I pesci mi fanno venire il mal di testa

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Buongiornissimo 

Eccoci qui con un nuovo capitolo mooolto lungo e ricco di Baby Percabeth.

Spero che vi piaccia.

Buona lettura


Ci incamminammo il più silenziosamente possibile cercando di non destare le arpie che erano di guardia. Annabeth era decisamente più furtiva di me, probabilmente dopotutti questi anni al campo, ne avrà fatto l'abitudine.

Arrivammo indisturbati alla spiaggia, immediatamente mi sentii più felice e inspirai profondamente l'aria salmastra. Il mare era di un blu scurissimo e non riuscivo a scorgere l'orizzonte, sapevo, come non ne avevo la minima idea, che all'inzio non era eccessivamente profondo ed era straordinariamente calmo.

Mi lasciai cadere sulla sabbia e sentii un leggero, Annabeth si era seduta proprio accanto a me, con le ginocchia strette al petto e il volto rivolto verso il mare.

"E' bellissimo" sussurrai e lei annuì leggermente "Solitamente quando vengo io, il mare è sempre mosso e ostile" Dichiarò e io corrugai le sopracciglia. Dai pochi giorni passati al campo avevo imparato che in questo mondo niente era una coincidenza.

"Perché dovrebbe essere così?"

"Perché sono figlia di Atena!" rispose semplicemente e nonostante avesse la voce soffusa, colsi una nota di orgoglio.

"Mio padre e tua madre non vanno molto d'accordo, vero?" Lei annuì solennemente "E' per questo che se l'è presa così tanto quando ha scoperto che nel futuro saremmo stati insieme?"

"Sì. E' una rivalità millenaria e per questa ragione i figli di Poseidone e quelli di Atena si detestano" "Oh... per questo che tu sembravi odiarmi"

Lei arrossì leggermente e guardò a terra imbarazzata "Non solo per questo. Ti trovavo anche fastidiosamente irritante" Mi scappò una risatina nel sentire il suo tono puntiglioso e la spintonai scherzosamente "Accidenti, grazie mille, Ragazza Saggia!"

"Oh stai zitto, Testa d'Alghe" ribattè offesa anche se le sue sopracciglia erano increspate dal divertimento

"Quindi noi siamo le prime persone a superare la rivalità?" chiesi nuovamente e arrossii leggermente a quel pensiero, Annabeth stessa sembrava nuovamente imbarazzata "A quanto pare..."

"Ma perché i nostri genitori si odiano così tanto?"

Annabeh sospirò e scosse la testa con aria cupa "Ci sono centinaia di motivi, Percy. Una volta si sono contesi la città di Atene e il dominio dell'Attica. Tuo padre ha offerto una stupida sorgente salata e ha creato i cavalli. Mia madre ha creato l'ulivo, da cui si ricavano olio e olive." Rispose con tono amaro ma nonostante ciò colsi sempre quel pizzico di orgoglio per le opere di sua madre

"Cavoli devono piuttosto amare le olive!"

Annabeth si portò una mano alla bocca per impedire all'eco delle risate di risuonare liberamente, si voltò verso di me, guardandomi divertita

"Non ci avevo mai pensato" ammise

"Ma se mangi un'oliva, ti ricarichi come mi capita con... AHI" per poco urlai sentendo una forte pacca alla base del collo.

"Sei un'idiota, Testa d'Alghe" disse solennemente la figlia di Atena scuotendo il capo.

"Ehi! Era una domanda legittima!" mi difesi e lei mi tappò la bocca con la mano. Calamitò i suoi occhi grigio intenso nei miei e mi guardò supplichevole

"Ti prego... Non fare altre domande! Altrimenti giuro che ti faccio affongare in acqua!" mi minacciò

"Perché posso affogare in acqua, secondo te?" le chiesi deridendola

Viaggio nel tempo Where stories live. Discover now