77

977 67 44
                                    

Rose prese un profondo respiro, e passò le mani sulle pieghe della camicia bianca per lisciarle.
Il grande specchio a parete rifletteva l'immagine di una ragazza ben vestita, con calze nere, gonna scolastica, camicia bianca e cravatta dei Grifondoro.
I capelli erano legati in una coda alta, e i riccioli rossi le sfioravano il collo.
Era tutto perfettamente in ordine, eccetto l'espressione preoccupata sul suo viso.
Rose si osservò, aggrottando le sopracciglia dal dispiacere.
Aveva diversi lividi: uno sullo zigomo, un altro sulla tempia e uno sulla linea della mandibola. Il labbro inferiore era spaccato e una piccola crosta rosso scuro spuntava all'angolo. 
I suoi occhi blu erano impauriti, e contornati da occhiaie sebbene avesse dormito per più di trenta ore di fila.
Rose aveva voluto essere coraggiosa, affrontare Ilvermorny e vendicarsi, ma ora che mancava poco più di un paio d'ore al duello si sentiva terribilmente in ansia.
Nello specchio apparve il riflesso di un'altra persona, in lontananza, appoggiata allo stipite della porta.
Rose sussultò e si voltò di scatto, trovando Julian sull'uscio della porta.
Anche lui era senza la tunica nerastra dei Grifondoro; la candida camicia metteva in risalto il suo incarnato ambrato.
Piegò la testa di lato mentre la guardava, e un mezzo sorriso gli incurvò le labbra piene.
Rose si sentì arrossire, ricordando quanto erano state morbide e calde le sue labbra sulle proprie.
-Stai bene con i capelli legati- mormorò Julian. Staccò la spalla dallo stipite ed entrò nel Dormitorio, chiudendo la porta alle sue spalle.
Rose sentì lo stomaco contorcersi dall'ansia; c'erano solo loro due, e l'ultima volta che erano stati da soli...
-Non guardarmi così- mormorò Julian con un sospiro mentre le si avvicinava.
Appoggiò le spalle al muro, di fianco allo specchio, e incrociò le braccia al petto
-Tranquilla, non ho intenzione di toccarti con un dito-
Rose distolse lo sguardo dal suo, abbassando la testa e guardandosi la punta delle scarpe nere e lucide.
Perché quella frase la rendeva così triste?
-Perché ora mi odi- concluse lei.
Sentì Julian sbuffare e rialzò il capo vedendo il brasiliano scuotere la testa con un ghigno divertito.
-Vorrei odiarti, renderebbe tutto molto più semplice...- mormorò lui.
Fissò gli occhi verdi nei suoi, con uno sguardo così intenso che Rose faticò a non distoglierlo.
-Julian mi dispiace tanto...-
Il brasiliano inarcò un sopracciglio -E di cosa ti staresti scusando? Di non voler stare con me?-
Rose strinse le labbra in una linea dura e assottigliò gli occhi mentre lo guardava -Di non poter stare con te- preciso lei.
Julian alzò gli occhi al cielo -Tu puoi eccome!-
Staccò le spalle dal muro e con due lunghi passi colmò la distanza che li separava, piazzandosi di fronte a lei.
Rose s'irrigidì e il suo cuore saltò un battito; alzò il mento per guardarlo negli occhi.
-Non mi vedi? Sono qui e sono tuo, tu puoi stare con me. Scorpius non ti amerà mai, querida, devi accettarlo. Ma io sì!-
Julian le prese una mano, e ne portò il palmo sul suo petto, sopra la fila di bottoni biancastri della camicia.
-Lo senti? Batte per te. E non ho voluto crederci quando Dominique me lo ha detto, ma ora sì. Yo te quiero, mi querida. Ti amo, e sento che anche tu provi qualcosa per me. Perciò stai con me, Rose, stai con me e ti prometto che ti renderò felice. E non importa se non mi ami, mi basterebbe anche solo un piccolo pezzo del tuo cuore, non chiedo di averlo tutto- mormorò Julian accarezzandole la mano che le teneva premuta sul suo petto.
Rose era senza fiato, e il cuore le tamburellava nelle orecchie.
La vicinanza di Julian le mandava in subbuglio i pensieri e le metteva sottosopra lo stomaco.
-Per Merlino, Julian...-  mormorò Rose in un soffio. Tolse la mano dal suo petto e la intrecciò alla sua -...mi stai mettendo... in una posizione difficile... non so che dire...- mormorò lei con lo sguardo fisso sulle loro dita intrecciate, osservando il modo in cui la sua carnagione color caramello spiccava sulla propria.
-Non devi rispondermi subito- disse Julian lasciandole la mano, e portandola sotto il suo mento. Le sollevò il viso con due dita, incatenando gli occhi ai suoi, e Rose ne restò incantata.
-Ti lascio un po' di tempo per rifletterci. Potrai darmi una risposta dopo il duello, o domani... aspetterò, per tutto il tempo che ti servirà a dirmi di sì- disse lui piano, avvicinando il viso al suo e parlando a un soffio dalle sue labbra.
Rose si sentì bruciare come se avesse la febbre; il profumo dolce e speziato di Julian l'avvolgeva e sapeva che sarebbero bastati pochi centimetri per sporgersi in avanti e mettere fine alla distanza che c'era tra loro.
Tuttavia Julian non lo fece.
Le accarezzò il labbro con il pollice, facendo trattenere il fiato a Rose e far battere ancora più in fretta il suo cuore, dopodiché le lasciò il viso.
Si allontanò indietreggiando di un paio di passi, con un sorriso affascinante, e infilò le mani nelle tasche dei pantaloni della divisa.
Dopodiché le fece un occhiolino e si voltò, aprendo la porta del Dormitorio e uscendo dalla stanza.
Rose liberò l'aria che aveva trattenuto nei polmoni, e si portò una mano al petto dove il cuore le batteva all'impazzata.
Chiuse gli occhi con un sospiro.
L'effetto che Julian le faceva era innegabile, travolgente, e Rose pensò a quanto sarebbe stata facile lasciarsi travolgere.
Sarebbe stato facile dirgli di sì.
Eppure, dopo tante settimane, in Rose non era ancora morta la speranza che Scorpius potesse riavere i suoi ricordi. Che potesse ricambiare il suo amore.
Rose riaprì gli occhi e si vide riflessa allo specchio, vide i lividi che spiccavano sulla pelle chiara del suo viso, e improvvisamente si sentì arrabbiata.
Arrabbiata perché Teresa aveva usato il suo amore per Scorpius per farle male, di nuovo.
Perché le era bastato far prendere a Hizaki le sembianze di Scorpius, certa che Rose lo avrebbe seguito ovunque... e così era stato.
Scorpius non l'amava, non aveva fatto altro che ferirla che lui lo volesse o meno... lui era la sua più grande debolezza.
Rose si voltò e fece qualche passo sedendosi sul proprio letto.
Ricordò quando la McGranitt le aveva fatto nascere la speranza di far tornare la memoria a Scorpius, e ricordò ciò che Julian le aveva detto al riguardo.

MarkedTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon