Ho un futuro come spia

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Chirone sospirò pesantemente e si rivolse a tutti i campeggiatori "Tornate a dormire. Domani gli eroi del futuro ci racconteranno tutto quello che dobbiamo sapere" annunciò e immediatamente la folla si dileguò ma non riuscirono ad evitare di sussurrare come il mio io futuro avesse pianto rivivendo il Tartaro.

Al momento non avevo assolutamente intezione di tornare a dormire e, non appena tutti tolsero il disturbo, sgattaiolai via verso la spiaggia. Non sapevo perché ma ero certo che il mio io futuro ci sarebbe andato. Cercai di fare meno rumore possibile e alla fine, inaspettatamente senza destare sospetti, giunsi verso la spiaggia di Long Island.

Al solo vedere il mare non riuscii a trattenere un sorriso: era bellissimo con la luna che lo illuminava con i suoi caldi raggi argentati.

Sulla riva vidi due figure e immaginai fossero loro. Mi avvicinai al limitare della foresta per nascondermi dietro un cespugno, sufficientemente vicino per vedere e sentire qualsiasi cosa.

Improvvisamente andai a sbattere contro qualcosa, mi guardai intorno ma non vidi niente... sembrava una specie di campo di forza invisibile come gli incantesimi di Harry Potter... aspetta.... Altrimenti poteva essere solo un'altra persona.

Iniziai a tastare il vuoto e trovai un corpo, un viso e un cappello. Annabeth dodicenne si materializzò nel dal nulla con espressione imbronciata e i pugni serrati. Evviva la mia fortuna!

"Cosa stai facendo?" mi sibilò a denti stretti e io alzai gli occhi al cielo "Sto facendo una passeggiatina al chiaro di Luna!" Esclamai sarcastico e lei mi lanciò un'occhiataccia "Cosa pensi che stia facendo? Sono curioso!" Annabeth sospirò nuovamente "L'avevi capito che era una domanda retorica?"

Io strabuzzai gli occhi "Che cavolo vuol dire ritorica?" lei alzò nuovamente gli occhi al cielo e io sbuffai. Seriamente non sa fare altro che alzare gli occhi al cielo? La sua parte diciassettenne era decisamente meglio. Era incredibile pensare che fossero la stessa persona.

"Non sbuffare come un bufalo! Sta zitto e lasciami sentire!" sbottò con voce pericolosamente bassa e io dovetti morsicarmi la lingua per non ribattere e mi accucciai per ascoltare

Vedevo il mio io del futuro sdraiato, con la testa in grembo ad Annabeth che giocava dolcemente con i suoi capelli, sulla sua bocca c'era un debole sorriso ma i suoi occhi brillavano di lacrime

"Cos'hai sognato, Testa d'Alghe?" chiese con un filo di voce... io ancora mi chiesi se loro due erano la stessa persona. Sentii il mio io futuro sospirare "Erano di nuovo le arai. Annabeth... eri cieca, pensavi che ti avessi abbandonato e... non riuscivo ad avvicinarmi a te per salvarti" confessò con voce fragile e i suoi occhi si riempirono di lacrime. La figlia di Atena gli sorrise dolcemente "Io sto bene e anche tu. Era solo un sogno." Sospirò e poi riprese a parlare con voce arrabbiata "Io non riesco a credere come abbiano potuto dire quelle cose su di te. Non riesco proprio a crederci!" sussurrò tristemente e Percy alzò una mano sfiorandole delicatamente il viso. "Annabeth. Tutto questo non ha importanza! Non mi importa di quello che pensano gli altri. A me importa solo di te!"

Poi si rizzò in piedi e tese una mano per aiutare la sua ragazza, lei gli sorrise e non appena fu in piedi, fu attirata in un dolce bacio dal mio io futuro. Fortunatamente il bacio fu breve e non appena si staccarono, le loro fronti si toccarono. Sentii Annabeth ridacchiare e gettò le braccia intorno al collo del mio futuro stringendosi a lui, immediatamente il Percy del futuro avvolse le sue braccia intorno a lei.

"Sai... sono così fiera di quello che sei diventato. Nonostante tu abbia ancora un cervello d'alghe, sei più maturo e dolce" gli mormorò Annabeth all'orecchio e vidi il mio io futuro sorridere dolcemente

"Anche tu sei così diversa! Cioè... sei sempre stata matura ma ora..." lasciò in sospeso la frase e Annabeth ridacchiò sommensamente e spostò una mano sul viso del mio io futuro, sfiorandogli il viso.

Dopo pochi attimi il Percy del futuro si staccò e tese una mano ad Annabeth "Signorina Ragazza Saggia, vuole concedermi l'onore di un ballo?" chiese con ironica galanteria e la figlia di Atena sorrise ampiamente, per poi fare un inchino "Ovviamente, signor Testa d'Alghe"

Si avvicinarono e il mio io del futuro posò le mani sui fianchi di Annabeth, lei allacciò le braccia intorno al suo collo, poggiò la testa sul suo petto e iniziarono ad ondeggiare dolcemente. Di tanto in tanto sentivo qualche risata e vidi che si stavano addentrando verson l'oceano.

Erano arrivati all'acqua che arrivava a metà coscia, Percy la guardò con un ghigno e sorrise "Vuoi passare la notte nella grotta?" Chiese e Annabeth sorrise e alzò le sopracciglia "Forse... ma non vuoi tornare in cabina?" chiese e lui fece una smorfia "No. il mio io di dodici anni si aspetta così tanto da me. E' brutto sapere di aver visto il tuo io di dodici anni provare vergogna per il me di adesso" sussurrò con dolore e io sentii una fitta al cuore. Adesso mi vergognavo così tanto!

"Lo so, Percy. Eravamo così diversi. Io mi sono comportata in modo orribile con te quando sei arrivato al campo" Rispose Annabeth con malinconia ma lui scosse la testa

"No. Tu eri matura e io immaturo. Ci stava" la giustificò e Annabeth fece per replicare ma lui la interruppe con un bacio. La prese per mano e insieme si tuffarono nell'oceano.

Viaggio nel tempo Where stories live. Discover now