26- I Malandrini

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Lo odio, lo odio, lo odio da morire.

Questo doveva essere lo scherzo del secolo; gli studenti più piccoli lo avrebbero ricordato e avrebbero cercato di imitarlo, talmente che era demenziale, e tutti avrebbero elogiato quelle menti che avevano ideato una cazzata così grande.

E invece no.

É andato tutto a puttane per colpa di quel traditore di un Dison. Appena me lo trovo per le mani lo ammazzo, sempre che non provveda prima Orion.

Infondo non posso mica lamentarmi: ordinare gli archivi di Gazza non è poi la peggior punizione del secolo.

Si scopre sempre qualcosa di nuovo.

In tutti quei cataloghi di punizioni su punizioni divisi in ordine alfabetico si toglie la polvere tu ogni studente di Hogwarts, a partire da date così lontane da non essere neanche minimamente ricordate. Ogni singola catastrofe combinata tra queste quattro mura è messa per inscritto la queste pagine di pergamena sbiaditi, conservati in blocchi dentro grandi cassettoni.

E nessuno ha mai detto che mi era vietato dare un'occhiata dentro, giusto?

Mentre ordino le annate studentesche in ordine alfabetico e temporale, lascio che le pagine si aprano accidentalmente, lasciandomi quindi via libera per dare una sbirciata. Nomi, cognomi, date, casini, punizioni: li leggo con così tanta curiosità da finire per divorare velocemente fascicoli belli grossi (ora so cosa prova Ilary con i suoi libri di avventura).

E devo dire che un blocchetto segnato come 'Lucien Aaron Alley' fa capire molto sul mio conto.

Ma non mi fermo, continuo a frugare nei cassetti. Tra le pergamene mi capita di trovare oggetti confiscati, legati ai fascicoli degli ex-proprietari con spaghi e brandelli di catenine; come ad esempio bigliettini incantati, riviste poco raccomandabili, anelli e collane mezzi maledetti, scherzi o film (Gazza ama le cose babbane, per motivazioni a me ignote).

Le candele stanno iniziando a sciogliersi, la luce è più soffusa, che trovo una pergamena vuota, bianca.

Neanche un nome è scritto su di essa, neanche una marachella, eppure sembra piuttosto vecchiotta e trasandata. Chi sa da quanto tempo è qui.

La rigiro tra le mani, cercando di trovare anche solo la traccia più piccola di inchiostro. La sfioro piano con la bacchetta in cerca di segreti, ed i segreti comparvero sotto forma di insulti.

"Il signor Lunastorta invita il ragazzo Alley a mettere giù la Mappa del Malandrino" disse la pergamena.

Beh, non è che lo disse a voce: sulla carta comparve una scritta rossastra, come d'incanto.

"Una pergamena parlante, eh Gazza? Bel bottino di guerra, te lo riconosco" faccio tra me e me.

"Il signor Felpato dice che il ragazzo Alley non ha un minimo di cervello se osa dire che il capolavoro che ha tra le mani sia solo una pergamena parlante" rispose lei, come se mi avesse sentito; poi aggiunse "Il signor Ramoso concorda con il signor Felpato e aggiunge che un ragazzo così poco sveglio non si merita una suprema creazione"

"Beh scusate tanto, ma questo vostro capolavoro non fa altro che prendermi per il culo! Il signor Alley qui presente ha una meravigliosa cartella contenente moltissime punizioni! O, nel caso c'è bisogno di essere un bravo ragazzo per sapere che cos'è questa mappa di cui tanto andate fieri, fate finta che questa cartella non esista. Fate finta che sono un Prefetto se vi fa sentire soddisfatti"

"Il signor Codaliscia è molto divertito dall'ironia del ragazzo Alley e spiega con poche parole che la Mappa del Malandrino è l'unico mezzo per poter sapere tutto di tutti e combinare le peggiori marachelle della storia con poche semplici parole"

La mappa cominciò a farsi la guerra da sola.

