17- Il Traditore

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Ed io li vidi.

Erano la, piccolini sotto le luce tetra della candela, avvinghiati l'uno all'altro. Ammetto che non ho visto molto, troppo sconvolta per restare, ma pochi aspetti di loro mi ritornano ancora in mente.

Fabian aveva la camicia sbottonata, la cravatta a terra, il petto costellato di nei in bella vista sotto le mani candide di Orion. I capelli erano spettinati, ed era strano perché lui non aveva mai i capelli spettinati, ed ansimava; le labbra gonfie. Anche la sua cintura era slacciata.

Orion aveva la camicia sbottonata come Fabian, la spallina del reggiseno era scivolata lungo un braccio; la gonna a vita alta la faceva sembrare così magra e aggraziata. Le ciocche dei suoi capelli erano sparate in tutte le direzioni, con le mani della serpe ben annodate tra i riccioli bruni.

Merlino, più ci penso e più... più... non lo so! Sono così... delusa? Arrabbiata? Triste? Insomma, mica era nei miei programmi scoprire che il mio ragazzo mi tradiva con la mia migliore amica.

Sto piangendo. Non ci posso credere: sto versando delle lacrime per... per.. per quell'idiota, ecco! Perché ci ho creduto, perché ho avuto la presunzione di credere che Fabian fosse cambiato solo per me? Cosa avevo io di diverso da quelle altre ragazze? Davvero credevo di piacergli veramente?

Parliamoci chiaro: Fabian è ancora quel narcisista, esuberante, esaltato, ipocrita ed imbecille che ho conosciuto quel giorno d'Agosto, sette anni fa.

Ci sono già caduta nella sua trappola: la serpe mi ha sempre invaghito, sin dal nostro primo incontro, ma ho subito smesso di pensare a lui come qualcosa diverso da un amico, o almeno ci ho provato.

Niente. Impossibile. Assolutamente vano. La cosa più inutile che io abbia mai fatto.

Così mi sono rassegnata, e per sette anni sono sempre stata la per lui. Sette anni ed io che ogni giorno ero sempre più innamorata di quel ragazzo, pregi e difetti. Sette anni passati a guardarlo mentre passava da ragazza a ragazza, mentre trattava tutte loro come giocattoli e tornava nel suo dormitorio sempre tardi, reduce di sesso e bevute incontrollate, nonostante fosse minorenne. Avrei davvero preferito morire piuttosto che vederlo ridotto in quel modo, ed ogni notte speravo solo che le cose cambiassero. Per lui, per me.

Maggio fu il mese più brutto di tutti: non gli importava più di nulla, era brusco nei modi, tagliente con le risposte, ogni cosa lo portava ad uno stato di rabbia mista a disgusto e disapprovazione. Diceva che tanto non aveva senso; che non aveva più voglia di fare nulla, né di studiare, né di uscire, né di vivere.

Fu difficile per tutti. Lucien fu costretto a duellare contro suo fratello, con le parole, con i pugni, con gli incantesimi. Orion perse la voce più e più volte nel tentativo disperato di fargli cambiare idea, e finì per diventare un fantasma senza meta, ombra di quello che era sempre stata in passato. Ed io piangevo. Merlino, quanto piangevo.

'Se non cambierai, noi saremo costretti ad abbandonarti'

Non c'erano altre possibilità: non importa quanto ogni uno di noi lo amasse, Fabian era diventato come acido per le nostre menti; se non avessimo fatto qualcosa saremmo stati inghiottiti da quell'odio profondo che continuava a fuoriuscire da lui a fiumi.

Così arrivò l'estete, dolce e serena come sempre, e lui cambiò. Cambiò non perché smise di essere il nostro Fabian, ma perché si lasciò alle spalle tutto quello che lo aveva reso un drago, di quelli delle storie babbane, avido, crudele.

E poi noi... ah, noi. Che bel ricordo quello di noi, quando andava tutto bene e la vita era bella; quando non dovevo preoccuparmi, perché era tutto perfetto.

Ma poi io li ho visti, ed infondo lo sapevo che non poteva mica amarmi, non con Orion a pochi passi da noi. Lei che è una tempesta, ed il suo nome è quello di Orione, grande cacciatore del cielo, e che è la battitrice dei Tassorosso, gentile, leale, lei che non si arrende mai e che è sempre alla ricerca di avventure, che è alta, magra come un giunco, con gli occhi grandi grandi e le labbra rosse, il sorriso naturale, che con Fabian ha quell'intesa al volo che nessuno di noi ha.

E lui avrebbe dovuto guardare me, cambiare per me? Ma per favore!

Questi sono solo alcuni dei miei pensieri, mentre Shannon Ellis, Grace McQueen e Raymond Fiz se ne stanno qua, a sopportare le mie lacrime ed i miei lamenti.
Gelato, coperte e abbracci sono gli unici modi che hanno per confortarmi, ma di più non possono fare.

Siamo solo io e tanta delusione.

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