sixtythree

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[All of the stars — Ed Sheeran]

«Non mi dirai nient'altro, vero?» gli chiedo, e un sorriso si costruisce inevitabilmente sulle mie labbra mentre tengo il cellulare tra la spalle e il collo.

«No», risponde, e sono sicura che anche sul suo bellissimo volto ci sia un sorriso. «Sorpresa.»

Scuoto impercettibilmente la testa e mi mordo le labbra anche se lui non può vedermi.

«Puoi almeno dirmi come devo vestirmi?»

Sento Harry sospirare, ma alla fine troviamo un accordo.

«Qualcosa di elegante. Voglio vederti come non sono neanche riuscito ad immaginarti.»

Sospiro anch'io, perché sono nello stesso tempo emozionata per tutto questo, ma continuo ad avere quella lieve sensazione che mi preme sul petto e che non vuole lasciarmi andare.

Come se mi leggesse anche soltanto attraverso il mio respiro, Harry continua: «Lasciati andare, soltanto per stasera. Siamo solo io e te, Ariel Green.»

«Credo di potercela fare», dico con un piccolo sorriso sulle labbra.

«Sarò da te alle otto», dichiara, e io incrocio le gambe sul letto.

«Non vedo l'ora», ammetto in un sussurro non riuscendo a farne a meno.

«Anch'io», replica lui, e il cuore mi batte forte nel petto.

Il sorriso non ha ancora lasciato il mio volto quando lancio il telefono al mio fianco e me lo prendo tra le mani chiudendo gli occhi per un istante.

Sposto lo sguardo alla mia destra, dove trovo quello di mia madre.

Tre giorni fa è stato un anno passato senza di lei. Senza quello sguardo, senza il suo sorriso e senza il suo amore per la vita che alimentava tutte le altre che le erano intorno.

Mio padre non è andato in clinica, ed è stato con me tutto il giorno. Mi ha portata fuori e siamo stati insieme come non lo eravamo mai stati, e siamo stati bene. L'ho ritrovato dopo troppo tempo e ne sono felice. Merita la pace anche lui.

Se non ci fosse stato lui, se fosse stato diverso, se non mi avesse trascinata qui con lui, io non so dove sarei. Se sarei nel Maine e se sarei la Ariel che sono ora. No, non lo sarei. La Ariel che sono ora è completamente diversa, è più forte e sta vivendo. Ho smesso di sopravvivere.

«Mi manchi, mamma», mormoro tracciando i contorni della cornice bianca. In questa foto ci siamo soltanto io e lei, vicino al piano nella sala e con un sorriso sulle labbra.

Se fosse qui adesso mi aiuterebbe a scegliere cosa indossare e probabilmente io all'inizio le urlerei contro perché recupererebbe qualcosa che lei crede abbia dimenticato, e lo farei perché, alla fine, so che sceglierei quello che lei sceglierebbe per me. Mi fiderei semplicemente di lei.

Mi chiederebbe di farmi vedere da lei prima di uscire e mi ripeterebbe quanto io sia bella e cambiata anche se non è vero, soltanto perché lei è mia madre. Ma io le sorriderei comunque, perché sono le piccole cose che ti cambiano, che ti fanno stare bene. Mi direbbe che merito tanto e io le direi che il mio tanto in questo momento è Harry. Le direi che lui è anche di più, molto di più.

Le parlerei di lui e lei mi ascolterebbe come se fosse la mia migliore amica. Mi prenderebbe tra le sue braccia se lui fosse la causa delle mie lacrime e mi prometterebbe che andrà tutto bene.

È mia madre. E indipendentemente da tutto, lo resterà per sempre. Resterà per sempre la mia mamma.

Controllo l'ora sul cellulare; Harry sarà qui tra meno di un'ora e io sono ancora su questo letto a desiderare che qualcun altro scelga per me.

𝐅𝐈𝐗 𝐀 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 [𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐒𝐓𝐘𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora