7- Ladre di Libri

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Me ne stavo la sdraiata, a far finta di aiutare Ilary a mettere in ordine la sua stanza, quando mi arrivò un taccuino per le mani.

"Cos'è questo coso?" chiedo, sbirciando il contenuto.

Le scrivania di un corvo è come un mondo a parte, un mondo molto vasto e leggermente incasinato (avete presente Narnia? Ecco, è più o meno la stessa cosa).
Certo, i Corvonero si davano un bel da fare per tenere tutto ben sistemato e catalogato, ma certo le idee non sono mica ordinate. Inoltre, non è anche la casata dei creativi, la loro?

"Il mio Librorum Liber, il Libro dei Libri" mi rispose lei, "Ci segno le date della biblioteca: quando ho preso un libro, quando lo devo ridare, cose così"

Do di nuovo un'occhiata al Librorum Liber.

Certo che i libri che ha preso Ilary nel corso di questi sette anni sono proprio tanti; variano da manuali scolatici di materie che frequenta e non, grossi tomi pieni di elenchi, biografie di maghi e streghe, libri di narrativa generale.

Mi accorgo anche di un altro piccolo particolare: tutti i libri sono stati sempre riportati indietro.

"Ilary, ho avuto un'idea" le dico alzandomi.

Mi lanciò uno sguardo e mi liquidò sul nascere.

Ah, questo settimo anno, che sventura. Siamo tutti così presi dagli esami finali, dal futuro che ci attende, il lavoro, la famiglia. Ma chi vogliamo prendere in giro: a 17 anni uno non può essere considerato un adulto, siamo solo dei ragazzi!

"Tu non capisci: ho in mente un'avventura! Solo per me e per te, chi se ne frega dei ragazzi!" insistetti io, usando qualche strano potere conferitomi dalla casata di Tassorosso.

Ilary mi guardò di sottecchi.

Ho stuzzicato il suo sangue da Grifondoro, concessole dalla stirpe Alley; non poteva rinunciare ad una proposta così allettante. La sua mente da cornacchia avrebbe dovuto starsene zitta, se non ci teneva ad essere sbatacchiata per tutto il castello dalla sottoscritta.

"Quindi? Che avventura è?" cedette lei.

"Questa sera, davanti alla biblioteca"

Con la mia frase ad effetto (che di effetto non ha proprio nulla, ma lasciatemi sognare) me ne vado, soddisfatta del fatto che in questo modo il mio corvo verrà sicuramente.

"Sono qui, ora mi vuoi dire la nostra avventura?"

È notte, notte fonda, qui al castello. Dormono tutti, e sono sicura che anche Gazza sarà ben imbacuccato nel suo letto: con l'aiuto di Fabian e Lucien ho messo nella sua borraccia d'acqua una pozione dei sogni. A quest'ora, nessuno verrà a disturbarci, neanche i fantasmi.

Entrambe siamo vestite in modo semplice, senza uniforme, con grossi maglioni a tenerci calde. Con me ho degli zaini di stoffa (ci serviranno) e un lumino; anche Ilary ne ha uno.

"Noi prenderemo i nostri libri preferiti" le dico tutta eccitata.

"Beh, non è una grande cosa infondo. Di libri ne ho presi tanti"

"No no no: noi li prenderemo senza permesso e non li riporteremo mai più dai loro fratelli libri"

"Ma questo è un furto!"

"Questa è un'avventura!"

Non ebbe il tempo di contrastare la mia logica, dato che l'avevo già trascinata nella biblioteca.; e così la nostra esplorazione ebbe inizio.

Giravamo per gli scaffali, combattute tra la paura di ritrovarci un mostro alle spalle e l'entusiasmo di star infrangendo almeno una decina di regole.

Ilary ebbe un netto mutamento: passò dal terrore più assoluto ad una sana felicità e spavalderia. Ogni volta che trovava un volume che avrebbe sempre sognato nella sua libreria personale, lo prendeva e lo infilava in uno degli zaini.

Le nostre borse si trovarono infine stracolme di libri, ma la faccenda non perse di gusto!

Iniziammo ad aggiraci nel reparto proibito, reparto che fino ad ora nessuna delle due aveva avuto il coraggio di varcare senza uno specifico permesso dei professori.

Infondo era fuori dalla nostra area d'azione: non c'erano libri da rubare la, e anche solo l'idea di sottrarre veramente un tomo da quegli scaffali con le catene faceva rabbrividire. In quelle pagine si aggiravano incantesimi oscuri e maledizioni, non valeva la pena mettersi in un gran casino per una cosa del genere.

In compenso, la nostra voglia di avventura ci portò ad una scoperta sconvolgente.

"Guarda che roba: libri babbani! Sono un sacco di classici: 'Viaggio al Centro della Terra' di Joules Verne, 'Cime tempestose' di Emily Brontë, 'Moby Dick' di Herman Melville, 'Guerra e Pace' di Lev Tolstoj, 'Il Ritratto di Dorioan Gray' di Oscar Wilde. Chi sa se ci saranno anche cose più moderne..."

"Non. Ci. Credo. Ho trovato una copia del primo libro del Trono di Spade! Questo non lo possiamo prendere però: i prossimi primini hanno tutto il diritto di trovarlo"

E da allora iniziammo una nuova tradizione: inserire bigliettini nei libri che trovavamo o che avevamo letto.

Ad esempio cose tipo 'Questo libro è consigliato a qualsiasi studente si sia ridotto all'ultimo per studiare Artimanzia', oppure nel 'Libro Mostro dei Mostri' una cosa tipo 'Posa questo volume se non vuoi ritrovarti con un arto in meno. Fidati' e ancora 'Se hai bisogno di addormentarti all'istante, leggi il capitolo 5 di questo libro'.

Fu una bella nottata, alla fine dei conti.

Sembrava passata una vita da quando io ed Ilary non avevamo avuto una bella giornata da ragazze; di quelle che solo le migliori amiche possono avere.
I ragazzi erano pur sempre ragazzi, non potevano sostituirsi a quello che eravamo io ed il corvo.

E Merlino, quanto mi era mancato parlare con Ilary. Con lei era tutto molto più che spontaneo, le parole e le risate mi uscivano di bocca a fiumi, tanto che avevo da dire.

Tutto fu ancora più bello quando, una volta passate le tre del mattino, noi semplicemente ci sedemmo fuori dalla biblioteca, ci guardammo con aria stanca e con un sorriso ci apostrofammo 'ladre di libri'.

Chiudemmo gli occhi per un secondo e ci addormentammo.

Fu davvero bello rimettere a posto tutti i volumi rubati, con la signora Pince che ci guardava con sguardo adirato in sottofondo.

These DaysWhere stories live. Discover now