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«Torno subito.» mi allontano tra la folla, cercando Marta.

Voglio farle capire che le mie parole sono vere, non voglio vivermi due anni di inferno.

La vedo muoversi in mezzo al caos di gente «Marta!» provo a chiamarla ma la musica è troppo alta.

Sparisce dalla mia vista e non riesco più a trovarla. L'unica porta da cui poteva passare da questo lato è quella per andare all'ascensore, quindi, tentar non nuoce.

Esco e percorro il corridoio e quando arrivo davanti all'ascensore lo trovo occupato. Ovvio!

Mi volto e guardo le scale. Sospiro e mi preparo agli otto piani da scendere.

Girando l'angolo al sesto piano mi scontro con qualcuno «Oh scusami tanto, non ti ho visto.»

Alzo lo sguardo e mi trovo di fronte un bellissimo ragazzo «Ehi, ma ci conosciamo? Mi sembra di averti già visto, hai l'aria familiare.»

Lo fisso cercando nei meandri del mio cervello il suo ricordo.

«No, impossibile. Mi sono appena trasferito dall'America.»

In un attimo ricordo.

America. Cecilia. Ragazzo della foto.

«Ma certo! Tu sei l'amico di Cecilia!» «Conosci Cecilia?» il suo accento americano è dolcissimo «Si, siamo in classe insieme. Immagino ti abbia invitato lei alla festa.»
«Si, mi ha mandato la posizione, ho fatto un po' fatica però sono riuscito ad arrivare.»

Gli sorrido «Dai vieni con me allora, ti porto io da lei.» saliamo insieme i due piani mancanti «Comunque io sono Zoe.» allungo la mano che stringe «Mark.»

Certo che dal vivo è ancora più bello.

Arriviamo di nuovo alla festa e comincio a cercare la mia amica.

«Dovrebbe essere con un'altra ragazza bionda.» lo avviso.

In lontananza scorgo Lele, che si trova nella zona dei divanetti.

«Vieni, forse l'ho trovata.»

Passo in mezzo al casino e tra spintoni e gomitate riesco ad arrivare e trovo tutto il mio gruppo di amici.

«Mark!» urla Cecilia, lanciandosi letteralmente addosso al ragazzo.

Mark la prende al volo e si stringono in un abbraccio. Il mio sguardo cade su Lele, che porta un tenerissimo broncio da bambino.

«Ragazzi, lui è Mark, il mio amico americano.»
«Io sono Marta.» la mia amica bionda si alza e gli stringe la mano.
«Io sono Tancredi.»
«Io sono Diego, il fratellastro di Zoe.» mi indica col capo.
«Gianmarco, piacere.»

Infine si presenta Lele «Lele.» gli dò una gomitata nelle costole «È un piacere conoscerti.» aggiunge, trattenendo dei lamenti di dolore.

«Potevi scrivermi che eri arrivato, ti sarei venuta a prendere.» dice Cecilia.

«Ti ho scritto e ti ho chiamata ma rispondeva la segreteria.»
La mia amica lo guarda confusa e poi prende il cellulare dalla borsetta «Ah certo, non c'è linea qua dentro.» scoppia a ridere.

Di certo non è completamente sobria.

«Per fortuna avevo fatto vedere a Zoe le tue foto, sennò non ti avrebbe riconosciuto e chissà quanto ci cercavi. A proposito di Zoe, dice che sei bellissimo.» dice facendo l'occhiolino in modo strano.

Si voltano tutti verso di me e avvampo velocemente «Cecilia ma che dici, sta zitta!» esclamo imbarazzata «Non è vero che l'ho detto... Cioè, no aspetta.»

Questione di sguardi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora