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«Ciao ragazzi.» saluto i miei amici una volta che li ho raggiunti al muretto.
«Ehi.» salutano Diego, Elisa e me.

«Gian?» chiedo non vedendolo.
«Non è ancora arrivato.» scrolla le spalle Tanc.

Tornano a parlare delle pagelle.

Mi guardo intorno ansiosa, aspettando di vederlo arrivare.

Dopo dieci interminabili minuti vedo il suo ciuffo nero «Eccolo!» sbotto facendo spaventare i miei amici.

Quest'ultimi si mettono a ridere, trovandomi a quanto pare buffa.

«Ciao ragazzi.» si avvicina a noi con le mani nei jeans e la sua solita camminata convinta.
«Ciao Gian.» lo saluto mordendomi il labbro.

«Carico per oggi?» domanda Diego posandogli una mano sulla scapola.

Gian si stringe nelle spalle senza rispondere.

«Ciao Gianmarco.»

Ci voltiamo e vediamo Mark davanti a noi «Come stai? Ho saputo dell'incidente, mi dispiace molto.» è serio, molto serio. Fa strano vederlo senza il suo solito sorriso.

«Ciao Mark. Sto bene, grazie della preoccupazione.» 
«Mi fa piacere saperlo. Ciao ragazzi, ciao Zoe.» saluta tutti.

Gli sorrido e lui si allontana, raggiungendo un altro gruppo.

La campanella suona, così ci avviamo verso la scalinata che ci porta alle nostre classi.

Gli sguardi di cui parlava Gian sono presenti, così come i sussurri e i commenti.

Le mani davanti alle bocche per coprire i labiali, le occhiatacce, sguardi indagatori, altri curiosi.

Mi fermo quando raggiungiamo la classe dei ragazzi «Andrà tutto bene, okay? Stai tranquillo.» gli stringo le mani e mi allungo per lasciargli un bacio sulla guancia.

Lui annuisce poco convinto, poi entra con gli altri.

Le ragazze ed io andiamo a sederci, preparandoci all'ennesima giornata scolastica.

*

«Gian! Oh Gian che bello rivederti!» una voce troppo fastidiosa ci fa sobbalzare.

Marta tenta subito di buttarsi al collo di Gian che però la ferma «Ciao Marta.» le prende i polsi allontanandola da lui.

«Quando ho saputo che ti eri fatto male e che nessuno mi aveva avvisata...» fa un teatrino alquanto ridicolo «Sarei dovuta venire a trovarti, vedere come stavi.» 
«Sono stato io a dirti di non venire, ricordi?»

Sbuffa «Io sto facendo di tutto per lasciarci alle spalle le brutte cose successe nel nostro passato, ma se tu fai così rendi tutto più difficile.»

Strabuzzo gli occhi guardando le mie amiche, scioccate e scocciate anche loro.

«Marta, a me non interessa lasciarci niente alle spalle. Con te ho chiuso in tutti i sensi, basta.»

Irritata, sbatte i piedi e se ne va.

Gian sposta lo sguardo su di noi e scoppiamo a ridere, finché un gruppo di ragazze di quinta si avvicinano «Ciao Gianni, abbiamo saputo dell'incidente, ci dispiace molto. Stai bene ora?»

Roteo gli occhi al cielo e gli faccio il verso, facendo sghignazzare le mie amiche.

«Se ti servisse qualsiasi cosa chiedici pure.» «Tranquille, ha già i suoi amici ad aiutarlo.» mi intrometto cercando di mettere un braccio intorno alle spalle di Gian, fallendo miseramente.

Questione di sguardi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora