2- L'Emporio degli Scherzi

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Le feste di Grifondoro sono le migliori di tutta Hogwarts: da noi c'è roba forte da bere, musica, regali strani; un po' ciò che hanno tutti. Ma noi abbiamo una cosa in più, una cosa che abbiamo solo e soltanto noi: lo spirito baldanzoso di un vero Grifondoro!

È quello il segreto di un party perfetto, parola mia.

Ad ogni modo, questa non è una festa come tutte le altre, no, è una festa di compleanno davvero davvero importate: quella di Sharon Jones. Lei è una dei Cacciatori nella mia squadra, come già sapete, ed è anche la mia ragazza. Quella bionda, abbronzata, con le labbra grandi, avete presente no? Sì che avete presente, una come lei non si dimentica facilmente.

I grifoni maschi non festeggiano in modo teatrale i loro compleanni, ma le ragazze di Grifondoro non vedono l'ora di compiere gli anni per essere regina-grifone per un'intera sera.

E nessuno vuole negare a Braccio di Ferro (che è il soprannome grifonesco di Sharon, data la suo grande forza nei tiri) la corona.


Sono ad Hogsmade con Andrew Martinez ed Harrison Wiseowl, ma senza Duglas Elwood, dato che aveva un appuntamento con una ragazza ai Tre Manici di Scopa (cosa alla quale dubito seriamente).

Vogliamo fare spese per la festa: abbiamo già fatto scorte da Mielandia e la nostra prossima tappa è l'Emporio degli Scherzi da Zonko. Ci servono un po' di Fuochi d'Artificio con Innesco ad acqua del Dottor Filibustier di scorta, nel caso delle casate si unissero ai festeggiamenti e una sola cassetta non bastasse.

"Non esagerate però" disse Harrison.

Il ragazzo passa un sacco di tempo con i Corvonero, ed assomiglia a loro per carattere: è il più responsabile del gruppo e cerca di farsi dar retta, ma è una cosa che gli riesce poco data la sua statura e la faccetta angelica. Insomma, è davvero troppo adorabile per impartire ordini.

Entrammo, e ci sentimmo subito a casa nostra.

L'Emporio degli Scherzi da Zoko è un posto vecchiotto, sempre impolverato, ma con gli scaffali pieni di scherzi fantastici. Fuori, le vetrine sono colorate di rosso e d'arancione, scolorite dal tempo. Dentro, la stanza è in legno rivestito con carta da parati con pattern sfarzosi, che ti fanno girare la testa se li guardi per più di tre secondi. È proprio per la sua stranezza che l'Emporio degli Scherzi da Zonko è il posto migliore di tutta Hogsmade.

"Smettetela di guardare questo posto come se fosse fantastico. Non lo è più da tantissimo tempo"

Era il commesso, un giovane uomo; troppo piccolo per essere adulto, ma troppo grande per essere un ragazzo. Aveva il viso pallido e malaticcio, i capelli stepposi. Era così anonimo.

"Avete ancora delle Caccabombe in cassette da tredici?" chiese Andrew, ignorando le parole dell'individuo.

Lui sbuffò, e tirò fuori dal bancone una cassetta di Caccabombe. "Vi divertono ancora queste cose?" chiese annoiato.

"No, a dire il vero. Ma fanno impazzire Gazza, quindi non vedo il motivo per la quale dovremmo smettere di comprarle" dico io, sbirciando in dei grappoli d'uva molto strani: dentro ci sono dei girini.

"Siete Grifondoro" disse il commesso, con un mezzo sorriso sulle labbra screpolate.

"No. Questo ragazzo basso con i capelli rossicci è un falso Grifondoro. In verità è un Corvonero sotto copertura" rispose Andrew, scompigliando i capelli di Harrison.
"Andrew, lascialo in pace. Non è colpa sua se il Cappello Parlante ha sbagliato casata" replico io, ridendo.

"Siete senz'altro Grifondoro" continuò il commesso, appoggiandosi al bancone, che scricchiolò.

"Tu, biondino: scommetto che sei il Capitano della Squadra di Quidditch. Sei il Portiere, devi esserlo per forza. Tu, accanto a lui. Andrew, giusto? I tuoi capelli scombinati dicono tutto: anche tu fai parte della Squadra. Forse sei il suo migliore amico, ma non sei l'unico; diciamo che sei il suo migliore amico tra i Grifondoro. Ti piace il mare. Deve piacerti, altrimenti non mi spiego le mani callose, l'abbronzatura e l'odore di salsedine che ha appestato il negozio appena sei entrato. E tu, il 'falso grifone'. Non sei nel team, ma ti fai distinguere. Sei intelligente, o non ti darebbero del Corvonero. Potevano darti del Tassorosso o del Serpeverde, quindi sei sveglio, saggio oserei dire; sei il più responsabile, ma non il più maturo. A quello ci pensa il vostro Capitano. Scommetto che ti chiamano così, giusto? Capitano o Cap"

Io ed i ragazzi ci guardammo negli occhi, sbalorditi. Non so che dire, è stato a dir poco stupefacente.

"Come diavolo hai fatto?" chiese Andrew, mettendo le mani sul bancone di legno scuro. Scricchiolò.

Il commesso sbuffò e disse "Ero come voi, un tempo. Un Grifondoro, intendo. Volevo diventare un Auror, ma non ho superato l'esame d'ammissione. Era un bel posto, l'Emporio. Un tempo. Ormai non viene quasi più nessuno, se solo sapeste quanto mi annoio. Non sono mai stato bravo in nulla, ma leggere nella mente era la mia specialità. Sapete, essere un legiliments. E ho visto così tante facce; dopo un po' riesci a vedere in occhi diversi le stesse persone, più e più volte. Ma non vi interessa, sono solo un insignificante commesso per voi. Volevate delle Caccabombe, eccole. Altro?"

"Dei Fuochi d'Articifio con Innesco ad acqua del dottor Filibustier" dico io.

Il giovane uomo mi porse una scatola di ciò che avevo chiesto, metto i soldi sul bancone e faccio per andare via, ma mi fermo sull'uscio della porta.

"Dovresti diventare il nostro nuovo professore di Divinazione. Dico sul serio: due giorni fa, la Cooman mi ha predetto il ritorno di un cacciatore con una corona di sangue maledetta, stelle e cieli misteriosi. È matta"

Il commesso sorrise. Non era un sorriso normale, più di una cupa rassegnazione, o magari di pena. "La Cooman non è matta. Al settimo anno mi disse di smetterla di sognare, perché altrimenti sarei stato deluso. Aveva ragione"

La campanella dell'Emporio suonò, mentre la porta si chiudeva e noi ragazzi di Grifondoro andavamo verso i Tre Manici di Scopa.


Issammo Sharon sulla poltrona più bella e comoda della Sala Comune, facendo l'incoronazione ufficiale, senza la quale non poteva iniziare la festa.

"Con il potere conferitomi in quanto Capitano della Squadra di Quidditch di Grifondoro, dichiaro Sharon Jones, detta Braccio di Ferro, mia bellissima ragazza, la regina-grifone per tutta la serata!"

È una tradizione, questa: il capitano annuncia sempre i compleanni.

Lo adoro: mi piace vedere il sorriso della regina di turno dopo che tutti gridano "Lode alla regina dei grifoni!" e le mettono la corona di carta resa dorata con un incantesimo fatto male ed il lenzuolo rosso sulle spalle. Ed il sorriso di Sharon è il più dolce di tutti, almeno per me.

Lei rimane seduta, mentre i suoi sudditi le portano i regali e le fanno gli auguri con giochi di parole assurdi. Ho visto un porta fortuna da appendere alla scopa ed un paio di orecchini, ma i doni per lei sono infiniti. La adorano tutti.

Tra poco si terranno le danze. Ai quadri piace quando suoniamo il pianoforte della sala. Non lo suona mai nessuno. Alla Signora Grassa piace più di tutti, perché può cantare con il quadro della ragazza con il mazzo di violette, la sua migliore amica, senza che nessuno le dica niente.

La Regina può decidere con chi ballare, è un'altra tradizione.

Sharon indica me, ovviamente.

Le danze sono sfrenate tra noi grifoni; i balli veloci non mi spaventano. E tra una giravolta ed un'altra, è abitudine bere un po' di qualcosa. Davvero, qualsiasi cosa ti mettano tra le mani.

Sharon mi bacia, si apre un boato di entusiasmo.

Credo ci considerino perfetti, insieme: entrambi biondi, entrambi occhi azzurri, entrambi giocatori di Quidditch, entrambi alti, atletici. Insomma, la coppia perfetta.

La musica si alza ed io non capisco davvero più niente. La stanza gira, o sono io? Forse entrambi.

Io e Sharon ci appartiamo, ma io sto solo ridendo tra me e me. Mi slacciò la cravatta e la gettò via; trovo sia divertente e lo faccio anche io. Lo abbiamo fatto milioni di volte, cosa cambia ora?

Mi gira la testa, non credo sia una buona idea.

Basta. Non è questo che voglio.

Io non sono questo.
Basta.

These DaysWhere stories live. Discover now