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Rose osservò lo sbuffo di fumo biancastro dell'espresso per Hogwarts, innalzarsi nel cielo in una nube lunga e bitorzoluta.
-Harry e Ginny dovrebbero essere qui da qualche parte- mormorò sua madre; Rose la vide strizzare gli occhi, guardando attentamente la folla che si era accumulata nel binario nove e tre quarti.
-Mamma è tardi- le ricordò Hugo, alzando la testa bruna verso un orologio rotondo appeso a una delle colonne in pietra.
-Sì sì... voi salite- disse Hermione con un sospiro rassegnato.
Rose trascinò il suo baule cercando di farsi largo tra i genitori che salutavano i figli sul treno.
Era stata felice di essere arrivata in ritardo, e doveva ammettere che l'aveva fatto apposta quella mattina a passare mezz'ora in bagno fingendo un virus intestinale.
Non voleva fermarsi al binario a salutare i suoi zii... loro sapevano tutto.
Non ce l'avrebbe fatta a leggere la pena nei loro sguardi, almeno non il primo giorno di scuola.
"Codarda" sussurrò la voce di Thomas, fredda come un alito di vento vicino al suo orecchio.
Rose si voltò con una stretta allo stomaco temendo di vedere il fantasma del ragazzo accanto a lei, ma trovò solo la madre a salutarla da lontano con un sorriso.
-Rose, muoviti- la rimbeccò Hugo.
La ragazza si voltò e seguì suo fratello salendo sul treno.
Percepì subito il cambiamento: il lungo e stretto corridoio era affollato e caldo, e i ragazzi correvano a destra e a sinistra spintonandosi tra loro.
Era decisamente il primo Settembre.
-Albus e James sanno del nostro arrivo, e hanno ingrandito la cabina... Hey tu! Guarda dove lanci quel coso!- urlò Hugo a un ragazzino alto e allampato, che per poco non lo aveva colpito in testa con un Frisbee Zannuto.
-Dicevo, Albus e James ci aspettano, insieme a Lily, Domi, Alice... Hey! Scamander!- agitò una mano in aria e due ragazzi si girarono in contemporanea.
Rose sbattè le palpebre guardandoli avvicinarsi; erano cambiati molto dal secondo anno, diventando alti e con le spalle larghe.
-Amico! Quanto tempo!- esclamò Lorcan dando il cinque a Hugo.
Un sorriso bianchissimo si allargò sul viso abbronzato, e i suoi occhi nocciola si spostarono su Rose.
-È tua sorella?- chiese incredulo, e lanciò uno sguardo a suo fratello Lysander, che stava osservando Rose già da prima.
-Sì, sono sua sorella- disse Rose rimarcando l'ovvio e guardando attentamente i due gemelli.
-Accidenti, sei... beh, sei cresciuta- disse Lorcan inarcando un sopracciglio scuro e guardando la ragazza dalla testa ai piedi.
Il treno partì con uno scossone che le fece quasi perdere l'equilibrio, e Rose si resse allo stipite di un finestrino per non cadere.
-Hugo, la cabina- gli ricordò Rose, scrollando per un braccio il fratello che si era messo a parlottare di Quidditch con Lorcan.
In realtà era ansiosa di muoversi da lì anche per togliersi di dosso lo sguardo di Lysander, che la stava fissando senza nemmeno cercare di nasconderlo.
-Che c'è?- chiese Rose assottigliando lo sguardo mentre gli passava vicino, trascinandosi dietro il grosso baule.
-In realtà... volevo chiederti se giochi ancora a Quidditch- disse Lysander affiancandola.
Rose spostò lo sguardo davanti a se, su Hugo e Lorcan che camminavano parlando della stessa cosa.
-Sì, a Ilvermorny ero capitano-
-In che ruolo giocavi?- chiese Lysander.
-Cacciatrice- rispose Rose.
-Ma pensa! A Grifondoro serve proprio un cacciatore nuovo nella squadra- esclamò lui con un sorriso.
Rose distolse lo sguardo senza ricambiarlo -Ma pensa...- mormorò con meno entusiasmo del ragazzo.
Avrebbe voluto scostarsi, avere un corridoio più largo in un muoversi, ma si ritrovava praticamente schiacciata tra Lysander e le porte delle cabine, cercando di non farsi travolgere dagli studenti che camminavano nella direzione opposta alla sua.
-Rose! Vieni, è questa!- esclamò Hugo agitando una mano, e Rose accelerò il passo rischiando di inciampare nel suo baule, e sperando che Lysander sarebbe stato risucchiato dalla folla.
Purtroppo non accadde, e le restò col fiato sul collo per tutto il tempo.
-Non hanno mai pensato di allargare il corridoio del treno?- chiese lei stizzita raggiungendo il fratello, e guardandolo aprire la porta dello scompartimento davanti a loro.
Appena entrarono, Rose vide tutto nero.
Letteralmente.
-Accidenti Albus! Nella cabina no!- esclamò una voce femminile.
-Qualcuno apra una finestra!- disse un'altra.
Rose, che era entrata alla cieca in quella nube nerastra, inciampò in un paio di gambe e cadde rumorosamente a terra in un ammasso di corpi sconosciuti.
-Porco Salazar- borbottò infastidita, cercando la bacchetta nelle tasche dei jeans.
-Finite incantatem!- esclamò agitandola in aria.
La nebbia nera come la pece venne assorbita velocemente dalla punta della sua bacchetta, facendo tornare la luce nella cabina.
Si rese conto di trovarsi semi sdraiata a terra, e di essere caduta sopra un ragazzo.
E non un ragazzo qualunque, ma bensì Scorpius Malfoy, che la guardava a bocca aperta.
La rossa sgranò gli occhi e si alzò in fretta sistemandosi la camicetta nera e guardandosi attorno.
-Rose!- esclamò Alice Paciock appena la riconobbe; corse verso di lei, ma inciampò in Albus Potter steso a terra, ruzzolando sul pavimento accanto a lui.
-Accidenti, Paciock! La Polvere Buiopesto Peruviana deve esserti entrata nel cervello...- borbottò Albus spostando le gambe della ragazza dal suo stomaco e alzandosi in piedi.
Alice gli scoccò uno sguardo ostile e si rialzò raggiungendo Rose e stringendola in un forte abbraccio.
-Mi sei mancata da morire! Cosa hai fatto ai capelli? Oh Merlino ma quanto sei diventata alta? Ti odio ufficialmente- disse Alice scostandosi e prendendo Rose per le spalle, osservandola con gli occhi sgranati.
-Cugina!- urlò James Potter, mettendosi tra Alice e lei e stritolandola in un lungo abbraccio.
Rose notò che il maggiore dei Potter era diventato incredibilmente alto e muscoloso, e che i capelli gli erano cresciuti in un groviglio di riccioli color ebano.
-Accidenti, quando sei diventata una donna? Ero sempre stato convinto che fossi un piccolo Troll...- scherzò James scostandosi, e Albus, Dominique e Lily le si avvicinarono a turno per abbracciarla.
Rose sorrise afferrando il suo baule da terra e caricandolo insieme agli altri sulla grata appesa vicino al soffitto. Suo fratello fece lo stesso.
-E così, siete tornati dall'America- disse una voce fredda.
Rose si voltò e vide che era stato Scorpius a parlare, guardando soltanto suo fratello però.
Era cambiato molto dal secondo anno. I brufoli erano spariti lasciando la sua pelle pallida e perfetta; era diventato più alto di Rose e il viso aveva tratti più marcati con una mascella pronunciata e zigomi alti.
Guardava Hugo con i suoi freddi occhi grigi, sormontati da ciglia dorate, i capelli ora gli scendevano in una massa disordinata di riccioli biondi.
Rose si costrinse a smettere di fissarlo, e abbassò lo sguardo infilando la bacchetta in tasca.
-Da quel che avevo capito la vostra famiglia stava dando la caccia a un criminale... ci avete messo tre anni per trovarlo?- chiese Scorpius inarcando un sopracciglio.
Rose sentì lo stomaco aggrovigliarsi, e guardò Hugo che stava reggendo con fermezza lo sguardo del biondo.
-Era compito dei nostri genitori trovarlo, non nostro. E non sono affari tuoi, Malfoy- rispose.
-Piano Hugo, Scorpius è un amico. Smettila di guardarlo come se volessi appenderlo al Platano Picchiatore- intevenne Albus mettendosi tra i due ragazzi che si guardavano in cagnesco.
