1. Eduokia [R]

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Quella mattina il museo straripava di gente, e mentre faticavo a stare al passo con i miei compagni di classe, Isabelle, la mia migliore amica, mi trascinava con fretta ad osservare tutte le statue raffiguranti gli Dei dell'Olimpo. "Accidenti!" esclamò emozionata, andando a sbattere contro la schiena di un ragazzo per la troppa foga di avanzare oltre la folla. Il nostro professore si fermò di fronte alla figura maestosa di Afrodite, la Dea dell'amore.

"Allora ragazzi,  avete voglia di sentire una storia?" la maggior parte degli alunni annuì, così come Isabelle al mio fianco. "Non siete nella posizione di dissentire" aggiunse, ridendo, quando ne notò un paio sbuffare dalla noia.  L'uomo dalla folta barba e gli occhi piccoli si mostrò comunque grato dell'entusiasmo della maggior parte degli studenti. Io rimasi quieta di fianco alla bruna.

"Si dice che Afrodite ebbe una figlia con il Re degli Dei, ma ella - appena compiuti i due anni - mostrò subito una predisposizione per la vita mondana, perciò la bambina venne spedita sulla terra, ed ella si mischiò con gli umani."

Ero sempre stata affascinata da tutto ciò che potesse essere riconducibile all'antica Grecia e a tutti i suoi misteri, perciò a racconto terminato, un brivido mi percorse la schiena. Era assurdo pensare che una dea si fosse mescolata agli umani, ma ancor di più crederlo fermamente. Il professor Bane pareva farlo.

"E come si chiamava secondo voi?" domandò il professore, benché nessuno di noi potesse effettivamente avere la capacità di arrivare al nocciolo del mistero. Mi osservò di sottecchi, forse attendendo che intervenissi. E d'altronde, poiché nessuno sembrava aver voglia di farlo, posi la fatidica domanda che si ponevano tutti. "Come facciamo a saperlo?" 

Il professore puntò il dito sulla statua di Afrodite, dando per scontato la mia fluidità nel greco antico, e aggiungendo "Guarda bene, c'è scritto qualcosa lì sopra." Sbirciai pigramente sul fondo della statua, dove rilegato di fianco al nome della dea, ve n'era un altro. "Io non conosco questa lingua" ammisi, dopo aver notato quel nome, breve e piccolo. Si, pareva essermi familiare, ma non mi diceva niente. "e invece ci riesci, guarda meglio" insistette lui, con sguardo pungente. Come se avesse voluto ad ogni costo rivelarmi qualcosa di importante, che in quel momento non poteva dire.

Socchiusi gli occhi, incerta. Cosa gli faceva credere che io fossi capace di leggere quel nome? Mi inginocchiai per poter guardare meglio da vicino, e tre lettere spiccarono sul marmo liscio. Quando vi lessi κία impallidii, e compresi il motivo della sua insistenza. Perché scegliere me durante quel piccolo botta e risposta di domande? 

 "La figlia di Afrodite si chiama..Kia?" risposi, rialzandomi con fatica, con le ginocchia indolenzite.

Il professore annuì, e tutti improvvisamente si voltarono a guardarmi, come se fossi un alieno proveniente da un'altra galassia.  "Caspita," borbottò Isabelle al mio fianco, non facendo altro che aumentare l'improvviso fastidio nel mio animo, battendo le mani.

Mi allontanai alla svelta da quegli occhi stralunati, sperando che il chiacchiericcio si mettesse presto a tacere,  e proseguii lungo il corridoio, raggiungendo la statua raffigurante Atena, fermandomi a pochi passi da essa. I suoi occhi, bianchi e vitrei, parvero voler parlare. La Dea guerriera era affascinante, la posa sicura ed elegante. "Eudokia, possiamo scambiare quattro chiacchiere?" Il professor Bane, però, mi risvegliò dal torpore,  proprio mentre stavo per sfiorare con le dita quella bellezza guerriera.

𝐓𝐨𝐰𝐞𝐫 𝐎𝐟 𝐆𝐨𝐝 [𝐒𝐭𝐫𝐚𝐲 𝐊𝐢𝐝𝐬]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora