C'era un gran baccano nella Sala Grande, quel giorno a pranzo.
Gli studenti avevano già finito di mangiare, e girovagano tra le quattro tavoltate ridendo e scherzando.
Rose era seduta insieme a Scorpius, alla tavola dei Grifondoro; al loro fianco c'erano Alice e Albus.
-Siete disgustosi, sappiatelo- disse Lily Potter, seduta davanti a loro, squadrandoli da sopra il bordo del suo calice. Rose vide la minore dei Potter sorridere guardandoli.
Albus scoccò uno sguardo truce alla sorella, e tornò ad accarezzare i capelli scuri di Alice, seduta sulle sue gambe.
La mora ridacchiò, con una scintilla di felicità negli occhi verde foresta, e tornò a baciare Albus.
Rose li guardò con un sorriso. Era così bello vedere Alice felice come non lo era mai stata, e Albus così preso da lei da guardarla con gli occhi blu scuro pieni di adorazione.
Rose s'impose di non fissarli, e abbassò lo sguardo sul suo piatto vuoto e limpido di rame. Erano spariti da un po' anche i dolci in tavola, e gli studenti aspettavano che Bagman si decidesse ad arrivare per fare il suo annuncio.
Le dita di una fredda mano si infilarono tra i suoi capelli, spostandoglieli da davanti al viso e portandoli oltre le sue spalle.
Rose sentì la pelle d'oca correrle sulle braccia, e una scintilla di felicità sfrigolarle nello stomaco.
Voltò la testa a destra, verso il ragazzo biondo come il sole seduto accanto a lei, e sorrise.
Le sembrava ancora un miraggio guardarlo così da vicino, e sapere che era suo.
Scorpius inclinò la testa da un lato, con un angolo della bocca incurvato in un sorriso, e un paio di riccioli biondi gli scivolarono sulla fronte.
Rose si sentì prudere le mani dal desiderio di spostarglieli.
Le dita di Scorpius scivolarono sulla sua tempia, seguendo la linea della guancia, e si fermarono sotto al mento.
Il cuore di Rose mancò un battito, quando Scorpius avvicinò il viso al suo posandole un leggero bacio sulle labbra.
Quei giorni erano stati i più belli che Rose avesse vissuto da molto tempo; da quando Scorpius aveva riavuto la memoria, non l'aveva quasi più lasciata sola.
Erano di nuovo sempre insieme, ovunque. Vicini di banco a lezione, vicini in volo nelle amichevoli di Quidditch, vicini ad allenarsi nella Stanza delle Necessità a tarda sera, per poi addormentarsi insieme abbracciati e tornare furtivamente nelle loro Sale Comuni all'alba. Il biondo non sembrava voler stare un altro minuto senza di lei, e Rose non poteva chiedere di meglio.
-Siete disgustosi anche voi due, sappiatelo- borbottò Lily facendoli sobbalzare.
Rose si tirò indietro con una risatina, e si voltò per guardare Lily davanti a lei.
Per sua sfortuna però incrociò lo sguardo di Julian.
Il brasiliano aveva cambiato posto. Ora sedeva insieme a sua sorella Elvira, dall'altra parte della tavolata, accanto a Lily.
La tristezza che lesse nelle sue iridi verde smeraldo, e l'espressione affranta sul suo viso, fecero morire a Rose il sorriso sulle labbra.
La ragazza si sentì stringere lo stomaco, dal disagio, e si sedette di nuovo dritta abbassando lo sguardo sul tavolo.
Erano passati giorni, eppure sentiva una piccola fitta al cuore ogni volta che le capitava di incrociare Julian per i corridoi, o che lo guardava di sfuggita.
Una parte di Rose ne sentiva la mancanza, in qualche modo. Lui le era stato vicino per molte settimane e avevano instaurato un legame... era inutile negarlo, Rose gli voleva bene.
Le mancava il suo profumo tropicale e speziato, il modo in cui sorrideva mettendo in mostra i denti bianchissimi e la scintilla divertita negli occhi verdi.
Le mancava il suo modo di chiamarla Querida, e i suoi abbracci caldi e confortanti. 
Le mancava saperlo seduto accanto a lei ai pasti, e camminare per i corridoi tra lui ed Elvira.
Aveva dovuto evitare anche la brasiliana, dato che non aveva più parlato a Julian, e c'era molto imbarazzo tra loro; la cosa la rendeva triste.
In quei rari momenti in cui la sua mente non era concentrata su Scorpius, volava verso i due brasiliani, e rimpiangeva d'averli persi.
-Eccolo finalmente- disse James Potter, seduto accanto a Lily; Rose sollevò la testa dal piatto e si girò sentendo il portone della Sala Grande aprirsi.
Thanos Bagman entrò di gran carriera, con passo svelto, sistemando la cravatta verde scuro che spuntava dal suo smoking smeraldo.
Era vestito in modo impeccabile, gli occhi neri erano fieri e brillanti e i capelli biondo sporco sistemati con cura all'indietro.
Rose pensò che il motivo del suo ritardo fosse proprio la cura che metteva per vestirsi come se dovesse partecipare a un Gala reale.
Bagman attraversò la Sala Grande, e molti studenti notandolo tornarono seduti.
-Devo andare- mormorò Scorpius, accanto a lei, e le posò un rapido bacio sulla fronte mentre si alzava insieme ad Albus.
Rose li seguì con lo sguardo finché tornarono alla tavolata dei Serpeverde, dopodiché tornò a guardare il giudice del Torneo.
Bagman aveva affiancato la McGranitt, che indossava una tunica rosso scuro completa di capello a punta cremisi, e si erano messi in piedi di fronte alla tavolata dei professori.
La preside sollevò in alto il proprio calice di cristallo, e vi batté contro un cucchiaino interrompendo il chiacchiericcio e facendo tornare il silenzio nella Sala Grande.
-Buongiorno! Ho da fare un piccolo annuncio!- esclamò Bagman prendendo subito parola, e guardando la folla con un sorriso carismatico -Ora che sono rimaste solo due scuole in gara, Hogwarts e Castelobruxo, sono lieto di annunciare che potrà avere luogo la finale del Torneo! Per motivi tecnici di restauro dell'arena, la finale avrà luogo tra qualche giorno...-
Rose vide gran parte degli studenti voltarsi verso di lei, e prese un gran respiro. Sapeva che il suo Ardemonio aveva danneggiato la cupola protettiva dell'arena e il pavimento in gommapiuma, ed era ormai routine vedere gli studenti guardarla come se fosse una pericolosa pazza.
-...Ci sarà una sola ultima sfida!- continuò Bagman, e Rose tornò a guardarlo -Il vincitore dell'ultimo duello sarà assoluto. In onore della finale torneranno a Hogwarts i campioni delle altre scuole che hanno partecipato! Certo, Trevor White e Teresa Wickham non sono ancora stati dimessi dal San Mungo...- altre occhiate storte volarono verso Rose, e la rossa strinse le mani a pugno sforzandosi di ignorarle -...ma i campioni di Beauxbatons e Mahoutokoro sono ben lieti di tornare per assistere alla finale! Durmstrang, giacché era stata squalificata, non tornerà purtroppo.
Vi ricordo che la coppia che vincerà il Torneo riceverà un premio di mille galeoni a testa, e la possibilità di intraprendere una carriera da Auror guidata dal nostro Ministro della Magia in persona, una volta finiti gli studi.
Ora lascio la parola alla mia collega, Erica Skeeter, redattrice della Gazzeta del Profeta-
Bagman indietreggiò di un passo, lasciando spazio alla giornalista, che emerse dalla tavolata dei professori facendo tintinnare i tacchi sul pavimento in pietra.
Indossava un tailleur nero pece che le fasciava il prosperoso corpo a clessidra; il paffuto viso da cherubino squadrò gli studenti con un sorriso, e la piuma di fenice volò accanto ai suoi capelli biondi, prendendo appunti sul taccuino.
-Queste settimane sono letteralmente volate, vero?- chiese la donna con la sua acuta e squillante voce -In questi giorni ho raccolto molte interviste da voi studenti, per avere un parere esterno sul Torneo e sui suoi partecipanti...- gli occhi della Skeeter saettarono verso Rose, e un sorriso le incurvò le labbra piene e pastrocchiate di rossetto -...e devo dire che siete stati tutti molto gentili e utili! Ora ahimè, mi duole comunicarvi che conclusasi la finale dovrò lasciare questo castello...-
-Che terribile perdita- commentò Lily alzando gli occhi al cielo; la sua voce arrivò fino al tavolo dei Tassorosso vicino al loro, i cui studenti le lanciarono un'occhiataccia.
-...ma la magia di Hogwarts e la disponibilità e gentilezza dei suoi studenti non verranno dimenticati!- continuò la Skeeter, portandosi una mano al petto con uno sguardo dispiaciuto che a Rose parve falsissimo.
-Perciò propongo un brindisi!- esclamò poi la Skeeter, recuperando un calice dalla tavolata dei professori dietro di lei e alzandolo in alto -A questa scuola, e alle emozioni che questo Torneo ci ha portato!-
Molti studenti alzarono in alto i calici. Lily sbuffò sonoramente -Che vipera... lo dice solo perché gli articoli che ha scritto su questo Torneo hanno portato gli ascolti della Gazzeta alle stelle- disse la rossa guardando truce verso la giornalista -Soprattutto quelli su di te- aggiunse spostando gli occhi verde giada su Rose -Ci ha ricamato sopra parecchio. Hai letto l'ultimo in cui racconta ciò che hai fatto con l'Ardemonio? Ti ha descritta come una pazza senza controllo- disse Lily a bruciapelo, con una sincerità che fece spuntare a Rose un sorriso.
-Ho smesso da un po' di leggere la Gazzeta... e poi tutta la scuola mi crede già così, chissà, forse lo sono davvero- rispose Rose scrollando le spalle e portandosi il calice di succo di zucca alle labbra.
Lily ridacchiò scuotendo la testa.
-E nessuno mi compatisce!- esclamò Elvira, prendendo finalmente parola dopo giorno di silenzio - Insomma sono io che dovrò sfidare la pericolosa strega oscura senza controllo, durante la finale, per citare la Skeeter- disse Elvira con un sorriso, e facendo un occhiolino a Rose.
La rossa abbozzò un sorriso. Non aveva ancora pensato seriamente al fatto che avrebbe dovuto duellare contro Elvira; non le piaceva l'idea di rischiare di ferire una sua amica.
Certo, sempre se Elvira la considerava ancora tale... Rose spostò lo sguardo su Julian, seduto accanto a lei, ma il ragazzo sembrava concentrato a rigirarsi la forchetta tra le dita.
Gli studenti si alzarono dalle tavolate, e Rose sospirò e si alzò a sua volta dalla panca.
Si trovò subito di fianco Scorpius, quasi il biondo avesse volato per attraversare la tavolata di Tassorosso e Corvonero.
-Bagman ci ha fatto segno di raggiungerlo. Vuole anche voi due- disse il biondo spostandosi di lato per rivolgersi a Elvira e Julian.
Dopodiché la prese per mano, guidandola per la Sala Grande.
Rose avrebbe voluto chiedergli se potevano aspettare Julian ed Elvira, ma Scorpius non sembrava aver valutato nemmeno per un secondo quell'idea.
-Eccovi! Solo due parole- disse Bagman battendo le mani, appena Rose, Scorpius, Julian ed Elvira gli si misero davanti.
-Erica vuole farvi un'ultima intervista, prima della finale, e le ho ovviamente assicurato che avreste accettato...-
Rose spostò lo sguardo sulla Skeeter, un poco indietro rispetto a Bagman, e la trovò a fissarla con i suoi occhi chiari e indagatori mentre la piuma di fenice prendeva freneticamente appunti accanto a lei.
Rose aprì la bocca per rifiutare, ma la McGranitt la affiancò in un attimo mettendosi tra lei e Bagman.
-Prego, seguitemi nel mio ufficio. Erica vuole un po' di privacy-  disse la preside, dopodiché passò tra Rose ed Elvira e fece loro un rapido cenno di seguirla.
Rose sospirò e Scorpius la prese per mano facendole un sorriso.
-Forza, è l'ultima intervista in fondo, no?- le disse mentre attraversavano la Sala Grande seguendo la preside, insieme a Julian ed Elvira che camminavano un po' distanti da loro.
Rose sospirò ma annuì. Ricordava bene l'ultima intervista, e non era stata per niente piacevole.
Arrivarono nell'ufficio della preside, e Rose vide una fila di quattro sgabelli davanti a una grossa poltrona rossa al centro della stanza.
Poltrona sui cui la Skeeter si sedette, accavallando le lunghe gambe.
-Prego, mettetevi comodi- disse loro con un cenno del capo.
Rose si chiese se stesse scherzando o meno. La donna avrebbe potuto far apparire delle poltrone come la sua, ma era certa che la scelta degli sgabelli non fosse casuale.
Rose si sedette, con Scorpius alla sua sinistra. Vide Elvira corricchiare e prendere posto con un balzo sulla sedia più a destra, lasciando quella accanto a Rose vuota.
La ragazza distolse lo sguardo, mettendosi a osservare i ritratti dei presidi appesi alle pareti, mentre sentiva la presenza di Julian apparire accanto a sé.
Sedendosi, fece arrivare alle narici di Rose il suo buon profumo tropicale, e la ragazza non riuscì a impedirsi di voltare la testa di scatto verso di lui.
Ed ecco che incontrò i suoi occhi di un verde irreale, leggermente a mandorla, contornati da ciglia nere e foltissime, e fissi nei suoi.
Stavano abbastanza stretti, tutti e quattro, e Rose distolse lo sguardo spostandosi a disagio sul suo sgabello.
Trovò Scorpius a fissarla, con una strana espressione meditambola, e la rossa si sentì arrossire.
-E così restarono in quattro...- disse Erica Skeeter. I suoi occhi li studiarono uno ad uno, con un sorriso sulle labbra rosso acceso -Innaspettato che tu avessi un così gran talento per i duelli, mia cara- disse ruotando il busto verso Elvira, mentre la piuma di fenice scribacchiava veloce sul quadernino.
-Sembri divertirti molto mentre duelli. Sai da cosa potrebbe scaturire questa tua... noncuranza del pericolo, se non quasi desiderio di morte? Dal tuo passato traumatico forse o dall'aver perso i genitori nell'incendio? Dall'educazione delle suore di Carablanca?-
Rose vide Elvira assottigliare gli occhi scuri e incrociare le braccia al petto mentre guardava la donna -Ci metta anche il fatto che sono lesbica, forse deriva da questo la mia noncuranza del pericolo-
Rose scoppiò a ridere, nello stesso momento di Julian, e la Skeeter lanciò loro un'occhiataccia.
-Quindi ammetti di non curarti del pericolo nei duelli? In molte occasioni ti ho vista ridere come se ti procurasse uno strano piacere...-
-Oh, sarà sicuramente qualche mia strana perversione allora, o forse sono posseduta dal demonio- rispose scattante Elvira -Delle suore mi hanno insegnato a evocarlo. Vuole che lo faccia? Ha qualche domanda da fargli prima di andare a incontrarlo alla fine dei suoi giorni?-
Rose abbassò la tesa cercando di trattenere le risate, mentre il viso di Erica Skeeter si tingeva di varie tonalità di rosso.
-Che ragazzina maleducata- borbottò prima di voltarsi verso Julian.
-Julian- disse il suo nome con un sorriso -Tu invece sembri l'opposto di tua sorella nei duelli. Così serio e concentrato... dimmi... hai paura di sfidare Scorpius Malfoy, nella finale?-
Julian si piegò in avanti poggiando i gomiti sulle ginocchia e incrociando le mani.
Voltò la testa verso Scorpius, e Rose vide le sue labbra piene incurvarsi in un sorriso di sfida -Assolutamente no. Sono sicuro di batterlo, e non vedo l'ora di farlo- disse Julian.
Rose vide Scorpius serrare le labbra mentre lo guardava, e un lampo d'ira scurirgli gli occhi grigi, rendendoli color mercurio.
-Oh! La tua sicurezza ha molto fascino- commentò Erica Skeeter, mentre la sua pennina prendeva appunti a più non posso, fluttuando vicino alla sua padrona.
-E dimmi, Julian, sbaglio a supporre che tra te e Scorpius non scorra buon sangue? Forse per questioni... personali?-
Rose trattenne il fiato, irrigidendosi sullo sgabello, e con la coda dell'occhio osservò Julian.
Il brasiliano aveva smesso di sorridere.
Alzò il busto togliendo i gomiti dalle gambe, e incrociò le braccia al petto -Non ci sono questioni personali- disse con un tono neutro e freddo.
