2. Idra [R]

900 55 5
                                    

Seguii il professor Bane in una sala che sembrava non venire usata da molto. Delle lenzuola bianche erano state adagiate su statue danneggiate, le finestre erano ingiallite e le ragnatele regnavano sui muri. Ero impaziente di scoprire il reale motivo per cui mi aveva esortata a scambiare quattro chiacchiere in una sala così appartata. "E' molto complicato, credimi" aveva detto, strofinandosi gli occhi con agitazione. Si muoveva sulla sua sedia a rotelle non riuscendo a starsene fermo. "Eudokia" pronunciò "Andrò dritto al punto, sebbene questo possa sembrarti assolutamente ridicolo.."

Lo spronai, incuriosita di sentirlo ancora parlare. "Tu sei una dea, e tua madre è Afrodite. Tutto questo potrebbe confonderti le idee, ma appare chiaro anche ad uno stolto che le coincidenze non esistono."

Lo fissai incredula, a tratti presa in giro. I suoi occhietti piccoli guizzavano ovunque tranne che nei miei. "Ma che cosa sta dicendo, professor Bane? Le sembra il momento di scherzare?" In risposta sospirò pesantemente, come se non avesse avuto altro tempo da perdere. "Non capisci, e lo comprendo. Ma il tempo scorre, Eudokia. Tua madre adottiva ti ha cresciuta come una mondana perché l'Olimpo ai tempi discriminava i figli di Zeus avuti fuori dal matrimonio. Ma questa famiglia non ti appartiene.. Sei di passaggio, ed è arrivato il momento di tornare a casa."

Scoppiai a ridere, perché era l'unico modo che avevo per reagire a delle fandonie simili. Una dea? La scelta del mio nome, da parte di mia madre, era stato puramente casuale. Come potevo credere di essere la figlia di una Dea, se le divinità non erano mai esistite?

"Apri gli occhi Kia, come potrebbe essere normale saper leggere il greco antico senza averlo nemmeno studiato?" poi alzò le braccia al cielo, invocando il perdono degli Dei a causa del modo in cui si stava rivolgendo nei miei confronti.

"E' stata una pura casualità, mi ascolti-"

"No, ascoltami tu! " sbottò, stanco e senza più pazienza. "Adesso guarda cosa sono davvero e capirai che non esiste più il mondo che credevi. Non è mai esistito"

Mi strinsi nel maglioncino, stanca di continuare a sentire le parole di quel pazzo, che all'improvviso, cominciò ad abbassarsi i pantaloni. Non ebbi nemmeno il tempo di reagire a quell'azione sconsiderata, che il cuore mi balzò fuori dal petto. "Ma che diavolo-"

Inorridita, realizzai che nel mio campo visivo non c'erano più due gambe coperte da un plaid.
Il vecchio professor Bane si era trasformato in un centauro.  "E' sicuramente un incubo..dev'essere così.." balbettai confusa. Lo sconcerto era stato sostituito da un violento giramento di testa, che mi costrinse ad accovacciarmi con il capo tra le gambe.  "No, no, no"

"Ascoltami, ti prego-" non lo sentivo più, per quanto avessi le orecchie ovattate. E non sentii nemmeno il vetro rompersi ed implodere improvvisamente. Qualche scheggia mi cadde addosso. "Andiamo via!" esclamò terrorizzato. Ma non ebbi il coraggio di alzare il capo, nemmeno quando udii quell' urlo stridulo che tutto sembrava, tranne che animale. Il professore mi tirò via per un braccio, costringendomi ad aprire gli occhi, e a mettermi faccia a faccia con qualcosa che non credevo neanche lontanamente possibile.

Una creatura alata, dalla pelle color fango e due occhi gialli, con sette teste, mi fissava rabbiosa. "Che cos'è, professore?!" urlai, mentre cercavo di rimettermi in piedi nonostante il frastuono della creatura stesse aumentando di volume. Volevo piangere. Ero terrorizzata. Volevo tornare a casa.

 "È un'idra dalle sette teste" replicò, cercando di aprire la porta che, però, era bloccata. Accortosi di non poter fuggire, frugò di fretta e furia nella sua tasca, estraendone un cofanetto. Idra dalle sette teste?

Doveva essere un incubo, per forza.

"Prendilo" e quel cofanetto cadde sul pavimento, trasformandosi in un arco, con apposite frecce. "Prendilo, e colpisci!"

𝐓𝐨𝐰𝐞𝐫 𝐎𝐟 𝐆𝐨𝐝 [𝐒𝐭𝐫𝐚𝐲 𝐊𝐢𝐝𝐬]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt