31- L'Inizio della Profezia

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Non riesco a pensare a niente che riguardi minimamente questo stupido tema per Cura delle Creature Magiche. Cosa mi importa dei 12 usi del sangue di drago, in questo momento?

Di fatto, è qualcos'altro che mi tormenta: il Gran Ballo d'Inverno è domani sera ed io non ho invitato nessuna accompagnatrice.

Adesso è proprio difficile trovare una ragazza: quelle del secondo e terzo anno mi girano intorno come mosche aspettando con emozione che le inviti (cosa che non accadrà mai) e quelle degli altri anni mi guardano di sottecchi e ridono tra loro, dicendo chissà che cosa su di me o della mia condizione disperata.

Sono stufo di tutto questo, non ne posso più: mi farà impazzire!

Una volta Ilary in un battibecco tra fratelli (di quelli che si fanno per stupidaggini, ma che finiscono per rivelare grandi verità) mi aveva urlato contro che era facile per me, dato che ero maschio e assomigliavo al classico principe azzurro delle favole babbane: biondo, occhi azzurri, alto, atletico o cose così.

Io non voglio essere un principe, ma un guerriero.

I guerrieri non hanno bisogno di una ragazza per il ballo della scuola.

Chiudo il libro, ormai è confermato che non sono in grado di concentrarmi.

"Hey, tutto okay?" mi chiese Orion, che era l'unica che questa sera non aveva niente da fare se non aiutarmi a studiare; e ,fortunatamente per me, lei è un asso in Cura delle Creature Magiche, la migliore di tutti.

Mi strofino la faccia con le mani e scompiglio i capelli. Di solito aiuta.
"Non riesco a pensare a niente, tanto meno agli usi del sangue di drago" dico rassegnato.

"Non è così difficile, il quinto è facile ed il primo è..." stava iniziando lei, ma la interrompo sul nascere.

"Non è per questo. Il ballo è domani sera ed io non ho nessuna con cui andare. Ci vieni tu, con me? Insomma, dato che sei da sola non sarebbe una cattiva idea: potrei salvarti da parecchie situazioni imbarazzanti"

Lei chiuse il libro di scatto e infilò con furia le pergamene, l'inchiostro e le penne d'oca nella sua borsa di cuoio rovinata.

"Ma che fai?" chiedo io con un mezzo sorriso, avvicinandomi.

Orion si girò d'un tratto, lasciando cadere a terra le sue cose, ed iniziò a gridare furiosamente contro di me.

"Questo è troppo, non ce la faccio più! Sei la persona più orribile che io abbia mai conosciuto! Dopo tutto quello che abbiamo passato... ma no: tu niente! Te ne sei stato qui buono buono a pensare che non c'era nessuna, nessuna che fosse all'altezza di accompagnarti al ballo. Hai avuto tre mesi interi! Non uno, non due, ma tre mesi! La sai una cosa? C'era una ragazza che sperava che tu la invitassi. C'era e tu non te ne sei minimamente accorto, era proprio sotto il tuo naso!"

Stava piangendo ormai; provò ad asciugarsi le guance con il dorso della mano, singhiozzando.

Iniziai ad urlare anche io, sfogandomi di tutti i pensieri distorti che mi erano passati per la testa. Molti di loro non erano neanche rivolti a lei, ma le urla mi fanno sempre perdere la testa.

"Non capisco più niente! Prima mi dici che sono il tuo migliore amico, poi non mi sopporti, e poi sei calma e rilassata, e dopo mi urli contro: cosa vuoi da me, Orion!? Che cosa diavolo vuoi!?"

Lei mi tirò contro un cuscino, i capelli più scombinati del solito e le guance rigate di lacrime, che continuano a scendere. "Io? Cosa voglio io?! Cosa vuoi tu, più tosto! Mi ignori, sono sempre l'ultima persona a cui ti rivolgi, non so più cosa pensare! Da ragazzini eravamo uniti, cos'è cambiato? Cosa vuoi tu da me, Lucien!" strillò, serrando i pugni e guardandomi con sfida, come a dire "Vediamo sei hai da ridire, vediamo un po'".