La Skeeter curvò le labbra in un sorriso soddisfatto, come se si fosse già aspettata quella risposta -Oh ma ci sono molte voci riguardanti voi due e la signorina Weasley qui presente...- i suoi occhi si puntarono su Rose, che sobbalzò -...dopotutto tu e Rose siete andati al Ballo del Ceppo insieme... qualcosa c'è stato sicuramente, e lei ora sembra aver scelto Scorpius. La cosa non ti disturba in alcun modo?-
Rose abbassò la testa guardando le proprie mani chiuse a pugno sopra la gonna dei Grifondoro. Non osava guardare verso Julian, e stava odiando profondamente Erica Skeeter per avergli fatto quelle domande.
-Non ho nulla da dire in merito- rispose Julian, con freddezza.
Rose alzò la testa quel tanto che le permise di vedere Erica Skeeter ridacchiare -Oh Julian, Julian. Sappi che, nel giornalismo, anche i silenzi sono parole. E io sono una buona, buona osservatrice- la donna ruotò il busto verso Scorpius, seduto alla sinistra di Rose.
-E tu invece sembri avere un gran risentimento nei confronti di Julian Menendez, o sbaglio?-
Rose voltò la testa verso Scorpius, temendo la sua risposta.
Il biondo le lanciò una rapida occhiata -No, non ne ho- rispose Scorpius, con compostezza.
-Ma confermi che Rose Weasley sia la tua ragazza, o sbaglio? Del resto lo conferma già tutta la scuola- disse subito la Skeeter.
Scorpius fece un mezzo sorriso alla rossa, che lo guardava -Sì, è così. Io e Rose stiamo insieme- disse Scorpius, senza riuscire a nascondere la soddisfazione nella voce e uno sguardo fiero.
-Ma settimane fa la tua fidanzata ha passato la notte con Julian, erano sulla bocca di tutti, che cosa dici al riguardo?-
Rose si sentì arrossire fino alla punta delle orecchie sentendo su di sé gli sguardi di tutti i presenti, compresa Elvira.
-Beh... io...- Scorpius esitò. Sembrava in difficoltà, senza sapere come rispondere a quella domanda.
Erica rise di nuovo -Interessante, interessante- commentò.
Dopodiché guardò Rose, con un sorriso perfido -Rose Weasley- disse lei, sistemando la montatura quadrata degli occhiali sul naso all'insù.
La rossa prese un profondo respiro, preparandosi.
-Così giovane, così bella, così potente... eppure così instabile- mormorò Erica -Hai qualcosa in merito da dire sull'episodio dell'Ardemonio? Qualcosa che i nostri lettori non sanno? La versione ufficiale è che tu abbia visto il tuo amato ragazzo ferito, e abbia perso il controllo di una magia oscura... è così? Hai davvero così poco controllo?-
Rose la guardò con decisione, e scelse con cura le parole -Dovrebbe sapere che la magia oscura è instabile di suo. Forse il mio errore è stato provare ad usarla, non crede? Chiunque ne avrebbe perso il controllo, al mio posto-
Rose abbozzò un sorriso, soddisfatta di quella risposta.
Erica la squadrò per qualche secondo, mentre la sua piuma scribacchiava sul taccuino volante.
-E perché hai voluto usare proprio un incantesimo oscuro, allora? La tua bacchetta non aveva già tolto una vita? Volevi toglierla anche alla sorella di Thomas... dopo ciò che ti aveva fatto, rapendoti e torturandoti?-
Rose sgranò gli occhi spalancando la bocca -No! È ridicolo!-
-Mi duole dirti, mia cara, che l'Ardemonio è letale se non fermato. Ma questo penso lo sai già... Teresa Wickham ha riportato gravissime ustioni, e sarebbe morta senza l'intervento degli Auror... Auror come tua madre e tuo padre. Pensi siano stati fieri di come ti sei comportata nello scorso duello? Pensi che abbia fatto bene alla loro reputazione, già macchiata dalle voci di avere un'assassina per figlia?-
Rose sentì ogni sicurezza crollare come un castello di carte, di colpo, in un secondo. Le vennero in mente i volti dei suoi genitori, e la rossa strinse di nuovo le mani a pugno.
-Io non sono... io non sono...-
Non riusciva a dirlo, il blocco che le si era formato in gola le impediva di finire la frase.
-Un'assassina?- finì Erica per lei -Oh ma lo sei, mia cara, hai ucciso Thomas Wickham-
Thomas.
Rose abbassò il viso ancora di più, guardando fisso la propria gonna, e sperando che così facendo Erica non potesse vedere la sua espressione.
Stava lottando per non piangere, mentre le tornava in mente l'immagine del suo primo amore, steso a terra e con la testa in una pozza di sangue.
-È stato un incidente!- fu Scorpius ad esclamare quella frase, venendo in sua difesa, e Rose voltò brevemente la testa verso di lui.
Oltre coltre di lacrime, vide il ragazzo che amava guardare con odio Erica Skeeter.
-È quello che lei dice, ma chi ci assicura che sia la verità?-
-Io la conosco- s'intromise Elvira, raddrizzando la schiena e guardando Erica a testa alta -Lei è un persona buona, ed è mia amica. Mi ha salvato da Dimitri Dotorov e Trevor White; se fosse stata un'assassina, come lei dice, avrebbe lasciato che mi uccidessero. Chiunque conosca Rose non può restare in silenzio di fronte a queste stupide accuse- dichiarò Elvira con fermezza, per poi abbassare il viso verso suo fratello, guardando Julian con uno sguardo quasi di rimprovero.
Rose si sentì scaldare il petto dalla gratitudine, ed Elvira ricambiò il suo sguardo con un sorriso.
-E tu, Julian, la pensi come tua sorella su Rose?- chiese Erica.
Rose non riusciva a credere allo straordinario talento che la donna aveva nel fare le migliori domande scomode esistenti.
Rose, senza riuscire a impedirselo, si voltò verso Julian seduto accanto a lei.
Il brasiliano ricambiò il suo sguardo, con freddezza -Non penso niente di lei-
Rose fece del suo meglio per non lasciar trasparire alcuna emozione in viso, mentre tornava a guardare un punto imprecisato davanti a sé.
-Ma avete passato così tanto tempo insieme, e Rose ha salvato la vita di tua sorella, dovrà pur significare qualcosa per te- insisté Erica Skeeter.
Rose sentì su di sé lo sguardo di Julian, ma si impedì di voltarsi per guardarlo a sua volta.
-No. Rose Weasley non significa un bel niente per me- Julian scandì ogni parola, con un tono gelido.
"Resta impassibile, non tradire emozioni, la Skeeter ti sta guardando" pensò Rose, stringendo i denti per fingersi serena.
In realtà le parole di Julian erano state come una pugnalata al petto, che le aveva tolto il fiato.
Possibile che pensasse questo di lei, dopo tutto il tempo che avevano passato insieme?
-Ha finito? Possiamo andarcene?- chiese di scatto Scorpius, e Rose sobbalzò vedendo i suoi occhi freddi e taglienti come l'acciaio mentre guardava Erica Skeeter.
La bionda giornalista sorrise -Oh sì, abbiamo finito. Ho tutto ciò che mi serviva-
Dopodiché si alzò di scatto dalla sua poltrona, e passò in mezzo agli sgabelli dei ragazzi dirigendosi verso l'uscita della presidenza.
Si alzarono, e Rose si voltò verso Scorpius ma vide che il biondo non la stava guardando.
Era teso, gli occhi ostili e le mani nelle tasche dei pantaloni. Fece per parlargli, ma il biondo, come sovrappensiero, si incamminò verso l'uscita dell'ufficio senza aspettarla.
Rose rimase a guardarlo andarsene. Una parte di lei voleva correre da lui e raggiungerlo, ma un'altra sapeva di non meritarlo.
Forse, dopo ciò che era successo in quell'intervista, Scorpius non avrebbe più voluto nemmeno guardarla.
-Ti devo parlare- disse una voce familiare ma fredda alle sue spalle.
Rose si voltò, sentendosi frastornata come se si fosse appena svegliata di soprassalto da un sogno, e incrociò gli occhi verdi di Julian.
Il nodo d'ansia allo stomaco aumentò, e Rose annuì, sentendo che quella giornata aveva tutte le carte in regolare per peggiorare ancora.

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