"Il signor Ramoso inveisce contro il signor Codaliscia dandogli del traditore" disse, e poi anche "Il signor Felpato concorda con il signor Ramoso e aggiunge che il signor Codaliscia non è solo un traditore, ma anche un voltagabbana ed un ingenuo", e pure "Il signor Lunastorta cerca di riportare la pace"

"Ed il signor Alley chiede con tutta la gentilezza di cui è disponibile quali sono le semplici parole" faccio io, alzando un po' la voce.

Era come se i loro messaggi avessero una voce vera, appartenuta a qualcuno di reale, ed ora quelle voci erano nella mia testa. Io le sentivo come loro sentivano me.

Ad ogni modo i fondatori della mappa rimasero zitti per un po', come a voler decidere se fosse la scelta giusta. Si stavano guardando tra loro con sguardi dubbiosi, lo sapevo bene.

"Il signor Ramoso si chiede se il signor Alley è pronto per una simile responsabilità"

"Io sono pronto: sono maggiorenne, so badare a me stesso e sono un Grifondoro, le sfide non mi spaventano. E sono sicuro che se sentiste i miei amici, quei malandrini-"

Non so perché la scelta di questo termine li fece svegliare, ma sta di fatto che ora l'idea di affidarmi la mappa non era più così lontana dalle loro menti.

"Il signor Felpato chiede al signor Alley di approfondire la parte dei malandrini"

"I miei amici, sì. Noi siamo quattro, anche se uno di loro è mia sorella, ma non importa. Noi siamo... non lo so bene che cosa siamo. Ci conosciamo dal primo anno e mi sembra passato poco più di un secondo. Non credo neanche che siano più miei amici, forse più simili a fratelli. Siamo tipo il terrore di Hogwarts; andiamo alla ricerca di avventure e finiamo sempre nei guai, ma io giuro che non siamo cattivi studenti. Okay, forse non andiamo bene in tutte le materie e qualche volta facciamo degli scherzi di dubbio gusto, ma siamo ancora ragazzi e... questo è il nostro ultimo anno e vorremmo solo che tutto sia indimenticabile" dissi.

È stato così semplice e sincero, non credevo che un diciassettenne potesse fare una cosa del genere. Insomma, queste cose si perdono quando si smette di essere bambini.

"Il signor Lunastorta ci tiene ad informare il signor Alley che il signor Codaliscia sta singhiozzando" aggiunse la pergamena; e continuò.

"Il signor Felpato si è convinto che infondo il ragazzo Alley non è poi così idiota come pensava"

Ed io non posso vedermi, ma so che i miei occhi brillano. Mi dicono che è così che fanno quando ricevo un regalo.

"Il signor Ramoso informa con grande orgoglio che le parole che il signor Alley sta cercando sono 'Giuro solennemente di non avere buone intenzioni'" disse con aria solenne, ma più tranquillamente aggiunse "Il signor Lunastorta aggiunge che quando la mappa avrà finito di svolgere il proprio lavoro, sarebbe opportuno usare le parole 'Fatto il misfatto'"

"Quindi adesso che si fa?" faccio io con un mezzo sorriso.

E la pergamena mi rispose in coro, con tutte e quattro le voci che aveva; fierissima.

"I Signori Lunastorta, Codaliscia, Ramoso e Felpato sono lieti di lasciare in eredità al signor Alley la Mappa del Malandrino"

Così successe: la scritta sembrò spargersi sulla superficie ruvida, come inchiostro bagnato, ed i disegni si formarono piano su tutta la mappa; scritte minute in latino che descrivevano ogni corridoio di Hogwarts, alberi della foresta, i profili del Lago Nero, il Platano Picchiatore, passaggi segreti, aule nascoste. E passi, i passi di persone che conoscevo e non, che viaggiavano per il castello così come facevano anche le scritte della mappa, che indicavano direzioni e vie e torri.

La Mappa del Malandrino, eh?

"Grazie ragazzi. Non vi deluderò"

These DaysWhere stories live. Discover now