sixtyone

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[How to save a life — The Fray]

Quando mi sono ritrovata a dover salutare Todd, per un attimo ho rivisto in lui lo stesso sguardo di mia madre. I suoi stessi occhi comprensivi e brillanti, il sorriso rassicurante.

Mi guardava celando un «non preoccuparti, ci rivedremo presto» all'inizio non pronunciato a parole, poi però lo ha detto davvero, con la sua voce piccola e sottile ma che ha già vissuto così tanto.

Mio padre lo ha tenuto stretto tra le sue braccia come se non riuscisse più a lasciarlo andare, come se stesse contemporaneamente stringendo anche la mamma insieme a lui.

Ho visto l'emozione nel suo sguardo, nei suoi limpidi e segnati occhi azzurri come il cielo in un giorno di primavera, anche se ha cercato di nasconderla per Todd.

Lo ha stretto e gli ha passato una mano tra i capelli dopo avergli preso il viso tra le mani e avergli lasciato un delicato bacio su di essi, promettendogli che sarebbe tornato presto in America da lui.

E in quel momento, io mi sono chiesta cosa sarebbe successo se non fossimo venuti qui. Se non ci fossimo trasferiti a Nottingham e se fossimo rimasti nel Maine, se non avessi fatto sentire mio padre costretto a portarmi via da lì.

E ho capito che a costringerlo sono stata io, con le mie decisioni e il mio modo di reagire, quello di chiudere ogni cosa fuori perché l'impatto era troppo forte e io non lo ero.

Eppure lui ha fatto tutto questo per me. Ha lasciato suo figlio, il suo lavoro lì e ogni altra cosa che lo legasse a mia madre. La casa, la loro camera da letto, le foto incorniciate di famiglia, il pianoforte contro la parete e tutti i suoi libri. I posti in cui si sono conosciuti, quelli in cui si sono innamorati e quelli in cui si sono amati.

Ma ha portato con sé il ricordo di lei ovunque andasse.

Poi c'è stato Liam.

C'è stato Liam che mi ha guardata e mi ha tenuta tra le sue braccia per tanto, eppure a me è sembrato così poco rispetto al tempo che mi aspetta senza di lui.

«Ti voglio bene, piccola Bobo. Ritornerò appena potrò», mi ha sussurrato tra i capelli, e io spero soltanto che le sue parole non alludano al momento in cui lui dovrà tornare da me per essere la mia ancora di salvezza ancora una volta.

Lui e Harry si sono guardati così intensamente da essere riusciti a dirsi qualcosa senza aver bisogno delle parole, e io mi sono sentita così sopraffatta da dover distogliere lo sguardo e continuare a tenerlo su mio fratello.

«Mi piace Harry», mi ha detto Todd quando mi ha sorpresa ad osservarlo da lontano.

Mi sono voltata e ho guardato in basso verso di lui, che aveva spostato lo sguardo dal mio per portarlo su Harry, che aveva le mani incrociate dietro la schiena e si toccava la punta di uno stivale con il tacco dell'altro, mentre parlava con Liam.

«Non ti guarda come ti guardava Jake, e neanche tu lo guardi così.»

La storia degli sguardi inizia a colpire tutti, e io non riesco ad averne risposta. Poi mi è arrivata senza neanche che io l'avessi chiesta nel momento in cui Harry ha spostato il suo sguardo per portare i suoi occhi verdi nei miei, anche soltanto per un istante.

«No, lui è diverso.» È diverso in ogni singolo senso, e da chiunque altro.

Nessuno era mai riuscito a guardarmi nel modo in cui ci riesce Harry.

«Ti ama?» mi ha domandato poi Todd, riportando la mia attenzione su di lui.

La sua domanda mi ha destabilizzata per un breve momento, ma poi sono riuscita a riprendermi e ho scrollato le spalle.

𝐅𝐈𝐗 𝐀 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 [𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐒𝐓𝐘𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora