MR. POLICEMAN

By nicatroublemaker

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Lei, una semplice ragazza con la propensione a finire nei guai. Lui, un agente di polizia affascinante e fred... More

Introduzione
Dedica
In nome del gelato
Preferirei farmi arrestare
Tutti tranne lui
Cose da poliziotti
TREY WESTON
Colpa del caldo
Amante degli animali
Non male
Stress da lavoro
Mai una gioia
Un debole per lui
Una magra consolazione
L'abito non fa il monaco
Maledetta zip
Calma e sangue freddo
Siamo rovinate
Mr. Policeman
Non distrarmi
Mi farai impazzire
Gli occhi non mentono
Investigatrici private
Scappo ai Caraibi
Mi piaci ma ti odio
TREY WESTON
Sette vite
Sono allergica alle rose
Non mordo mica
Ricominciamo da zero
Auguri un corno
Lasciati amare
Conosce i miei gusti
Buon sangue non mente
Bella divisa
Incantevole e diabolico
Terapia d'urto
Dei bravi ragazzi
Ho perso la chiave
Ora è tutto chiaro
Resta
Ne è valsa la pena
A gonfie vele
Tutti da curare
Cosa sono io per te
TREY WESTON
Uomini di ghiaccio
La Balboa Race
Senza speranze
TREY WESTON
Fragole, panna e champagne
Epilogo
✨RINGRAZIAMENTI✨

Signor agente

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By nicatroublemaker

Sto camminando da sola per le strade di Newport Beach.

In piena notte.

Con un accappatoio rosa shocking.
Ed un reggiseno che sa di birra.

Signore e signori, fate un applauso alla nuova candidata qui presente per l'outfit migliore della serata!

No, non sono ubriaca, se è quello che vi state chiedendo.

Semplicemente, mi chiamo Nesta Roberts, e quando ti chiami Nesta Roberts, di prassi hai la sfiga dalla tua parte.

Certo, forse sarebbe più facile addossare le colpe della mia situazione all'alcool.

Ma la verità è che stasera non ne ho toccato nemmeno un goccio.

È stato l'alcol a toccare me, piuttosto. 

Avete mai cambiato un fusto della birra difettoso?
Beh, a me è successo, e l'infame mi è scoppiato addosso, ricoprendo il mio corpo ed i miei vestiti con questo gradevole olezzo.

È stato il battesimo per il mio primo giorno di lavoro al Ruby's, il bar in periferia di Newport in cui sono stata assunta da appena qualche ora.

Un ottimo inizio, direi.

Giusto poco dopo che Ruby, la mia rossa e riccia titolare, mi ha ammonita di cercare di evitare di combinare pasticci, peraltro.

Come da copione.

Tiro i lembi della stoffa rosa che ricopre a malapena il mio fondoschiena, per evitare di dare spettacolo nel bel mezzo della strada ed attirare l'attenzione di qualche malintenzionato.

Avrei voluto farmi venire a prendere dalla mia migliore amica nonché coinquilina Olly, ma sembra che lei questa sera abbia coniato dei piani ben più soddisfacenti che farsi inzuppare nell'alcol.

Dei piani con addominali scolpiti e fisici mozzafiato.

Così, mentre lei si ritrova in qualche pub a sorseggiare Margarita e parlare di come asportare degli organi con qualche affascinante collega dell'Università di Medicina, io sto allegramente perquisendo l'asfalto delle strade di questa città.

Non mi ero mai accorta ci fossero così tante buche, in effetti.

So che il mio lato sportivo sta imprecando in arabo per questo.

Ricorda che non puoi rifiutare, Nesta.

Lo stai facendo per il tuo futuro da archeologa.

Una volta che sarò riuscita a racimolare qualche spicciolo, s'intende. E sempre se non mi licenziano prima.

Molto probabilmente è una maledizione che mi ha lanciato Tutankhamon.

Un'auto passa a tutta velocità al mio fianco, suonando il clacson e facendomi scansare da una parte per lo spavento.

Sarei tentata di fare autostop, poiché casa mia non è proprio vicina... ma è quasi l'una di notte, e non sono sicura di chi potrei trovare in giro a quest'ora.

Sono ancora intenta a cercare una soluzione ad uno dei miei tanti dilemmi, quando un'altra macchina mi si avvicina, rallentando per strada fino a raggiungere la mia stessa andatura.

Oh cavolo, qui si mette male.

Non so se mettermi a scappare, correre o urlare, ma decido di giocare l'indifferenza, tenendo lo sguardo puntato fisso sulla strada.

Non voglio che gli occhi del mio assassino siano l'ultima cosa che ricorderò di questo mondo.

« Signorina.» una profonda voce maschile mi fa sobbalzare, ma mi ostino a non voler sollevare lo sguardo. In alternativa, però, il conducente si becca un bel dito medio.

Com'è che si dice, la miglior difesa è l'attacco?

« Signorina, le serve un passaggio?»

« No, grazie, so camminare.» ribatto schietta, sperando di essere stata abbastanza convincente.

« Per cortesia, si fermi.» la voce insiste, così inizio ad affrettare la camminata, non intenzionata ad assistere alla mia stessa morte.

Più veloce cammino, più lui mi incita a fermarmi, finché mi ritrovo a correre a perdifiato per sfuggirgli.

In risposta, la vettura aumenta la velocità e arriva ad inchiodare proprio davanti a me, tagliandomi la strada.

« Fermati.»

Non appena alzo lo sguardo, mi rendo conto di aver combinato la cazzata più colossale della mia vita.

Carrozzeria bianca e nera, i lampeggianti delle sirene accesi, e la scritta "POLIZIA" stampata a caratteri cubitali sulla portiera: quella che mi ritrovo davanti è nientemeno che una volante della polizia di Newport.

La porta si apre, e, prima che possa rendermi conto di quello che sta accadendo, una dura voce maschile mi colpisce come uno schiaffo in pieno volto.

« Sei in arresto.»

***

Sento il cuore schizzarmi fuori dal petto, e non è solo perché quello che è appena sceso dall'auto è un figo pazzesco, ma il suo atteggiamento da "sono incazzato con il mondo intero, quindi non ti conviene farmi arrabbiare" mi mette letteralmente i brividi.

Muove alcuni passi nella mia direzione, fino ad arrivare a posizionarsi di fronte a me, la sua stazza sovrasta di gran lunga il mio corpo.

Deglutisco lentamente nel momento in cui i miei occhi incontrano i suoi, e per un attimo mi sento avvampare per l'intensità del suo sguardo.

E' maledettamente bello.

Okay, Nesta, ma guarda che meravigliosa divisa da poliziotto che ha!

Sono nel panico, ma ciò nonostante non riesco a smettere di osservarlo: ha dei lineamenti marcati, uno sguardo deciso e penetrante, la mandibola squadrata coperta da un accenno di pizzetto, capelli scuri e braccia muscolose...

Fossero tutti così mi farei arrestare decine di volte.

Sono talmente persa a contemplare la sua bellezza, che mi accorgo troppo tardi che mi ha appena rivolto una domanda.

« Mmh?» chiedo impacciata.

« Perchè stavi correndo?» ripete spazientito, con un tono di voce duro che in quel momento lo fa risultare dannatamente sexy.

Oh, andiamo Nesta, ti hanno appena arrestata e riesci solo a pensare a quanto ti piacerebbe essere perquisita da lui!

In una frazione di secondo riesco a tornare in me, e mi rendo conto di ciò che sta accadendo.

« Mi scusi, signor poliziotto, ero spaventata e...»

« Agente.» mi interrompe.

Mi blocco per un istante, e tento di afferrare il concetto.

« Come?»

« Sono un agente.» specifica lui con tono freddo, come se fossi realmente in grado di cogliere la differenza tra i due.

« Signor agente...» mi correggo.

« Agente Trey Weston, per lei.» la sua voce roca fende il vento gelido che si è alzato in questo momento, tanto che non capisco se i brividi che sento lungo la schiena sono dovuti alla sua presenza o al clima.

« Agente Trey Weston.» ripeto, sempre più incerta di questa conversazione, mentre nella mia mente si accende un barlume di chiarezza: è 'quel' Trey? Il Trey Weston di cui tutti parlano?

La divisa c'è, lo sguardo da serial killer pure... sì, a conti fatti credo proprio di essermi imbattuta nel nuovo poliziotto di Newport Beach.

E, dalle voci che ho sentito su di lui, questo non è per niente un bene.

« Perché ripeti tutto quello che dico?» il suo tono glaciale interrompe le mie considerazioni, mentre si diverte a prendermi in giro con un'espressione dura.

Beh, stronzo è stronzo, su questo non ci piove.

Eppure, l'oscurità della notte gli dona un fascino così tenebroso ed ammaliante...

Rimaniamo per un attimo a fissarci, in silenzio, lui in attesa di una mia risposta, io a fantasticare su come poter usare le sue manette in altri contesti.

Nesta, piantala, tu sei già fidanzata.

« Hai bevuto?» la sua domanda mi riporta alla realtà.

« No, non bevo.»

« Non bevi?» mi domanda serio, inarcando un sopracciglio e scrutandomi attentamente, come se potessi trarmi in inganno con le mie stesse mani.

Ed in effetti, dall'inspiegabile rossore delle mie guance, e dalla mia scarsa capacità di attenzione, potrei benissimo passare per un'alcolizzata.

« Beh, sì, di solito acqua o tè verde... vado pazza per il tè verde.»

Non so nemmeno io perché io stia farfugliando frasi senza senso, ma questo tizio, Signor Poliziotto Agente Trey Qualcosa, mi destabilizza.

« E perché puzzi di alcool?»

Ogni domanda che mi rivolge suona più come una sorta di ordine. Questo tipo non conosce la gentilezza.

Oh cacchio. E ora come glielo spiego?

La verità, Nesta. La verità.

« Ehm, ecco... mi è scoppiato il fusto della birra addosso.»

Lui mi rivolge uno sguardo interrogatorio, forse per accertarsi che quello che sto dicendo non sia una gigantesca menzogna.

Ma, ehi, non è facile rendere la situazione credibile, visto come sono conciata!

« Interessante.» commenta soltanto, incrociando le braccia sul petto ed evidenziando maggiormente i suoi bicipiti.

Dio, come mai improvvisamente non sento più il freddo?

« No, deve credermi signor poliziotto.»

« Agente.» mi corregge nuovamente.

Ma che diamine ti cambia?

« Ehm, agente, io stavo lavorando, poi quel coso è esploso e i miei vestiti si sono ubriacati con la birra, ma se vuole possiamo fare il test del palloncino, o mi può perquisire...»

Mi tappo subito la bocca, dopo aver realizzato che ai suoi occhi devo sembrare solo una pazza squilibrata che tenta di non farsi beccare con le mani nel sacco.

Lui avanza un passo nella mia direzione, e si ruota verso la portiera.

« Le conviene salire in macchina, signorina... »

« Nesta.» rispondo prontamente.

« Nesta Roberts.»

I suoi occhi scivolano lungo tutto il mio corpo, e, nonostante ci sia l'accappatoio a coprirmi, in questo momento mi sento come se non avessi niente addosso.

« Signorina Roberts, la accompagnerò a casa, e per stavolta chiuderò un occhio.»

Scuoto la testa, orgogliosa, rifiutando la sua offerta.

« Grazie signor agente -sto imparando-, ma posso andare da sola. Come le ho già detto, non sono ubriaca.»

Alle mie parole, i suoi occhi si riducono a due fessure, e la mascella s'irrigidisce.

« Nesta. Sali in macchina.» tuona con un atteggiamento da comandante.

Magari ci fermiamo a prendere una camomilla nel tragitto?

Decido di non dar voce ai miei pensieri e, a testa bassa, mi dirigo verso la volante della polizia, dove il mio sequestratore mi sta invitando a salire con la portiera aperta.

« Faccio da sola, grazie.» mi accomodo sul sedile senza degnarlo di uno sguardo, e lo sento sbuffare quando chiude la portiera con uno scatto.

Ma questo qui sa solo sbuffare?

Prende posto al lato del conducente, poi chiude la portiera e, prima di mettere in moto, i suoi occhi si agganciano ai miei.

« Non è prudente andare in giro da sola, a quest'ora della notte. »

***

Non ero mai salita su una volante della polizia prima d'ora.

E la cosa mi terrorizza.

Il mio guidatore è estremamente silenzioso, e mi sento dannatamente in imbarazzo. Oltre a chiedermi il mio indirizzo, non ha aperto bocca.

Gli lancio qualche occhiata di tanto in tanto, perché... beh, forse perché mi aspettavo che gli agenti di polizia fossero dei vecchi scorbutici con il pancione e un quoziente intellettivo pari a quello che si descrive nelle barzellette.

Invece questo qui sembra uscito direttamente da una delle serie di Netflix.

« Voi poliziotti siete sempre così seri?» mi lascio sfuggire, mordendomi la lingua subito dopo.

Lui tiene gli occhi puntati sulla strada, ma sono certa che in questo momento vorrebbe trucidarmi con un'occhiata.

« E' più professionale chi prende il lavoro con serietà, signorina Roberts.» cerca comunque di mostrarsi educato.

« Allora Lei è davvero molto professionale, agente Trey.» lo punzecchio, non collegando il cervello alla lingua.

Nesta, da quando in qua ti è concesso di prenderti tutta questa confidenza con i membri delle forze dell'ordine?

Sull'angolo della sua bocca vedo spuntare una specie di ghigno.

E' un sorrisino quello, agente Trey? Non vorrà dirmi che oltre a sbuffare sa anche ridere a volte?

Guardo fuori dal finestrino, lasciando che le luci della città scorrano davanti ai miei occhi.

Anche se questo silenzio mi sta uccidendo.

Così tento di intraprendere la strada della conversazione.

« Quante multe ha fatto oggi?»

Sul serio, Nesta, hai intenzione di parlare di questo?

L'agente al mio fianco però non sembra per niente infastidito dal mio interrogatorio.

« Generalmente è il mio collega che se ne occupa. Io pattuglio la zona e arresto qualche criminale che tenta di farla franca. »

Alla sua spiegazione, realizzo di trovarmi su una vettura nella quale il passaggio di malintenzionati è all'ordine del giorno.

« E quanto criminali ci sono stati al mio posto?» chiedo irrigidendomi sul sedile e rabbrividendo al pensiero.

Il mio accompagnatore mi tiene sospesa nel vuoto per qualche istante, come se gli piacesse vedermi in balia dell'agitazione.

« Neanche uno.» butta fuori poi tutto d'un tratto.

« Oh, menomale.» mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo.

« Non facciamo mai sedere la feccia davanti. Ma, nei sedili posteriori, sicuramente più di cento.»

Spalanco gli occhi, incredula per la sua confessione.

Per tutti i gatti di Tutankhamon!

« Oh mio dio.» rispondo soltanto.

Il mio intento sarebbe quello di tartassarlo di domande, ma improvvisamente un dubbio si insinua nella mia mente.

« Verrò arrestata sul serio?»

Questa volta, il signor poliziotto non mi risparmia un sorrisetto malizioso.

« Beh, avrei un sacco di motivi per farlo... Atti contrari alla pubblica decenza, aggressione a pubblico ufficiale, tentativo di opposizione, omissione di verità...»

Okay, Nesta, ti sta accusando e forse non la passerai liscia... che sia il caso di darsela a gambe?

Insomma in fondo ho appena mandato a quel paese un poliz... ehm, agente.

E non un agente qualunque, l'agente Trey Weston!

Molto bene, sono spacciata.

E non passerò tutta la mia vita in carcere. Sono ancora troppo giovane.

Cercando di non dare nell'occhio, lascio scivolare la mia mano sulla maniglia della portiera dell'auto, facendo mentalmente il conto alla rovescia per la mia fuga.

Forza, Nesta, un rapido balzo fuori da questa gabbia di matti, e sarai libera per sempre.

In cuor mio spero di farla franca, ma al mio scortatore non sfugge nulla, e, prontamente, appoggia la sua mano sulla pelle nuda della mia gamba per bloccarmi.

« Nesta, ehi, stavo scherzando.»

Fingo una risatina nervosa, e mi rimetto comoda sul sedile.

« Ma certo, lo sapevo.»

Ritrae la mano dalla mia gamba, tornando serio, ma non posso nascondere che il suo tocco mi ha lasciata inevitabilmente scossa.

« Se avessi voluto arrestarti, a quest'ora ti avrei già portata in centrale, non a casa tua.»

A questo punto, mi volto verso di lui, con un impercettibile sorriso sulle labbra, mentre mi sento meno tesa di prima.

« Sta facendo il gentile con me, agente?»

I suoi occhi però rimangono puntati sulla strada, e sul suo viso non riesco a scorgere la minima traccia di emozione.

Questo tizio deve essere fatto di pietra.

« Sto facendo il mio lavoro. Siamo arrivati.» risponde brusco, inchiodando con l'auto sulla strada, a qualche metro da casa mia.

Okay, il sogno è finito.

Segue un lungo momento di silenzio, in cui io non so bene cosa dire, e i suoi occhi non intendono scollarsi dall'asfalto.

Così mi decido a rompere il ghiaccio.

« Beh, allora io vado. Grazie per il passaggio, signor poliz... ehm, Trey. Agente Trey.» balbetto impacciata, tentando di scendere dalla vettura e stando attenta che l'accappatoio che indosso non scopra il mio fondoschiena.

« Nesta.» il moro si volta verso di me, pronunciando il mio nome con voce rauca.

« Fa' attenzione.»

***

Mi fiondo in casa ancora scossa ed interdetta per l'accaduto.

Fatico a scindere se ciò che ho appena vissuto è stato reale o meno.

Entro nell'appartamentino che condivido con Olly con la grazia di un felino, per evitare di svegliarla, buttandomi sul letto a peso morto.

Questa è stata davvero la serata più strana della mia vita.

Sveglierei Olly per raccontarle tutto, ma decido di tenere le news per la colazione di domani.

Appena qualche secondo più tardi, il rumore di un'auto che parte bruscamente sulla strada mi distrae dai miei pensieri, così corro ad affacciarmi alla finestra.

Ormai in lontananza riesco a scorgere la stessa volante che mi ha accompagnato qui solo qualche minuto fa.

Ha aspettato che entrassi in casa prima di andare via.

Ciao a tutti e benarrivati in questa nuova storia!

Come vi è sembrato l'inizio?

Tenetevi forte, perché ne vedremo delle belle!

Grazie ancora per la lettura, vi aspetto nei prossimi capitoli!

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