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Oggi è il compleanno di Elisa e per questo evento abbiamo deciso di organizzare una semplice festa a casa sua con solo gli amici stretti, onde evitare casini vari visto come si sono evolute tutte le ultime feste.

I suoi genitori verranno a casa mia così da lasciarci il nostro spazio per la festa.

«Pronto?» rispondo al telefono mentre mi passo il mascara sulle ciglia «Cosa regaliamo a Elisa?» la voce impanicata di Marta «Che vuol dire scusa? Non glielo hai ancora preso?»

La sento sbuffare e imprecare «Vorrei ricordarti che mi avete detto del suo compleanno solo un paio di giorni fa.» mi rimprovera alla fine.
«Hai ragione, facciamo così. Io mi sto giusto preparando, ci vediamo e andiamo a prenderle qualcosa insieme, okay?» «Chiamo Cecilia, mandami un messaggio con l'ora e il luogo.» attacca la chiamata.

Alzo gli occhi al cielo e sospiro, finendo di ripassarmi il trucco.

«Io sto uscendo!» comunico raggiungendo l'ingresso.

«Dove vai così presto?» domanda Lola con il viso ancora assonnato.
«Vado con Marta e Cecilia a prendere un regalo per Elisa.» dico mettendomi le Adidas ai piedi.
«Non mangi nulla? Lo sai che tuo papà è in pensiero.» si passa una mano tra i capelli cercando di sistemarli.
«Tranquilla, farò colazione con le ragazze. Ci vediamo dopo.» le lascio un bacio sulla guancia e mi infilo la giacca uscendo.

Mi fermo alla fermata dell'autobus e in attesa scrivo un messaggio ad Elisa.

Messaggio a: Elisa

Buongiorno sole della mia vita.
Oggi compi 17 anni, il tuo ultimo favoloso anno da minorenne. Sai già quanto io ti voglia bene e non mi dilungo nemmeno tanto in frasi smielate. Ti auguro una bellissima giornata con Diego, noi ci vediamo stasera. Ti voglio bene piccolina, buon compleanno!

Giusto il tempo di scriverle che arriva l'autobus su cui trovo già le mie amiche. 

«Ciao ragazze.» mi tengo all'asta mentre loro sono sedute una di fronte all'altra.

«Hai già in mente qualcosa?» domanda Cecilia.
«Io le ho preso una piastra per i boccoli. La sua si è rotta da tempo e so quanto ne desiderasse un'altra. Per voi magari qualche vestito. È una persona semplice.»
«Facciamo colazione prima vero?» domanda Marta portando una mano sulla pancia.
«Ovvio.» risponde Cecilia mostrando le sue adorabili fossette.

«Ciao Julie.» la saluto entrando nel bar.
«Ciao ragazze, accomodatevi, arrivo.»

Ci sediamo nel primo tavolino vuoto.

«Come state ragazze? Cosa vi porto?»
«Io prendo un cappuccino con la brioche al pistacchio.» rispondo velocemente.
«Io un caffelatte e una brioche al cioccolato.» dice Cecilia «Io un caffè al ginseng e una brioche alla marmellata. Grazie.»

Julie si annota tutto e poi se ne va.

«Non vedo l'ora che sia stasera.» esclama allegra Marta.
«Lele viene?» domanda stranamente Cecilia.
«Certo... Perché non dovrebbe?» rispondo parecchio confusa.

«Qualche giorno fa abbiamo litigato e non abbiamo più parlato molto.» sposta le bustine di zucchero con aria triste.
«Perché non ce lo hai detto prima?» domanda con tono preoccupato e infastidito Marta.

Sbuffa sonoramente «Perché non è nel mio stile lamentarmi e parlare di queste cose. Sono sempre stata abbastanza riservata.»
«Ma noi siamo le tue amiche» dico allungandomi verso di lei «con noi puoi anche non esserlo.»

«Ragazze, vado un secondo in bagno, maledetta me che non faccio pipì prima di uscire di casa.» dice Marta alzandosi.

Cecilia la osserva e una volta lontana si apre «Non ho detto nulla perché... Perché c'entra Marta.»

Questione di sguardi Where stories live. Discover now