fortyseven

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[Lionheart — Demi Lovato]

🌹 A R I E L 🌹

Le mie dita continuano a scivolare tra i suoi capelli e nessuna parola rompe questo assordante silenzio; soltanto i nostri respiri che si fondono.

La testa di Harry è ancora sulle mie gambe, distese davanti a me. Tiene gli occhi chiusi e il respiro si è regolarizzato.

La sua confessione mi ha sorpreso, ancora una volta, così come le sue lacrime. Si è lasciato andare, non ha avuto paura di farlo e continua a non averne, mentre le lacrime ormai secche rigano il suo volto meraviglioso.

I suoi occhi verdi sono quasi trasparenti, e sono intensi, più pieni quando mi guarda brevemente. I miei movimenti sembrano rilassarlo, e non mi ha mai fermata da quando ho iniziato a farlo. Nessuno dei due l'ha fatto.

Ci guardiamo entrambi, come se soltanto questo bastasse. Come se bastasse nonostante tutto.

Le porte davanti a noi sono ancora chiuse, e io non so quanto tempo passi prima che la figura di Liam si costruisca davanti ai miei occhi insieme a quella di Todd.

Distolgo lo sguardo da quello di Harry quando si solleva; la mia mano scivola via dai suoi capelli.

«Ehi», dice Liam, guardando prima me e poi Harry.

Io mi limito a sorridergli per poi rivolgermi a Todd. «Ehi, vieni qui.»

Lui annuisce e si siede accanto a me e a Harry sul pavimento. Una fila di sedie è di fronte a noi.

Todd poggia la testa sulla mia spalla. «Sono felice di aver rivisto papà.»

«Sono sicura che lo sia anche lui», sussurro prima di posargli un bacio tra i capelli. Avrei soltanto voluto trascorrere del tempo con loro; avrei voluto continuare a vivere l'incontro tra lui e papà, e avrei voluto che in questo momento fossimo tutti a casa, a parlare e a recuperare il tempo perduto.

«Quanto tempo è passato da quando tuo padre è entrato?» domanda Liam, ma è Harry a rispondergli prima che riesca a farlo io.

«Tre ore.» La sua voce è provata e roca, e lui sembra esausto. Esausto di tutto.

Tre ore. Sono quattordici ore che Andrew è lì dentro, a lottare per vivere la vita che merita. E noi siamo qui a sperare e a lottare per lui; con lui. Ma lui ce la farà. Deve farcela, perché ha bisogno di vivere ancora. Ha bisogno di respirare ancora, di innamorarsi, di amare e di essere amato. Più di quanto lo sia già.

«Sei qui da quattordici ore?» chiedo a Harry,  voltandomi a guardarlo.

Lui annuisce debolmente. «Sì.»

So che se gli dicessi di andare a casa, di cambiarsi e di riposare, lui non lo farebbe. Neanche se gli assicurassimo di tenerlo aggiornato se ci fosse qualcosa da sapere. Non lo farebbe, ma io lo capisco. In realtà, forse lo capisco meglio di nessun altro.

«Ariel, perchè non vai a casa con Todd? Posso restare io qui», propone Liam, e quando sollevo lo sguardo per guardarlo, lui annuisce.

Io sposto lo sguardo su Todd e poi su Harry, che si volta a guardarmi incrociando il mio sguardo. Non dice nulla, così mi alzo.

«Va bene», mormoro, aiutando Todd ad alzarsi. «Tornerò domani mattina.»

Vado verso Liam e lui mi abbraccia, stringendomi contro di sé. «Chiamami se c'è bisogno di me, o se sapete qualcosa di Andrew.»

«Lo farò», mii assicura, sciogliendo successivamente l'abbraccio. Dal modo in cui mi sta guardando, so che lui sa. E non solo di me e Harry, ma ogni cosa. Lui sa anche più di quello che credevo, ma sono stanca di combattere una battaglia dove io sono sola a lottare contro un esercito che mi rema contro.

𝐅𝐈𝐗 𝐀 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 [𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐒𝐓𝐘𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora