sparare abbastanza bene.» ragiono a voce alta.
Olly si rizza sull'attenti.
« Sparare?! Ti ha fatto impugnare la sua pistola?!»
Il suo doppio senso mi porta inevitabilmente ad arrossire.
« Non è come pensi.» mi giustifico.
« Oh, è meglio che tu non sappia nemmeno a cosa sto pensando, nena.» mi lancia un'occhiata maliziosa, e scoppiamo a ridere.
Poco dopo torno seria.
« Comunque davvero non so che fare, Olly.»
Forse dovrei riprovare con la tattica dell'accappatoio.
O chiedere a Chris se possiamo passare davanti alla centrale in moto.
« Perché non lo chiedi a lui?» la mia amica s'illumina come se avesse trovato un'idea geniale.
« Che cosa?»
Oh no, togliamocelo dalla testa.
« Andiamo a fare il suo lavoro, per una volta!» urla talmente forte che ho paura che Ian e Bisturi compaiano da un momento all'altro, svegliati dal troppo chiasso.
« Perlustriamo la zona, lo pediniamo, e controlliamo se...»
« Non farò una cosa del genere, Olly.» la interrompo subito.
La mia amica gonfia le guance, regalandomi una sonora sbuffata.
I ricci che incorniciano il suo viso si dondolano di qua e di là, spinti dal suo fiato.
« Nesta Roberts, vuoi correre la Balboa Race, e ti fai problemi per andare a spiare l'agente sexy che ti ha ficcato la lingua in bocca?»
Mi batto una mano sulla fronte.
Olly e la delicatezza.
Sono spacciata.
« Puoi provare a raggirarmi in qualsiasi modo, ma non riuscirai mai a convincermi. Capito, Olly? Noi. Non. Andremo. Lì.»
***
« Ricordami come hai fatto a convincermi a venire qui.» mormoro in preda allo sconforto.
Alla fine mi sono arresa. Ho accettato lo stupido piano di Olly, ed ora siamo nascoste qui dietro ad una delle volanti della polizia davanti alla centrale, in attesa di non so nemmeno io che cosa.
« Perché sono la tua migliore amica. E perché so essere molto, molto convincente.»
« Ti correggo, asfissiante.»
La mia amica mi spintona ridacchiando e per poco non mi sbilancio finendo con il sedere sull'asfalto.
« E' una pessima idea, Olly. Finiremo dietro le sbarre per questo.»
Lei ride di gusto.
« Ma smettila, fifona. Non è mai morto nessuno per un po' di innocente stalking.»
« Sarà la mia rovina, me lo sento.»
Mi sorreggo alla maniglia dell'auto, perché non è così facile rimanere accovacciati per tutto questo tempo senza farsi venire un crampo alle gambe.
Finirò in ospedale in Messico, insieme alla nonna di Rick.
Ah no, lei è su qualche yacht di qualche miliardario a fare la bella vita.
Dovrei prendere esempio da lei.
« La porta si sta aprendo!» Olly è più su di giri di me, e ogni volta che quella stramaledetta porta si apre, mi fa perdere cinquant'anni di vita.
Ma perché mi sono lasciata trascinare in tutto questo?
La porta si apre, ma quello che esce non è l'agente che spero io. E' comunque un bel ragazzo, circa dell'età di Trey, con le braccia più muscolose, la divisa ed il distintivo. Si guarda un poco intorno, poi comincia a scendere le scale.
Oh merda, adesso ci scopre.
« Scott!» fortunatamente qualcuno chiama il suo nome in lontananza, e il ragazzo si dirige verso il tizio che lo sta aspettando.
« Cavoli, se avessi saputo che erano tutti così, avrei optato per fare la poliziotta invece che la cardiologa! Hai buon gusto, amica!»
Olivia mi tira una leggera gomitata, strizzando l'occhio.
Io però mi sento a disagio.
« Olly andiamo via. Abbiamo visto che non c'è, non possiamo stare qui ad aspettare tutto il giorno, non lo trovo nemmeno giusto. Magari è in trasferta, o è partito per andare da qualche parte, chi lo sa...»
La riccia scuote la testa.
« Ho consultato i tarocchi, prima di venire qui. Dicevano che sarebbe stata la giornata giusta per risolvere delle questioni in sospeso, quindi... lascia fare a me.»
Gonfio le guance, sbuffando.
« Magari si riferiva a te, non a me! Magari hai qualche arteria da aprire, qualche emorragia da fermare, o qualche organo-»
« Signorine.»
Una profonda voce maschile ci fa sobbalzare, e trattengo un urlo per lo spavento.
Dietro di noi, un agente di polizia ci sta fissando come se avesse appena visto due scarafaggi da schiacciare.
Per tutti i gatti di Tutankhamon! Portatemi nel sarcofago insieme a voi.
« Buongiorno, agente!» Olivia saluta in maniera teatrale, con fin troppa spontaneità, alzandosi dal luogo in cui eravamo accucciate.
Io faccio lo stesso, pregando che le mie gambe reggano dopo lo sforzo.
« Stavate cercando qualcuno?» il tizio è un uomo di colore, con una folta barba scura e gli occhi sporgenti, ed un cappello da poliziotto che copre la sua stempiatura.
Guardo Olivia di sottecchi, sperando di farle capire di non metterci nei casini, ma dal suo sguardo non sono sicura che lei abbia inteso.
« In realtà sì. Stavamo cercando l'agente Weston.» il mio povero cuore.
Olivia, appena usciamo da questo casino ti conviene metterti a correre!
« Siete delle sue conoscenti?» indaga l'omaccione.
« Ehm... noi...» cerco di trovare delle parole adeguate.
Lo sapevo che il corso di recitazione a sette anni non mi aveva aiutata per niente. Sono una frana nell'improvvisazione!
« Noi siamo le sue investigatrici private!» Olivia riesce a coprirmi in ultima.
Le lancio un'occhiata disperata.
Investigatrici private? Davvero, Olly?
Il poliziotto, però, sembra abituato a questo genere di situazioni forse, perché non fa una piega, e annuisce semplicemente.
Ma che problemi hanno tutti qui dentro?
« Beh, oggi l'agente Weston era molto impegnato, ma se volete posso provare a chiamarvelo.»
« No!»
« Sì!» la voce di Olly sovrasta nettamente la mia.
Ma ancor prima che il suo collega possa dirigersi a scovare dove si è cacciato, la porta si apre per l'ennesima volta.
« Oh, non dovete neanche cercare a lungo. Eccolo!»
I miei occhi si spostano nella direzione indicata dall'uomo al nostro fianco, e vanno a posarsi sul moro appena uscito dalla centrale.
La sua figura snella e sportiva è avvolta da quell'alone di intrigo e mistero che tanto lo caratterizza, mentre i suoi occhi di ghiaccio risaltano sulla carnagione abbronzata, che sbuca dal colletto della divisa perfettamente aderente al suo fisico.
E' Trey, non ci sono dubbi.
Il mio cuore comincia a scalpitare nel petto appena lo vedo, e mi sento improvvisamente leggera e confusa come una bimba.
Oh cazzo. Mi piace l'agente Weston.
Poco dopo, la porta si apre nuovamente, e stavolta ad uscire è una poliziotta femmina.
Non passa tanto prima che i miei occhi riescano a riconoscerla. E' Nora. Quella bionda antipatica col caschetto che voleva fregarsi il mio agente.
Però ora sembra che sia stata lei ad avere la meglio: si butta tra le braccia di Trey e lo stringe a sé, mentre lui ricambia la stretta.
Vi prego, mummificatela.
Il mio cuore sembra perdere un battito, e mi volto dall'altra per non continuare ad assistere alla scena.
Non sia mai che intenda perquisire anche la sua bocca. Che schifo.
Mi sento delusa ed amareggiata, e Olly se ne rende conto.
Ma prima che possiamo riuscire a sgattaiolare via, passando inosservate, il poliziotto al nostro fianco lo chiama a gran voce.
« Weston! Sono arrivate le investigatrici!»
Porco cazzo.
Senza farci vedere, io e Olly riusciamo a strisciare via, tra una macchina e l'altra, e a tornare da dove siamo venute.
Per un pelo.
Poco prima di sparire definitivamente, sento il poliziotto più anziano che dice «certo che devono essere davvero brave nel loro lavoro... sono sparite senza lasciare traccia.»
Ai ai.
Sembra che le cose non girino proprio per il verso giusto per la nostra piccola Nes.
Che starà combinando l'agente Trey?
Sta a voi scoprirlo!
Vi attendo nel prossimo capitolo!