57- La Giratempo

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Non è passata neanche una notte da quando Lucien è sparito in quella nube bianca.

Non posso fare a meno di pensare che lasciarlo con l'Incantatrice sia stato uno degli errori più grandi ed ingenui che io abbia mai commesso in tutta la mia misera vita.

È stata lei stessa ad avvisarmi che le sue parole potevano non essere vere, che anche se io le avessi portato Finnr il Nomade non significava che avrei avuto indietro Lucien, che la maledizione sarebbe stata spezzata, che sarebbe finito tutto.

Il grifone mi aveva detto di non morire, ma è difficile credere che invece lui sopravviverà. Infondo io non posso prometterlo, nonostante ci speri terribilmente.

I vivi possono andare nell'aldilà per recuperare i morti? Gli eroi dell'antichità lo facevano in continuazione.

Posso io, un semplice ragazzo, spezzare la barriera che separa i due mondi per riportare in vita le anime dei defunti? Posso io, una serpe spaventata, riportare indietro un normanno morto?

Entro da una delle finestre lasciate socchiuse della Biblioteca, respirando a pieni polmoni l'aria pungente della carta vecchia e della cera sciolta.

Hogwarts infondo rimane passiva a quello che accada fuori dalle sue mura di pietra.

Mi addentro nel Reparto Proibito, camminando piano per non svegliare gli spiriti oscuri nascosti tra le pagine, ora semplici sussurri nel silenzio notturno.

Negromanzia, psicomanzia, evocazioni, demoni, miti e leggende: tutto ciò che mi può aiutare lo impilo su un tavolo vuoto, facendo scricchiolare le catene che li tengono sigillati.

Sento un rumore.

Passi.

Tiro fuori dalla tasca la mia bacchetta, lentamente, scrutando le ombre lunghe dietro le librerie.

"Non fare un altro passo, bastardo"

Cazzo.

"Ilary"

Sento la sua bacchetta puntata dritta nella mia schiena con forza, mentre il suo sguardo mi squadrava da capo a piedi freddo come una lastra di marmo.

Mi giro piano, incontrano finalmente i suoi occhi. Con lei c'è anche Orion.

Rimanemmo fermi così a fissarci, un po' increduli, un po' affranti, un po' arrabbiati.

Fu Orion a spezzare questo circolo vizioso.

Uscì dalle tenebre e mi diede uno schiaffo inaspettatamente forte. La guancia iniziò a pizzicare.

"Per averci lasciato qui con quella lettera di merda" disse con aria più dolce, come se si fosse liberata di un peso.

"Mi sembra giusto" dico, massaggiando il viso ed accennando un sorriso.

Ilary continuò a guardarmi con occhi serrati, poi mi prese per il collo e mi baciò. Come avessi fatto a sopravvivere per ventiquattro ore senza quelle labbra sinceramente non lo so, ma dopo questo bacio dubito che riuscirò più a farne a meno.

"Per essere tornato"

Mi sembra molto più che giusto.

"Come facevate a sapere-" sto per dire, ma vengo interrotto sul nascere.

"Dei certi signori ci hanno dato una mano" disse Orion, sventolandomi davanti agli occhi una vecchia pergamena piegata.

"Dov'è Lucien?" iniziarono subito le due, una volta distolta la loro attenzione da me. "Perché non è qui? Non siete partiti insieme?"

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