𝐓𝐨𝐰𝐞𝐫 𝐎𝐟 𝐆𝐨𝐝 [𝐒𝐭𝐫𝐚𝐲 𝐊𝐢𝐝𝐬]

8. Elettrica [R]

Accadde per la prima volta, nel bel mezzo della notte. Mi svegliai  con le mani che formicolavano fastidiosamente: era una sensazione strana, che non avevo mai provato in vita mia. Forse era il primo sentore di cambiamento, dato l'avvicinarsi del mio diciassettesimo compleanno. I miei poteri stavano cominciando a manifestarsi. Ero spaventata, sembrava di non avere più controllo sul mio corpo.

Accesi frettolosamente la luce e mi sedetti sul letto. Osservai le mie mani, costantemente percosse da energia elettrica, e mentre meditavo se svegliare la mamma o meno, mi accorsi che  quelle scariche di elettricità non mi stavano facendo male. Sentivo l'energia irradiarsi fino alle punte delle dita, attraversando poi le braccia, in un continuo ciclo senza fine. Toccai le coperte e queste cominciarono a bruciacchiarsi, con lentezza, riempiendo l'aria dell'odore del fumo.

 Fu allora che, ritraendomi spaventata, mi resi conto che a lungo andare, sarebbe andata molto peggio.

''Elettricità?'' domandò il professor Bane, interrompendosi dal trascrivere la lezione sulla lavagna interattiva. Sospirai pesantemente, prima di replicare. ''Si, ed è stato terrificante. Per poco non davo fuoco al mio letto!''

L'uomo dagli occhietti piccoli si grattò il mento, senza guardarmi davvero; lo sguardo era perso, vitreo. Stava riflettendo. ''Sta cominciando la transizione, devi stare molto attenta a non ferire nessuno. Soprattutto le persone a cui vuoi bene. Un piccolo scatto di rabbia e potresti fulminare tutti''

Trasalii. Non solo stavo per abbandonare casa, per un luogo sconosciuto, ma se non stavo attenta, potevo anche rischiare di far del male a qualcuno.

Quando Isabelle entrò in classe quella mattina, ebbi il terrore anche solo di sfiorarla. Tesa come una corda di violino, sedevo all'orlo della sedia rischiando di cadere, pur di non starle troppo vicino. "Stai bene?" domandò confusa, lanciandomi uno sguardo interrogativo. Deglutii a vuoto un paio di volte, prima di potermi rivolgere a lei. "Benissimo" risposi, con voce strozzata.