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Rose si voltò e puntò la bacchetta contro Julian.
-Al mio tre!- tuonò la voce di Bagman, sovrastando il chiasso della folla sugli spalti -Uno... due... tre!-
Rose restò immobile, guardando Julian, e il brasiliano abbozzò un sorriso.
Nessuno dei due sembrava voler lanciare il primo incantesimo, così Rose prese un respiro e spostò il peso del corpo in avanti, agitando la bacchetta.
-Everte Statim!-
Un lampo bianco volò verso Julian, e il brasiliano fece una rapida piroetta su se stesso smaterializzandosi, e riapparendo sulla cima di una roccia a qualche metro di distanza.
-Ventus!- Julian agitò la bacchetta, e una raffica di vento si levò colpendo Rose e rischiando di sbilanciarla all'indietro.
La rossa si portò le braccia davanti al viso, per ripararsi dal vento che le faceva volare la polvere negli occhi.
-Tutto qui?- gridò Rose, premendo la schiena contro una roccia per non farsi portare via.
Julian si smaterializzò dalla cima della roccia, e apparve a meno di un metro da lei.
Appena agitò la bacchetta, Rose evocò un Protego e la scia del suo Stupeficium si disperse.
Rose riattaccò con un Impedimenta, e Julian evoco Ascendo facendo fare a sé stesso un lungo balzo all'indietro, per evitare l'incantesimo della rossa.
Il brasiliano evocò Incedia, e puntò la bacchetta verso terra facendo fuoriuscire lingue di fuoco che corsero tra le rocce come serpenti, verso Rose.
-Aguamenti!- Rose strinse i denti per concentrarsi, e la scia d'acqua della sua bacchetta divenne poi corposa e lunga.
La manovrò come una frusta, colpendo a terra le lingue di fuoco e rompendo la roccia laddove si schiantava al suolo.
Dopodiché indirizzò la frusta d'acqua contro Julian, colpendo.
Il brasiliano si smaterializzò, e appena riapparve Rose colpì ancora con la scia d'acqua.
Continuarono così, Julian sparendo e riapparendo e Rose finendo per colpire solo il terreno roccioso invece che lui.
Non riuscì più a reggere l'incantesimo, perché una fitta di dolore alla testa la fece piegare in due togliendole il fiato.
Julian riapparì, e le lanciò un rapido incantesimo che Rose non riuscì a bloccare.
Era però solo un Confundus, e la rossa lo guardò sbattendo le palpebre stralunata.
Provò a fare un incantesimo, ma non ci riuscì; le sembrava di aver perso l'uso della parola e la coordinazione dei movimenti.
Appena Julian agitò la bacchetta per colpirla, Rose non poté fare altro che saltare e nascondersi dietro a una grande roccia.
Sentì il botto dell'incantesimo colpirla  e sbriciolarla in alcuni punti.
"Finite incantatem" pensò Rose, riacquistando finalmente lucidità.
Doveva pensare in fretta. Julian era bravo negli incantesimi, bravo anche a smaterializzarsi, e non seguiva uno schema come Hizaki.
Doveva costringerlo a duellare senza smaterializzarsi, e per farlo non doveva colpirlo lei... ma lasciare che colpisse lui.
Rose si tirò in piedi, ignorando la fitta di dolore al fianco e alla testa, e uscì dal suo nascondiglio puntando la bacchetta contro Julian.
Lo guardò, e il brasiliano attaccò.
Rose intercettò il lampo del suo Stupeficium con un altro Stupeficium, facendo dissolvere le luci rossastre a mezz'aria.
-Serpensortia!- esclamò poi Julian.
E non evocò un serpente solo, ma bensì almeno una ventina di cobra, che strisciarono verso Rose.
-Oppugno!- gridò lei, e i serpenti fecero marcia indietro tornando verso il loro padrone.
Julian parve preso alla sprovvista, ma reagì subito -Feraverto!-
I serpenti vennero trasfigurati in calici d'argento, che ricaddero tra le rocce rotolando via.
Julian attaccò con almeno altri tre schiantesimi, che Rose parò evocando altrettanti scudi uno dopo l'altro.
Tuttavia non riusciva a dare il suo massimo. Il dolore alla testa le annebbiava la vista, e le faceva perdere concentrazione sugli incantesimi.
"Va bene... ma non farmene pentire" le tornarono in mente le parole di Scorpius, e il suo sguardo carico di apprensione per lei.
E Rose non stava bene, sapeva che rischiava di farsi male sul serio... non poteva permetterselo. Perché aveva promesso a Scorpius che non si sarebbe pentito di averla lasciata combattere.
E capì che lui aveva ragione. La cosa più importante non era il Torneo... ma loro due insieme, sani e salvi.
Mentre stava con la schiena premuta contro un masso, per sfuggire agli incantesimi di Julian, Rose capì che l'unico modo era arrendersi, come Scorpius le aveva proposto prima del duello.
Le sarebbe bastato sparare scintille rosse in aria, e il duello sarebbe finito.
Ma non voleva... non così.
Dopodiché le tornò in mente la partita a Quidditch contro Julian, e loro due che tornavano al castello.
Ricordò come il brasiliano le aveva detto che voleva vincere per sé ed Elvira, per lasciare l'orfanotrofio e costruirsi una vita loro, con una bella casa in campagna.
Ricordò di avergli detto che lo vedeva bene come Auror, e si sentì spuntare lacrime di nostalgia al pensiero.
Rose strinse la bacchetta nel pugno, e uscì fuori dalla roccia.
Fronteggiò Julian, con la testa che le martellava dal dolore seguendo il ritmo del suo cuore.
Il ragazzo le lanciò uno Stupeficium, e Rose evocò un Protego per difendersi.
Le serviva un incantesimo più debole, meno letale...
Dopo altri due scudi, Rose vide finalmente il brasiliano eseguire il movimento della bacchetta che creava un semplice Flipendo.
Si portò una mano alla testa, dove il dolore le trapassava il cranio come un coltello, ma lo fece più per scena che per bisogno.
Guardò di sottecchi il lampo dorato, e chiuse gli occhi mentre la colpiva.
Venne sbalzata all'indietro, e ricadde su un fianco tra le rocce.
Aveva ancora la bacchetta stretta in pugno e i capelli le ricadevano sul viso.
Non si mosse.
-Uno... due...- Bagman iniziò a contare.
Rose sentì un rumore di passi vicino a sé,  dopodiché percepì il profumo di Julian mentre si chinava su di lei.
-Rose... Rose apri gli occhi... dimmi che stai bene...-
Le prese una mano nella sua, e Rose gliela strinse a sua volta. Aprì gli occhi per guardarlo. Julian era chino su di lei, e impediva alla folla di vederla.
Lo guardò, e gli sorrise.
-...cinque... sei...- continuò Bagman.
-Rose... querida che stai facendo? Alzati!- disse Julian guardandola incredulo.
Le scostò i capelli dal viso e la prese per le spalle, sollevandola da terra e facendola adagiare sulle sue ginocchia.
-Perché lo stai facendo...-mormorò Julian incredulo, chinandosi ancora di più su di lei mentre la guardava e accarezzandole la testa.
Rose sbattè le palpebre e gli strinse più forte la mano.
"Perché voglio che tu sia felice, e voglio esserlo anch'io"
Avrebbe voluto dirglielo, ma si limitò a pensarlo.
-...otto... nove...- continuò Bagman.
-Rosalie...- mormorò Julian guardandola con gli occhi verdi pieni di lacrime. Le passò una mano tra i capelli, e sbattè le lunghe ciglia nere facendo cadere un paio di lacrime sul viso di Rose.
-Hai detto che... che non vuoi più avere a che fare con me... querida perché stai facendo questo?-
La voce di Julian venne sovrastata da quella di Bagman.
-Rose Weasley ha perso! Castelobruxo vince il Torneo!-
Mentre la folla esplodeva in grida e applausi, Rose guardò per l'ultima volta Julian.
Avrebbe voluto allungare una mano e asciugargli le lacrime che gli rigavano il viso, ma sapeva di non poterlo fare.
Quel contatto non sarebbe stato giusto nei suoi confronti.
Rose gli lasciò la mano, e si tirò su a sedere. Quando si portò una mano alla testa, fu davvero per via del martellante dolore che la colpì.
Si sentì il rumore di diverse smaterializzazioni, Rose vide Julian venire preso per le spalle da Bagman e rimesso in piedi.
Dopodiché venne affiancato da Elvira, e il giudice del Torneo si mise tra i due sorridendo mentre il flash della macchina fotografica di Erica Skeeter li illuminava.
-Rose, stai bene?- chiese Scorpius apparendo accanto a lei, e prendendola per le braccia per aiutarla a tirarsi su.
-Sì io... devo solo farmi vedere la testa da Madama Chips...-
Scorpius la strinse con forza tra le braccia, facendola sussultare di dolore.
-Scorpius io... io l'ho fatto per far finire il duello, e non stavo bene e...-
-Lo so- sussurrò Scorpius al suo orecchio, stringendola ancora tra le braccia -Fosse stato per me, non avresti nemmeno duellato. Sono felice che sia finita, non importa se hai vinto o perso o... o se ti sei arresa-
Rose si tirò indietro, guardando Scorpius con le lacrime agli occhi -Non sei arrabbiato?-
Scorpius sorrise, scuotendo la testa -No, sciocca. Vieni, andiamo da Madama Chips-
La prese per mano e la aiutò a superare le rocce frastagliate del terreno.
Percorsero il tunnel da cui erano entrati, e quando uscirono dall'arena Rose tirò un sospiro di sollievo lasciandosi il chiasso della folla alle spalle.
-Sei la solita altruista del cazzo, riccia- disse una voce facendoli sobbalzare entrambi.
Rose si voltò, insieme a Scorpius, e vide Teresa insieme a Trevor appoggiati con le spalle al legno nero dell'arena.
-E anche una pessima attrice- aggiunse Teresa, con un sorriso, staccandosi dall'arena e fronteggiandola.
Rose sentì Scorpius irrigidirsi accanto a lei, e gli vide tirare fuori la bacchetta dalla tunica, ma allungò un braccio per fermarlo.
-E tu sei la solita sboccata, Tess- disse Rose, con un sorriso.
Il sorriso di Teresa si allargò, e la mora si sporse verso di lei.
Rose la strinse in un forte abbraccio, poggiando il mento sulla sua spalla, e chiuse gli occhi.
-Grazie di essere qui- mormorò Rose.
-Non potevo mancare- rispose Teresa.
Si staccarono, e la mora alzò gli occhi sulla fronte di Rose, dopodiché abbassò lo sguardo sulla propria camicia.
Era sporca di rosso.
-Beh... sembra proprio che ho avuto il tuo sangue alla fine. Debito saldato, no?-
Rose scoppiò a ridere -Non usarlo per riti voodo- disse lei.
Teresa rise a sua volta -Oh, non essere ridicola! Chi ci crede alla magia?-
La rossa si portò una mano alla fronte, emettendo un gemito di dolore.
-Dai, vai a farti sistemare quella ferita- disse Teresa dandole una pacca sulla spalla, dopodiché spostò lo sguardo azzurrino su Scorpius.
-Mi offrirei di ridarti la memoria, ma gira voce che l'hai già riavuta- disse lei, mentre Trevor la affiancava.
Dopodiché Teresa diede una pacca sulla spalla a Rose -Ci si vede-
Lei e Trevor li superarono, iniziando a scendere la collina.
-Ma cosa...- mormorò Scorpius aggrottando le sopracciglia dalla confusione.
-Lunga storia- rispose Rose, con un mezzo sorriso.
-Weasley! Muoviti, per gli slip di Merlino!- gridò la voce di Minerva McGranitt.
Rose vide l'anziana strega apparire accanto a lei, e afferrarla per un braccio.
Dopodiché la guidò verso il bianco tendone accanto all'arena, ed entrarono trovando Madama Chips e il professor Vitious al suo interno.
-Siediti- ordinò conducendola verso una panca in legno.
Rose obbedì, e fu felice di vedere Scorpius sedersi accanto a lei e prenderle una mano.
-Ci vorrà solo qualche minuto- disse Madama Chips scostandole i capelli dal viso, e prendendo ad agitare la bacchetta vicino alla sua testa.
-Weasley- disse Vitious mettendosi di fronte a lei.
Rose abbassò la testa sul minuto professore di incantesimi, e si preparò a sentire prediche e lamentele su come probabilmente aveva riempito Hogwarts di ridicolo.
-Hai combattuto bene, oggi- disse invece lui, e Rose sgranò gli occhi dalla sorpresa.
Il professore sorrise, e con un dito si arricciò i voluminosi baffi a manubrio.
-Un buon duellante sa riconoscere quando è il momento di arrendersi, e tu hai saputo lasciare la presa. La tua ferita alla testa avrebbe potuto peggiorare se avessi continuato a duellare...-
-Sicuramente sarebbe peggiorata!- esclamò Madama Chips, china sulla fronte di Rose.
Vitious le fece un rapido sorriso -Quello che voglio dirti è... che vincere è facile, ma perdere non lo è altrettanto. Perciò complimenti, Weasley-
Rose sorrise, sentendosi gonfiare il petto dalla felicità.
Vitious spostò poi gli occhi su Scorpius, seduto accanto a lei.
-Tu invece sei stato una vera zucca vuota, Malfoy! Farsi disarmare in quel modo! È per questo che le relazioni tra compagni di duello...-
-Okay, okay, Filius. Andiamo a prenderci una burrobirra- intervenne la McGranitt, chinandosi verso il professor Vitious e spintonandolo per le spalle per farlo uscire dal tendone.
Rose e Scorpius si guardarono, dopodiché scoppiarono a ridere.
Madama Chips sollevò un lembo della camicia di Rose, scoprendo la ferita al fianco, e la sistemò con un semplice Epismendo.
Rose si alzò, lieta che la testa non le scoppiasse più di dolore, e uscì dal tendone insieme a Scorpius tenendolo per mano.
-Non ci credo che è finita... finalmente!-  esclamò Rose con un sorriso.
-Già! Senti... mio padre vuole portarci ai Tre Manici di Scopa per festeggiare... a te va bene? Possono venire anche i tuoi genitori se vogliono- propose Scorpius portandosi una mano tra i capelli, e grattandosi la nuca in imbarazzo.
Rose lo guardò sorpresa -Certo... stavolta tuo padre non mi darà dell'assassina, vero?-
Scorpius sorrise -No, lui... sembra essere tornato in sé. Era tanto tempo che non lo vedevo davvero sobrio-
Rose sorrise, stringendogli con forza la mano -Sono felice per te, davvero- disse lei fermandosi, mentre scendevano la collina per tornare al castello.
-E io sono felice con te- mormorò Scorpius abbassando il viso verso il suo.
Rose chiuse gli occhi, aspettandosi un bacio, ma vennero interrotti.
-Rose Weasley!-
Rose si voltò, e vide una coppia di studenti venire verso di lei.
Indossavano lunghe tuniche di un bianco perlaceo, e i capelli neri come petrolio incorniciavano occhi altrettanto scuri e a mandorla.
-Hizaki!- esclamò Rose sorpresa.
Lasciò la mano di Scorpius e si voltò verso i due scendendo di un paio di passi la collina.
Hizaki e Akira le fecero un inchino sincronizzato, a cui Rose rispose un po' goffamente.
-Mi fa piacere vedervi- disse lei sinceramente.
Hizaki sorrise -Anche a me- dopodiché abbassò la testa verso sua sorella, che fingeva di guardarsi attorno ammirando il paesaggio, e le diede una gomitata.
-Sì... anche a me- aggiunse Akira in imbarazzo.
-Siamo venuti a vedere la finale, ma tra un paio d'ore abbiamo il treno per partire, insieme a quelli di Beauxbatons, Ilvermorny e Castelobruxo. Prima di andare però... voglio darti un dono-
Hizaki le si avvicinò di un paio di passi, lasciando sua sorella indietro, e infilò una mano nella tunica bianco perlacea.
Tirò fuori una piccola scatolina nera, e la guardò con un sorriso.
-Io ti devo ancora la vita di mia sorella- disse poi Hizaki, riportando gli occhi scuri nei suoi -Voglio che tu sappia che questo regalo non cancella il mio debito con te. Noi siamo legati per la vita-
Rose aggrottò le sopracciglia -Hizaki... davvero non sei in debito e...-
-Questa scatola contiene una corda rossa, intrecciata con filamenti del cuore di un drago Thailandese molto raro...- disse Hizaki interrompendola, e prendendole una mano per poggiarvi la scatolina nel palmo aperto -... leggende narrano che quando i due capi del filo vengono tenuti da due anime gemelle, allora il filo si illumina e i loro cuori si appartengono.-
Rose trattenne il fiato, e guardò incredula la scatolina nel palmo della sua mano.
-D... davvero?- chiese rialzando lo sguardo verso Hizaki.
Il giapponese sorrise -Io l'ho sperimentata con il mio grande amore, Ryuzaki, e ha funzionato. Forse vorrai provarla anche tu-
Lanciò un breve sguardo verso Scorpius, oltre le spalle della ragazza, dopodiché indietreggiò affiancando sua sorella.
Fecero entrambi un altro inchino, e Hizaki la salutò con la mano mentre si voltavano scendendo poi la collina.
-Che cosa voleva? Cosa ti ha dato? Devo preoccuparmi di un altro pretendente?- chiese Scorpius affiancandola.
Rose scoppiò a ridere e scosse la testa. Dopodiché sollevò con due dita il coperchio della scatolina che aveva in mano.
Su un manto di velluto nero, spiccava una cordicella rosso fuoco, fine ed elaborata nell'intreccio.
-Mi ha detto che se io ne stringo un capo, e la mia anima gemella l'altro... il filo si illumina- spiegò Rose, prendendo la cordicella tra le dita e trovandola fredda e incredibilmente pesante.
Alzò lo sguardo su Scorpius, e lo trovò a guardare pensieroso la corda rossiccia.
-Hai paura che io non sia la tua anima gemella?- le chiese lui piano, senza traccia di divertimento nella voce.
Rose scosse la testa -Se non vuoi farlo non ti obbligo ma... sappi che io so già che sei la mia anima gemella, senza che questo strano magico filo me lo dica-
Scorpius rialzò il viso e incatenò gli occhi color tempesta ai suoi.
-Ti amo anche se non funzionerà, okay?- chiese Scorpius, dopodiché allungò una mano e prese tra le dita l'altra estremità del filo.
Rose sussultò, e restò in attesa sentendo lo stomaco attorcigliarsi dall'ansia.
Dopo un paio di secondi, la delusione iniziò a farsi largo dentro di lei, lasciandole l'amaro in gola.
-Non importa, io...- non fece in tempo a finire la frase, e dirgli che lo amava, che il filo le diede la scossa.
Rose abbassò la testa, sorpresa, e vide la cordicella illuminarsi di rosso vivo, brillando come un faro e facendole socchiudere gli occhi per la forte luce.
Dopodiché guardò Scorpius, con un sorriso radioso, e trovò il biondo a fissarla a sua volta.
-Avrei preso a calci Hizaki se non si fosse illuminato- disse Scorpius, allungando una mano per accarezzarle il viso e socchiudendo gli occhi mentre la guardava -Perché non esiste nessun'anima sulla terra che completi la mia come fai tu-
Dopodiché si chinò verso di lei, restando a un centimetro dal suo viso, e Rose annullò quella breve distanza posando le labbra sulle sue.

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