𝐭𝐰𝐨

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[Come back home — Lauv]

Io e mio padre camminiamo vicini per le strade di Nottingham, lui è leggermente più avanti rispetto a me. Osservo la vita che ruota e che va avanti intorno a noi e probabilmente un inizio è ciò di cui necessito, anche se adesso non ne sono sicura. Ho bisogno di gettarmi definitivamente alle spalle ogni singolo ricordo che non mi permette di vivere il presente per riuscire a ricominciare.

Ho cercato di autoconvincere me stessa di averlo già fatto, di esserci già riuscita, di non avere bisogno realmente di niente, ma non è così. Non lo è per niente. I ricordi sono l'unica cosa che in qualche modo mi dà la forza di svegliarmi ogni giorno, ma è anche l'unica che detiene il potere di distruggermi. E lentamente, è quello che sta facendo.

«Siamo quasi arrivati» annuncia l'uomo che sta cercando di tenere uniti i suoi pezzi davanti a me, una cartina della città è tra le sue mani.

Non gli rispondo, ma qualche minuto più tardi un palazzo si erge davanti a noi. Superiamo le scale che portano all'ingresso e mio padre tiene aperta per me la porta principale. Un uomo ci viene incontro, e dopo aver chiesto dei dettagli a mio padre gli porge le chiavi del nostro appartamento.

«Terzo piano, seconda porta a sinistra.»

Le porte dell'ascensore si aprono e un corridoio fa lo stesso dietro di queste. Lo percorriamo seguendo le indicazioni che ci sono state date, fino ad arrivare davanti a quello che dovrebbe essere il nostro appartamento. A quello che dovrà essere la mia casa per non so quanto, da adesso in poi.

Mio padre esita prima di entrare, e in qualche modo so che i nostri pensieri non sono così diversi. Alla fine lo facciamo entrambi quasi nello stesso istante.

L'appartamento non è molto grande, ma non importa. Saremo soltanto io e lui, quindi credo che vada bene, che basti. Attraverso la piccola sala e vado verso una delle due camere. Un letto è posto contro la parete, ed è spoglio, completamente privo di qualsiasi cosa possa essere in grado di ricoprirlo e dargli un aspetto diverso, migliore. Lo guardo e immagino di guardare me stessa. È incredibile come riesca a trovare un legame con ciò che sento dentro in questo momento.

Una grande finestra mi permette di continuare a guardare come il tempo continui a scorrere, anche se non lo fa per me. Non ci sono tende, o pittura sulle pareti. Non c'è niente. Un armadio e una scrivania sono contro la parte opposta rispetto a quella in cui si trova il letto. Mi guardo intorno e non riconosco niente, ma non riconosco neanche me stessa, quindi anche questo va bene.

🌹

L'acqua cade sul mio corpo coprendomi completamente e scivolando su di me insieme alla consapevolezza che, da adesso in poi, la mia realtà sarà questa. Mi concedo ancora qualche istante, poi avvolgo un asciugamano intorno al mio corpo e mi guardo allo specchio. Muovo la mano sul vetro per rimuovere il vapore condensato, e mi rendo conto che persino dall'esterno si riesce a capire che questa non sono più io, che non sono più la Ariel di due mesi fa.

Mi cambio, e quando sto per tornare nella mia camera mio padre mi chiede se vada tutto bene. Se io stia bene. Rispondo soltanto a una parte delle sue domande, scelgo sempre la via più semplice. «È piccolo, ma siamo soltanto io e te.»

Il vuoto e quello che ha sempre cercato di nascondere adesso prende vita sul suo volto, subito dopo le mie parole. Forse non avrei dovuto farlo, forse non dovrei essere sempre così fredda e distaccata dal mondo e da tutto il resto, ma ormai è questo quello che faccio, ed è troppo tardi per tornare indietro.

«Hai fame?» però continua lo stesso. «Posso preparare qualcosa, se ne hai voglia.»

Io scuoto la testa. «No, grazie. Credo che andrò a dormire.»

Mio padre annuisce e sorride debolmente. «Certo. A domani.»

Così, io ritorno nella stanza e lui va verso la sala. Mi chiudo la porta alle spalle e apro la valigia, recuperando delle lenzuola con cui ricopro velocemente il letto. Prendo il mio cellulare tra le mani e provo ad accenderlo, ma non succede niente, così lo lascio sulla scrivania.

Vedo verso il letto e nel momento in cui chiudo i miei, un altro paio di occhi verdi che vorrei dimenticare si fa spazio nella mia mente. Subito un'immagine precisa si costruisce come sfondo ai miei pensieri, e poi è inevitabile.

Tutto mi riconduce a lui.

🌹🌹🌹

Come avete potuto notare, questi primi capitolo saranno piuttosto brevi (non così tanto come questi due), perché non ho comunque voluto alterare più di tanto l'andamento iniziale della storia.

Fatemi sempre sapere cosa ne pensate, se vi va, a me può solo far piacere!

Vi abbraccio,
Chiara 🦋

𝐅𝐈𝐗 𝐀 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 [𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐒𝐓𝐘𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora