4. In principio [R]

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Uscimmo tutti dal museo silenziosamente.

Ero così  frastornata che non mi feci domande su come il Professor Bane avesse raggirato i poliziotti, dopo quell'inaspettata intrusione. Una volta raggiunto l'autobus, Isabelle cominciò a raccontarmi di quanto le fosse piaciuta quell'uscita scolastica: dentro di me, però, speravo ci fosse un interruttore che spegnesse i miei pensieri. 

 ''Sai'' cominciò la mora, scuotendo la testa con un espressione stralunata ''il fatto che il tuo nome sia simile a quello della figlia di Afrodite, mi ha sconvolto più di quanto potessi immaginare.."  non cercava il mio sguardo, sembrava persa. Lei era un pò stramba, ma assolutamente la persona più razionale che conoscessi. Non appena mi accorsi del rossore fluire sulle guance , come quando sai di star nascondendo qualcosa e di non poter dire nulla, mi voltai immediatamente verso il finestrino per evitare che mi vedesse. Sarebbe stata come un'ammissione di colpa, e non volevo che lei si mettesse in testa cose del genere. ''Già, che assurda coincidenza'' replicai nervosamente.

Non avevo certezze per l'indomani, ma quando rientrai a casa e vidi la mamma cimentarsi nel cucinare il mio piatto preferito, sentii formarsi un fastidioso nodo allo stomaco. Uno di quelli che non puoi proprio ignorare, perché sai che fanno male.

''Ciao tesoro" mi salutò contenta, quando sentì la porta d'entrata aprirsi e le mie scarpe battere sullo zerbino. "com'è andata la gita?'' domandò, con un sorriso genuino che le illuminava anche gli occhi.

 ''è andata..'' scrollai le spalle, cercando di sorriderle, ma sembrava proprio che il mio viso fosse incollato in un cipiglio addolorato. Più trascorrevano le ore sulla mia pelle, maggiori consapevolezze colpivano la mia mente.

''Eudokia..'' replicò preoccupata. Ero terrorizzata anche alla sola ipotetica idea di raccontarle ciò che avevo scoperto quella mattina. Speravo che fosse tutta una bugia, e che quello che avevo visto fosse stato solo frutto della mia immaginazione, ma chi poteva dirlo?

''Mamma,'' piagnucolai. Come poteva il Professor Bane affermare che quella bellissima donna, davanti a me, non fosse la mia dolce mamma?

Il suo viso si rabbuiò, ma in un modo del tutto diverso dal solito. Sembrava che lei fosse già a conoscenza del dolore e dell'incertezza che avevo trattenuto per tutto il tragitto fino a casa. "Siediti accanto a me" rispose, pulendosi le mani sporche di farina con un canovaccio, e prendendo posto sul divano. Perché non mi sembrava sorpresa?

"Immagino che il Professor Bane ti abbia spiegato tutto" mi disse, spiazzandomi. Mise a tacere ogni mio dubbio, quando le spiegai ciò che avevo visto e ciò che quell'uomo mi aveva raccontato. "Sarai sempre mia figlia, dolce Kia, lo sai vero? Non aver paura di questa scoperta, anche se può sembrarti assurda.. A casa ti aspetta qualcuno a cui manchi con tutto il cuore e che non vede l'ora di riabbracciarti"

Mi abbandonai tra le sue braccia confortanti, benché mi venisse difficile trattenere le lacrime ora che tutto era diventato più tangibile. 

"Hai fame? Ho preparato il tuo piatto preferito, Baozi!"



𝐓𝐨𝐰𝐞𝐫 𝐎𝐟 𝐆𝐨𝐝 [𝐒𝐭𝐫𝐚𝐲 𝐊𝐢𝐝𝐬]Where stories live. Discover now