63

967 60 37
                                    

-Vuoi?- chiese Lily quella mattina, seduta alla tavolata dei Grifondoro, allungandole una copia della Gazzeta del Profeta.
Rose sollevò la testa dal piatto di cereali, giusto in tempo per vedere James, seduto accanto a lei, strapparle il giornale di mano con uno sguardo severo.
-No- disse poi puntando l'indice contro Rose -Stamattina c'è la finale, niente distrazioni né drammi adolescenziali!- disse lui severamente, buttando alle sue spalle la copia del giornale e facendola finire dritta nel camino acceso.
Rose fece un piccolo sorriso -Rilassati Jem, siamo pronti- disse Rose vedendo il maggiore dei Potter sospirare, e unire le mani per scrocchiarsi le dita.
-Possiamo aspettarci di tutto dai Serpeverde, io non mi fido di mio fratello- disse James lanciando uno sguardo di fuoco oltre le spalle di Rose, verso la tavolata di Albus.
-Prendete il Quidditch molto seriamente in Inghilterra- osservò Julian, seduto accanto a Rose, mentre spalmava la marmellata sulla sua fetta biscottata con un sorrisetto.
-È James che lo prende sul...- Rose s'interruppe, notando con la coda dell'occhio lo sguardo omicida di James -...sì, lo prendiamo sul serio- si corresse Rose, non disposta a sorbirsi un'altra ramanzina sull'importanza della finale.
-Sei di nuovo in prima pagina- mormorò Dominique, con la testa bionda abbassata sul giornale.
L'alzò, squadrandola con gli occhi neri e ostili, e schioccando le labbra.
-Nique... lo so che sei arrabbiata per la festa ma...- tentò Rose.
-Niente drammi adolescenziali!- sbottò subito James.
-Piantala Jem, hai rotto le pluffe- lo interruppe Lysander, dandogli uno schiaffo sulla nuca.
Tra i due nacque un battibecco, e Rose li ignorò tornando a voltarsi verso Dominique.
-Io ti giuro che le troverò le scarpe che mi avevi prestato!- disse Rose -È la stanza va' e vieni... sono sicura che posso ritrovarle e...-
-Al diavolo le scarpe!- sbottò Dominique interrompendola, e sbattendo il giornale sul tavolo con un tonfo secco.
Rose sussultò, James e Lys smisero di litigare e si voltarono verso la bionda; Elvira era l'unica ad avere uno sguardo stralunato e un sorrisetto, mentre la guardava.
Rose sbattè le palpebre stringendo tra le dita il proprio cucchiaio -Te... te ne compro un paio nuovo?- tentò lei in un sussurro.
-Rose, a volte mi chiedo se sei davvero stupida o se fai finta di esserlo- disse Dominique alzandosi di scatto e puntando le mani sul tavolo.
-Di grazia, perché non me lo dici tu qual è il problema allora, visto che sono così stupida?- sbottò Rose, alzandosi a sua volta e mettendosi nella stessa posa di Dominique.
-Che mi hai rubato il ragazzo, mi pare ovvio!- esclamò Dominique, facendo voltare metà tavolata dei Grifondoro verso di lei.
Le sopracciglia di Rose schizzarono verso l'alto, e la ragazza non riuscì a non scoppiare a ridere, beccandosi un'occhiataccia dalla bionda.
-Rubato il ragazzo?- chiese Rose ridendo; abbassò la testa verso Alice, seduta accanto a lei.
-Mi sono persa qualcosa? Ho un ragazzo e non lo sapevo?- chiese inarcando un sopracciglio; Alice si coprì il viso con il giornale, ridacchiando.
-Lo sai eccome, visto che vi abbiamo trovati a letto insieme- sbottò Dominique; i suoi occhi neri corsero affianco a Rose, verso Julian, e la rossa trattenne il fiato realizzando solo in quel momento ciò che la bionda intendeva.
-Nique! Siamo solo amici!- sbottò Rose.
Non riusciva a credere che la cugina le stesse davvero facendo una scenata per Julian.
-Certo! Amici che dormono abbracciati! Come no!- ribatté la bionda, togliendo le mani dal tavolo e agitandole in aria, come per scacciare un insetto.
-Hey, rubia- s'intromise Julian alzandosi a sua volta, e indicando Dominique -Rose non ti ha rubato un bel niente, visto che io non sono mai stato il tuo ragazzo- disse Julian con la mascella contratta dal nervosismo.
Elvira, seduta accanto a Dominique, faceva correre lo sguardo tra i due, palesemente divertita, mentre mangiava il suo zuccotto di zucca.
Rose vide la bocca di Dominique spalancarsi mentre guardava Julian -Scherzi? Alla festa ci siamo baciati, vorrei ricordarti! E non è stato certo un bacio casto!- sibilò Dominique, con le guance chiazzate di rosso dalla rabbia.
Rose sollevò le sopracciglia, voltandosi istintivamente verso Julian; il moro intercettò subito il suo sguardo, con un lieve sussulto, e sospirò abbassando la testa e passandosi una mano tra gli arruffati capelli color sciroppo d'acero.
-Nique- disse Rose voltandosi verso la bionda -Non so cosa ci sia tra voi, ma tra me e lui non è mai successo nulla...- indicò brevemente il ragazzo in piedi accanto a sé -...è tutto tuo, davvero. Quindi smettila di farmi la guerra, perché questa storia non mi riguarda- concluse Rose alzando i palmi delle mani in segno di resa, e abbassandosi per prendere la propria borsa.
-Querida...- mormorò Julian accanto a lei, ma la ragazza lo ignorò, scavalcando la panca della tavolata e mettendosi la borsa in spalla.
-La partita! Ricordati la partita!- sbottò James mentre la ragazza se ne andava.
Rose sollevò una mano facendogli un pollice all'insù, e si diresse verso l'uscita della Sala Grande.
Era stata convinta che Dominique ce l'avesse con lei per le scarpe che le aveva perso, ma questo...
Rose ridacchiò scuotendo la testa, e beccandosi un'occhiata stranita da un paio di Corvonero che le passavano affianco.
-Rose!- la chiamò una voce, ormai divenutale familiare.
La rossa si voltò vedendo Julian correre verso di lei, e fermarsi a un paio di passi di distanza, con i capelli ancora più scompigliati per la corsa.
Inarcò un sopracciglio -Sì?-
-Senti io... è lei che si è montata la testa, davvero, io non sono affatto il suo ragazzo e...-
Rose lo interruppe sollevando un dito, e Julian sbattè le palpebre sorpreso, aggrottando le sopracciglia.
-L'hai baciata- disse Rose con calma -E vieni a dire che si è montata la testa? Non sei forse tu che le hai dato un motivo per montarsela?- chiese Rose guardandolo severamente e incrociando le braccia sotto al seno.
Julian boccheggiò, come a corto di parole, e Rose continuò.
-È mia cugina, quindi ti chiedo per favore di mettere le cose in chiaro con lei, sia che tu voglia starci o meno-
Julian sospirò distogliendo lo sguardo e passandosi le mani tra i capelli castano rossicci.
I suoi occhi verdi corsero per il corridoio, irrequieti, per poi tornare a puntarsi in quelli di Rose.
-Io non voglio stare con lei- le disse, avanzando di un passo e abbassando la testa verso di lei.
Rose sentì stringersi lo stomaco, e inghiottì a vuoto -Okay- rispose, alzando il capo per guardarlo negli occhi -Ma questo dovresti dirlo a lei, non a me, no?- chiese inarcando un sopracciglio, e abbozzando un sorriso.
Sul viso di Julian corse un'emozione che Rose non seppe decifrare, e il ragazzo strinse le labbra aggrottando le sopracciglia -Ma a me importa cosa pensi tu, querida- disse lui piano.
Julian abbassò gli occhi color smeraldo sulle sue labbra, per un secondo, prima di rialzarli nei suoi.
Rose si sentì stringere lo stomaco ancora di più, da un'inspiegabile ansia, e si rese conto di star stringendo con forza la spallina della borsa a tracolla.
-Io penso...- disse Rose facendo un lungo passo indietro, lieta di non respirare più il profumo di Julian -...che dovreste chiarire la cosa tra voi due. E penso proprio che andrò a prepararmi, siccome mi aspetta la partita più importante che ho mai giocato...- disse lei.
Julian aveva un'espressione calma e concentrata, la stessa che aveva avuto mentre duellava, e guardava la ragazza come se fosse un problema di Aritmazia da risolvere.
-Però fai presente a Dominique che non ha motivo di avercela con me, okay?- gli disse lei a voce più alta, mentre continuava a indietreggiare.
Lo salutò poi con la mano, e si voltò ruotando su se stessa e prendendo a camminare svelta per il corridoio del primo piano.

MarkedWhere stories live. Discover now