Non avrebbe dovuto farlo.

"Voglio che tu mi lasci in pace! Sei lunatica, passi da un umore all'altro! Sei cambiata, non sei la ragazza che conoscevo. Non sono neanche sicuro di averla mai conosciuta, la vera Orion Storm!"

Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, lo capisco troppo tardi.

Ormai queste parole sono uscite dalla mia bocca e non torneranno indietro; e fare un incantesimo di memoria, poi, sarebbe come far finta che è tutto come sempre... e non è così.
Si è rotto qualcosa questa sera.

Orion prese un altro cuscino come per lanciarmelo di nuovo, ma non lo fece.

"Cretino" sussurrò, lasciandolo cadere a terra, sul tappeto. "Volevo solo che mi invitassi al ballo, ma ora non mi interessa più. È stato un pensiero stupido"

Prese le sua borsa rattoppata da terra, e si allontanò piangendo.

Spero che aggiunga qualcosa, ma niente; la vedo solo mentre chiude il quadro della Signora Grassa dietro di se, piano piano per non fare rumore.

Era andata via; non sarebbe tornata. Io non credo lo farei.

Dai dormitori maschili scesero a passo felpato Andrew, Duglas ed Harrison; le facce preoccupate. "Noi...abbiamo sentito le urla, ma non volevamo impicciarci. Stai bene?" disse Harrison, sedendosi sulla poltrona accanto a me. Mi siedo anche io.

Duglas mi porse una Burrobirra ancora bella nuova di zecca.

"Ci dispiace, comunque. Orion è la tua amica, lo sappiamo" disse Andrew, che non era il più bravo con le parole.

"Magari fosse stata solo la mia amica..." sussurro, prendendo un sorso bello lungo dalla bottiglia di vetro. Quanto darei per una birra vera.

Non voglio essere l'amico di Orion.

Una parte di me lo ha sempre saputo, l'altra lo ha capito solo ora.

Era lei , lei era la ragazza per me, quella che è sempre stata vicina, il cui sorriso mi mandava in manicomio. Ed ho fallito: andrà con un altro a quello stupido ballo.

"È stato un colpo duro, suppongo" disse Harrison, abbassando il capo. Sembravano in lutto.

"Voi con chi ci andrete? Non fate quelle facce, solo perché io non ho un'accompagnatrice non significa che voi non possiate dirmi chi sia la vostra!" dico, sforzandomi di sorridere. Solo perché io non lo ero, loro meritavano di essere felici e spensierati.

"Io vado con Clare Joule, di Tassorosso" disse Harrison.

"Io con Mary Shade, Serpeverde" continuò Andrew, bevendo un po' di Burrobirra.

"Ed io con Fanny Targon" concluse Duglas.

Tutti guardammo sbalorditi Dug: Fanny era la nostra Cercatrice, una ragazzina del quarto anno dai capelli fiammeggianti. Come poteva mettersi con...

"Cosa c'è? Ci teneva tanto ad andare, ha insistito per mesi. Non è che ha una cotta per me, vuole solo andate al ballo!" si difendette lui, gesticolando.

Ridemmo tutti.

"Tre belle ragazze, bravi" dico io, scompigliando i capelli di tutti loro, come un vero Capitano. "È tardi" aggiungo poi, "Sarebbe meglio se andassimo a dormire, no?"

Gli altri mi diedero ragione e così ci avviammo nel dormitorio, infilandoci i rispettivi pigiami.

Fortunatamente, Mike Dison sembra già dormire profondamente: non potrei sopportare i suoi scherni riguardo me e la mia accompagnatrice inesistente, lo ucciderei.

Sotto le coperte calde, il mio ultimo pensiero è Orion che mi urla contro, prima di sprofondare in un sonno agitato; popolato da tassi con gli artigli lunghi e gli occhi neri bagnati.

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