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«Buongiorno amore.» un leggero tocco mi accarezza.

Aprendo gli occhi incontro il bellissimo volto di mia nonna.

«Nonna...» allungo una mano verso di lei «Mi mancava essere svegliata da te.» sbadiglio coprendomi la bocca.

«E a me mancava farlo. Hai dormito bene?» mi scosta una ciocca dal viso.

Annuisco e mi allungo stirandomi «Dai forza, ti ho preparato la colazione.» mi bacia la fronte e si alza dal letto.

Sposto il lenzuolo e mi siedo.
Strofino gli occhi cercando di riprendermi e poi accendo il cellulare.

Prendo i vestiti puliti e mi sposto in bagno.

«Buongiorno.» passo una mano sulla schiena di Diego, seduto al tavolo a fare colazione.
«Buongiorno nanetta.» mi siedo di fronte a lui e sbadiglio.

«Tieni amore.» la nonna mi porge una tazza con il caffè.
«Grazie nonna.»

Finita la colazione ci apprestiamo ad uscire «Ci vediamo dopo.» l'abbraccio e lei ricambia «Certo, buona giornata ragazzi.»

Ci accompagna all'uscio e ci saluta con la mano.

«Sei molto affettuosa con tua nonna.» commenta Diego mettendo in moto l'auto.
«Lo sono sempre stata. Le voglio così tanto bene... Non riesco a non esserlo.»
«È bello.» sorride posandomi una mano sulla coscia.

«Che tristezza il fatto che Elisa si sia ammalata, ora sono senza compagna di banco.» commento dopo un po' per rompere il silenzio.
«Vabbe dai, hai quelle due che valgono per dieci.» ride alludendo a Marta e Cecilia.

Sorrido. Non posso dargli torto.

Ultimamente c'è sempre il sole e questa cosa mi mette di buon umore.

«Ehi ragazzi.» Marta agita una mano in aria per farsi notare.

«Come mai non siamo al muretto oggi?» domando quando li raggiungiamo.

«C'era già della gente quando siamo arrivate.» risponde Cecilia.

Annuisco e mi siedo vicino a loro sulla panchina.
Lele e Tancredi sono in piedi dietro di noi, appoggiati allo schienale.

«Elisa?» domanda Marta.
«È malata.»

«Ehi ragazze, guardate.» ci richiama Tanc puntando il dito davanti a lui.

Ci voltiamo e vediamo Marta discutere con Gianmarco.

«Quella ragazza si arrenderà mai?» sbuffo.

Lei continua a gesticolare, mentre Gianmarco ha le mani in tasca e lo sguardo annoiato.

Ad un certo punto si volta e vede tutti noi voltati a guardarlo.
Con un gesto della mano liquida Marta e si avvia nella nostra direzione.

Quest'ultima sbatte un piede a terra prima di voltarsi e andarsene.

«È una condanna la tua.» scherza Lele dandogli una pacca sulla spalla «Che voleva?»
«Cercava ancora una volta di convincermi che sto sbagliando, che è tutto un complotto... Non so, sembra stia impazzendo.»

La campanella suona, così ci alziamo ed entriamo nell'istituto.

«Ehi.» Gian mi afferra la mano fermandomi «Va tutto bene?»
«Certo.» sorrido «Tu?»

«Anch'io... Senti, stavo pensando...» rallentiamo allontanandoci dai nostri amici «Me la farai conoscere tua nonna?»

Sorrido mordendomi il labbro «Certo! Lei non vede l'ora!»

Questione di sguardi Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα