6. Conoscenza [R]

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''Mi è sembrato di capire che avete molta urgenza nel riportarmi a casa" asserii, rivolgendomi al Protettore, che mi dava le spalle mentre puliva la lavagna dall'ultima lezione. "Quindi perché sono ancora qui?" domandai sinceramente curiosa. Non mi preoccupavo di essere sentita da qualcuno, erano tutti usciti di fretta dalla classe. 

Il Professor Bane sospirò, e dopo aver posato il cancellino nell'apposito contenitore, finalmente si voltò a guardarmi. I suoi occhi piccoli erano circondati da solchi scuri.

 ''Quando compirai diciassette anni e i tuoi poteri si manifesteranno, allora sarai pronta per tornare sull'Olimpo. Se dovessi mettere piede in quel luogo nella tua attuale forma, moriresti a causa delle barriere."  spiegò, osservandomi con circospezione.

''Poteri?'' replicai stupita. Fino a quel momento l'unica cosa che mi preoccupava era che non fossi diventata pazza. Adesso lui mi diceva che dovevo manifestare i miei poteri, prima di riabbracciare la mia vera madre.

D'altro canto, mancavano ancora tre mesi al compimento dei miei diciassette anni. Tre mesi che sarebbero pesati quanto un'eternità.

''Adesso vai a casa Kia, tua..madre sarà in pensiero''  indugiò, rivolgendomi un breve saluto prima di ridarmi le spalle. Raccolsi le mie cose e lo salutai, poi mi lasciai indietro la scuola e tutte le preoccupazioni mondane.

Quando entrai nel vialetto, notai l'auto di papà parcheggiata. Segno che nella giornata di mia madre c'erano gli straordinari. Avanzai, e mi chiusi la porta alle spalle. "Ciao" mi salutò distrattamente lui, masticando con cura il suo boccone di riso. Lui non era un gran cuoco,  e molto spesso - quando la mamma non c'era - mangiava ciò che gli capitava a tiro. "Vuoi?" propose, sporgendo la ciotola nella mia direzione. Scossi la testa gentilmente. 

''No, ti ringrazio. Cucinerò qualcosa al volo''

Mi misi ai fornelli e preparai un omelette alla bell'e e meglio, accompagnandola con qualche salsa scovata in frigo e che sperai fosse ancora commestibile. "Tua madre torna per cena" ruppe ancora una volta il silenzio mio padre, che dopo aver svuotato la ciotola, la lasciò nel lavello. Mi posò un bacio tra i capelli, e si ritirò nella sua stanza per riposare.



Il giorno dopo

Domenica.

Amavo quel giorno della settimana. Potevo sotterrarmi tra le coperte del letto fino a scomparire e a dimenticarmi del mondo là fuori. Ma la mia prospettiva di riposo, per quella mattina, venne stravolta dalla presenza di mia madre, che entrò come una furia nella mia stanza. Aprì tutte le tende, lasciando entrare la luce del sole, e mi scostò le coperte di dosso. "Passeremo del tempo insieme, alzati" mi disse, aspettando che aprissi gli occhi e smettessi di fingere di dormire.

''ancora cinque minuti.." bofonchiai contro il cuscino, sperando di non risentire la sua voce squillarmi nelle orecchie. "No Eudokia, oggi ti riporto al museo, così potrai nuovamente mettere alla prova le tue conoscenze e le tue capacità in greco"


𝐓𝐨𝐰𝐞𝐫 𝐎𝐟 𝐆𝐨𝐝 [𝐒𝐭𝐫𝐚𝐲 𝐊𝐢𝐝𝐬]Where stories live. Discover now