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«Ti sta benissimo quel vestito, fidati di noi.»

Siamo dentro un camerino da almeno mezz'ora a provare vestiti su vestiti.

«Non lo so, a marzo c'è il compleanno di Elisa, potrei metterlo in quell'occasione.» arriccio il naso riflettendo mentre mi osservo allo specchio.
«Benissimo, confermato. Toglitelo che andiamo a pagare.» alzo gli occhi al cielo e tiro la tendina per cambiarmi.

Corriamo da una parte all'altra, entriamo e usciamo da centinaia di negozi, ma ad un tratto vedo un negozio con un oggetto che attira la mia attenzione.

«Dai muoviti Zoe.» mi richiamano le mie amiche, ma io le ignoro ed entro dentro quel negozio.

Dopo dieci minuti esco e le mie amiche mi trucidano con lo sguardo «Ci hai messo una vita, spero ne valga la pena.»

Gli mostro il mio ultimo acquisto e sorridono, capendo il significato.

Alle undici puntuali rientriamo in hotel. I prof ci richiamano tutti per fare l'appello e verificare le presenze.

Sono seduta su uno dei divanetti e in lontananza vedo Mark, appoggiato a una colonna, che mi fissa.

Persino da qui si nota il livido sullo zigomo.
Gian aveva alla fine solo un taglietto sul labbro.

Sospiro e sposto lo sguardo.
Ci sono Marta e Rosalba su un altro divanetto che chiacchierano tranquillamente, come se fossero in un bar.

Perché avrà chiesto a Gian di tornare insieme senza farlo sapere?
Lei che è così morbosa nei suoi confronti, non ha senso.

Penso a qualsiasi opzione, ma non mi viene in mente assolutamente nulla.

Ricevo un colpa da Marta «Che c'è?» la guardo male.
«La prof ti sta chiamando.»

Sposto lo sguardo su di lei e mi becco un'occhiataccia. 

«Scusi, presente.»

Continua con l'appello e dopo un'infinità ci liberano.

Mi dirigo in camera con le mie amiche, ma prima di riuscire a entrare vengo fermata. 

«Possiamo parlare? Ti ho mandato dei messaggi.»

Rimango ferma a pensare per un attimo, poi mi volto «Okay, parla.» incrocio le braccia al petto e sbatto ripetutamente il piede a terra in modo nervoso.

«Mi dispiace per quello che è successo, mi ha fatto perdere il controllo. L'idea che tu potessi essere con lui... Non ho capito più niente. E mi dispiace anche di averti urlato contro.» 
«Mark, grazie di esserti scusato, però io comunque ora vorrei prendermi un po' di tempo per me.»

Il suo sguardo cambia. Si incupisce «Vuoi lasciarmi?» 
«Non lo so. Non so cosa voglio. Certo che le tue parole non hanno aiutato, soprattutto le tue richieste.»
«Zoe ti prego...» mi afferra la mano «So di aver sbagliato, non mi sono fidato di te. Non voglio perderti.»

I suoi occhi si bagnano di lacrime e mi si stringe il cuore pensando anche a quello che è successo con Gianmarco.

«Io non lo so... Io...» non finisco di parlare che mi afferra il viso e mi bacia.

Speravo di riuscire a sentire qualcosa, ma niente.

Afferro le sue mani e mi allontano «Devo pensare.» apro la porta e entro, lasciandolo lì.

«Va tutto bene?»

Alzo lo sguardo verso Cecilia, che si trova più o meno di fronte a me «Si, bene.» 
«Okay, io vado da Lele, ci vediamo a pranzo?»

Questione di sguardi Where stories live. Discover now