3- La Stanza degli Ubriachi

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È una bella serata, ora che ci penso, ma ho dimenticato la mia copia di Animali Fantastici e dove trovarli nella Sala Comune dei grifoni e devo assolutamente tornare a prenderla: se la lascio lì non la riavrò mai più indietro o magari diventerà illeggibile per gli scarabocchi che i ragazzi di Grifondoro ci avranno fatto sopra.
In breve, se non voglio lasciar morire il mio libro, devo riprenderlo adesso.

La Signora Grassa stava sonnecchiando, tra una russatina ed un'altra, ma tanto lo so che se glielo chiedo mi lascerà entrare. Anche a mezzanotte passata lo fa, nonostante una volta mi ha urlato contro così forte da far venire Gazza e la sua gatta; ma tanto per paura che mi mettessero di nuovo in punizione mi ha fatto entrare lo stesso.

E, come ho detto prima, il mio libro ha urgente bisogno di essere salvato.

"Signora Grassa? Ti prego, svegliati" dico, punzecchiando il quadro su cui la guardiana è dipinta.

"Mhh, ma cosa c'è? Insomma, Storm, è mai possibile che ti dimentichi tutto? Lo sai che non potresti neanche entrare, vero? Lasciami dormire..." disse, cercando di riprendere il sonno perduto.

"Scacchi. Scacchi. Oh, andiamo: ho detto Scacchi! Lasciami entrare; il mio libro non rivedrà mai più la luce del sole se non mi lasci entrare. Scacchi. Fa freddo qui fuori, dai. Scacchi" insisto, continuando a punzzechiarla. Non può fare la difficile proprio ora.
Ho avuto la grande idea di non portarmi dietro una vestaglia, ed ora mi sto congelando; credo di non sentire più il naso.

"E va bene. Ma guarda come te lo dico, io non entrerei se fossi in te"disse la Signora Grassa, prima di aprirmi la strada e lasciarmi andare.

Aveva ragione, comunque.
Più che la Sala Comune di Grifondoro, questa mi sembra più un nigth club finito male.

Sono tutti palesemente ubriachi, ed io non posso fare a meno di sbuffare per due motivi: 1) c'è puzza di alcol e sudore; 2) ma perché queste cose capitano sempre e solo a me?!
È la terza volta che devo accudire una casata ubriaca, per la miseria!
Ma vi pare giusto? O magari normale?
Stupidi doveri di un Tassorosso: basta, mi trasferisco da Ilary, Shannon e Grace e non me ne vado più, neanche se Theo mi viene a prendere per le orecchie e mi ricatta con i suoi biscotti! (No, okay, se usa i biscotti dubito che potrei resistere a lungo).

Ad ogni modo, sono tutti quanti ubriachi fradici. Sbuffo di nuovo e tiro fuori la bacchetta.
Il lavoro sporco inizia adesso.

"Via gli alcolici. Se li finite tutti, per le vittorie di Quidditch che vi bevete, succo di zucca? Siete forse al primo anno o cosa? Avanti Harrison, molla quella bottiglia di... ma che vi siete bevuti? È birra? Voi siete matti, come vi salta in mente di portare roba Babbana ad Hogwarts!"

Inizio a radunare tutte le bottiglie con l'Accio e faccio sparire i frammenti di vetro delle così dette vittime degli ubriaconi di Grifondoro dal pavimento.

Devo fare tutto io, mai una volta che sono gli altri che mi reggono i capelli mentre vomito. È chiedere troppo?

Trascino uno ad uno ogni alunno abbastanza ubriaco da non potersi reggere in piedi fino ai dormitori, il chè significa quasi tutti (i festini dei Grifondoro non risparmiano nessuno, solo i primini ed i secondini).

"Padre, tutto a babordo!" mi disse Andrew, mentre lo reggo per un braccio su per le scale a chiocciola.
"Certo Matinez, figlio adorato, tutto a babordo verso sirene e tesori nascosti" lo assecondo io, sbattendolo di cattiveria sul suo letto.

Non sono i vaneggiamenti più folli che io abbia mai sentino, sapete? Una volta Fabian si è ubriacato così tanto dopo la vittoria delle serpi nel Campionato di Quiddich di due anni fa, che ha cercato di baciare i fantastmi, per poi urlare che lo avevano tradito con sua madre.
Già, questa scuola è proprio una gabbia di matti.

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