5. Il viaggio di Ulisse [R]

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Quando mi svegliai, aprii prima un occhio, e poi l'altro, con pigrizia. Mia madre stava passando l'aspirapolvere in camera, provocandomi quel tanto conosciuto fastidio che normalmente si fa vivo la mattina prima di andare a scuola.

Era il chiaro segno di doversi alzare, così misi giù i piedi dal letto, e mi fiondai in bagno per fare la doccia. Non avevo tempo di aspettare che l'acqua si riscaldasse, così - tra un imprecazione e l'altra - affrontai il getto d'acqua fredda. Poi mi vestii velocemente con una felpa ed un paio di jeans, e finalmente fui in cucina a fare colazione. La mamma aveva preparato dei biscotti al cioccolato ed una tazza di latte caldo. "Mi raccomando" esordì "Ascolta il Protettore d'ora in poi"

Già, il Professor Bane. 

Tutto l'accaduto balzò alla mia mente, affollandomi i pensieri. Non sapevo quanto tempo ancora mi rimaneva da normale essere umano. Ma soprattutto non sapevo quanto tempo mi rimaneva con lei. Mi si stringeva il cuore a pensarci. 

Mangiai la colazione da lei preparata, e quando fu ora di andare, la salutai con un bacio sulla guancia.


La scuola, al di fuori del cancello, era affollato di studenti che si affrettavano ad entrare. Vidi Isabelle aspettarmi al muretto, avvolta da una salopette decisamente modello maschile, ed un paio di occhiali da vista grigi. Era proprio bella: possedeva quel tipo di bellezza molto semplice, che però era in grado di colpirti immediatamente.

''Eudokia! Non hai idea della notizia che sto per darti!" esclamò esaltata, trascinandomi a braccetto su per le scale, come una furia. Tentai di rallentarla ma non ci fu verso: correva spedita. ''Oggi manca la professoressa di matematica, perciò le prime due ore guarderemo un film con il Signor Bane''

La sua notizia mi risollevò il morale. Odiavo la matematica, i numeri, e tutto ciò che comprendeva quel mondo. Ma sapevo anche a cosa sarei andata incontro, dal momento che la materia del Protettore non era altro che greco. Io ed Isabelle ci sedemmo infondo alla classe come al solito, ed aspettammo che arrivasse il professore. 

Nell'attesa, scribacchiai qualcosa sul banco, senza prestarvi molta attenzione. Soltanto che, quando mi risvegliai dal torpore in cui ero caduta, mi accorsi che avevo scritto una parola in una lingua che ancora faticavo a comprendere. Era senza dubbio greco. Peccato che quella parola non l'avessi mai vista, né sentita nominare.

Αθήνα.

''Forza ragazzi, tutti seduti!" sobbalzai dallo spavento. La voce baritonale del Professor Bane aveva uno strano effetto su di me. "Oggi guarderemo insieme una ricostruzione del viaggio di Ulisse.'' continuò, ordinandoci di fare silenzio.

Ma in testa continuava ad apparirmi quella parola insensata. Che cosa significava? Perché l'avevo scritta? 



𝐓𝐨𝐰𝐞𝐫 𝐎𝐟 𝐆𝐨𝐝 [𝐒𝐭𝐫𝐚𝐲 𝐊𝐢𝐝𝐬]Where stories live. Discover now