Si passò una mano tra i capelli color cioccolato fondente, e fece un cenno a Hugo di sedersi sul divanetto della cabina con lui.
Rose infilò le mani nelle tasche dei jeans guardandosi attorno. Percepiva lo sguardo di Scorpius su di lei, ma fece del suo meglio per ignorarlo.
-Oh devi raccontami tutto dell'America! Come sono i ragazzi lì? Più carini?- chiese Alice prendendola per un braccio e trasciandola con sé sul divanetto, tra Lily e Dominique.
-Ah no! Prima le cose importanti- sbottò James piazzandosi in piedi davanti a loro, con le mani sui fianchi.
-Le selezioni di Quidditch sono domattina alle otto in punto, mi raccomando fatti trovare sul campo...-
-Potter, non sai nemmeno se sia ancora in grado di volare. Vuoi far perdere da subito la tua Casa?- chiese Scorpius con un ghigno, guardando James divertito e allungando le braccia sullo schienale del divanetto.
-Scorp ha ragione. Vuoi regalarci la vittoria, fratello?- si unì a lui Albus, con lo stesso identico sorriso stampato in faccia.
-Fratello, lo sai bene che non mi devi toccare il Quidditch...- sibilò James voltandosi e indicando minaccioso Albus.
-Ah che bello essere l'unico Corvonero della cabina!- esclamò Lorcan incrociando le braccia dietro al capo e guardando soddisfatto la lite dei due Potter.
-Ignorali- disse Dominique alzando gli occhi neri al cielo e portandosi i capelli biondo grano dietro le spalle -I maschi sanno parlare solo di sport. Sono una lagna-
-E voi donne di cosa parlate? Di ragazzi?- chiese James voltandosi verso Dominique e sbuffando.
Rose spostò lo sguardo altrove.
James non poteva sapere che i ragazzi erano l'unico argomento di cui Rose non avrebbe mai voluto parlare.
-Allora, com'è Ilvermorny?- chiese Lysander materializzandosi accanto a lei e allungando un braccio sullo schienale del divanetto.
Rose drizzò subito la schiena per evitare quel contatto.
Di ragazzi lei, non ne voleva proprio sapere.
-Esco a prendere un po' d'aria- disse alzandosi di scatto.
-Vengo anch'io...- iniziò Lysander, poggiando i palmi delle mani sulle ginocchia e facendo per per alzarsi.
-Lys- disse Rose con la mano appoggiata alla porta dello scompartimento -Il mio prendere un po' d'aria era un messaggio in codice che significava "voglio stare da sola"- disse Rose, facendo del suo meglio per non suonare troppo acida.
Abbozzò un mezzo sorriso, mentre Lysander la guardava con le sopracciglia sollevate, e uscì dallo scompartimento sentendo il coro di "ohhh amico" di James e Albus che guardavano divertiti lo Scamander.
Rose percorse il corridoio e si fermò davanti a una finestra semi aperta.
Si appoggiò al davanzale con i gomiti mentre guardava le verdi colline irlandesi correre velocissime davanti ai suoi occhi.
Le punte dei capelli rossi le svolazzarono sul viso facendole il solletico, mosse dalla corrente che entrava nel treno, ma lei non le scostò.
Sapeva di piacere a Lysander, il Grifondoro aveva avuto una cotta per lei al secondo anno e quando si era trasferita in America aveva continuato a spedirle decine di lettere... lettere a cui la rossa aveva risposto sempre con settimane di ritardo.
Si disse che avrebbe trovato un modo per stargli lontana, anche a costo di inventarsi di avere una cotta per Alice.
Era sicura che la Paciock l'avrebbe appoggiata.
Rose sapeva che non avrebbe potuto evitare i ragazzi per sempre, ma non si sentiva ancora pronta... non dopo Thomas... non dopo tutto ciò che era successo.
"Non ti libererai di me" sussurrò la sua voce, come risvegliata dai pensieri della ragazza.
-Ti sbagli- mormorò Rose di rimando.
Decise che sarebbe tornata alla cabina, sperando che nella confusione la sua voce non apparisse di nuovo.

MarkedWhere stories live. Discover now