twelve

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[Centuries — Fall Out Boy]

«Ho risposto ad ogni tua domanda, credo di meritare almeno una risposta anche da parte tua adesso» dice Zayn e sorrido sotto il suo sguardo.

Siamo in un locale nella periferia di Nottingham. Sono stata bene con lui fino ad ora, anche più di quanto mi aspettassi. Ero spaventata, inizialmente, perché questa volta sapevo sarebbe stata diversa, che avrei alimentato un possibile sentimento da parte sua. Eppure eccomi qua, a continuare a farlo.

«Chiedimi qualcosa ed io ti risponderò» gli prometto, sperando che in questo modo mi risulterà più semplice aprirmi con lui.

Zayn sorride, ci pensa qualche istante prima di porgermi la sua domanda. «Cosa ti aspetti da Nottingham? Sei qui da più di un mese, è come credevi che fosse?»

Non mi aspettavo una domanda del genere, ma sono felice che non sia andato a scavare sulle ragioni del trasferimento e sul mio passato. Sento gran parte della tensione abbandonarmi, come se avessi avuto inconsapevolmente un secondo strato di pelle che, scivolando via, mi permetta di respirare meglio.

«A dire la verità non mi aspettavo niente» scrollo le spalle disinteressata, perché ricordo che ero avvolta da un alone di talmente tanta apatia che avrei potuto essere ovunque nel mondo, ma a me non sarebbe importato comunque. «Sapevo che inevitabilmente avrei dovuto ricominciare da capo, però non avevo grandi aspettative.»

Zayn mi guarda con stupore, ma mi ascolta soppesando ogni mia parola. Le sue labbra si curvano verso l'alto prima di rispondermi. «Allora spero che ti stia lasciando più di quanto avevi immaginato.»

Nottingham mi sorprende ogni giorno di più, ma questo non glielo dico, lo tengo per me. «Tu hai sempre vissuto qui?»

Scuote la testa. «No, sono della periferia. Adesso frequento l'Accademia d'Arte in centro.»

«Sei un artista» convengo, e questa volta è lui a scrollare le spalle cercando di apparire disinteressato. «Artista è una parola grossa.»

Restiamo ancora a parlare, di lui e dei suoi studi, dei suoi progetti. La conversazione converge quasi esclusivamente su Zayn, così non mi trovo costretta ad articolare risposte per evitarne altre.

Decidiamo di chiedere il conto ed è in questo stesso momento che sento la porta del locale spalancarsi; ma è quando vedo Zayn sollevarsi leggermente dal suo posto per guardare qualcosa – o qualcuno – dietro di me che comprendo si tratti di una possibile sua conoscenza.

«Sono Harry e Tara» mi informa poi, ed io sento le gambe così pesanti che so non riuscirei neanche a stare in piedi in questo momento.

È Tara a vederci per prima e mentre si avvicinano ne approfitto per spostare velocemente lo sguardo su Harry, che non ha mai alzato il suo dal momento in cui è entrato e si è accorto di noi. Sono quasi al nostro tavolo e mi ritrovo a non poter fare a meno di notare le loro mani, incrociate l'una a quella dell'altro.

Sono passati cinque giorni da quando sono rimasta a dormire da Harry e da quando ci siamo quasi baciati, a casa sua. Da quel giorno non l'ho più visto né sentito. È venuto un paio di volte a prendere Tara a scuola, ma ho sempre trovato qualche scusa per non rischiare di incontrarlo neanche per pochi secondi, anche se apevo che prima o poi sarebbe dovuto accadere.

«Siete qui da molto?» ci chiede Tara, ed è Zayn a risponderle.

«Stavamo per andarcene, abbiamo appena chiesto il conto.»

Distolgo lo sguardo da Zayn quando sento quello di Harry addosso, fin sotto la pelle; non reprimo l'istinto di sollevare gli occhi e incontrare i suoi. Sembra diverso: non è la stessa persona che ho sempre visto in lui. È distaccato, e si comporta come se si stesse trattenendo dal dire o fare qualsiasi cosa.

𝐅𝐈𝐗 𝐀 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 [𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐒𝐓𝐘𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora