fortyeight

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[Say something — A Great Big World ft. Christina Aguilera]
(So che non promette bene, ma se potete ascoltatela mentre leggete)

🌹 A R I E L 🌹

Gli occhi di Harry e quelli di mio padre sono su di me, e nel momento in cui mi guardano è come se tutto intorno a me perdesse ogni cognizione, ogni singola importanza. È come se io perdessi ogni percezione.

Entrambi si alzano; mio padre resta dietro la sua scrivania scura mentre Harry viene verso di me.

«Ariel», sussurra, e lo fa in un modo in cui non lo ha mai fatto.

Mi basterebbe questo per perdere ogni equilibrio, per crollare. Ma non posso permettermelo, non adesso.

«Che significa?», chiedo dopo troppo tempo passato a guardarci. Il tono della mia voce è basso e sembra consumato, quasi come se avvolgesse le mie parole perché lo necessitano.

«Cosa?» replica Harry, e so che sta soltanto temporeggiando.

E sa anche che io ho sentito tanto quanto basta per riuscire ancora una volta a tenere insieme i miei pezzi, perché ne ho bisogno. Ho bisogno di tenermi insieme adesso, prima che sia troppo tardi. Ho bisogno di sapere, così da rompermi ancora, e così da non sperare che ci sia ancora qualcuno disposto ad aggiustare il mio cuore; disposto ad aggiustare me.

«Lo sai», mormoro, e lui abbassa lo sguardo.

È la voce di mio padre ad interromperci. «Vi lascio da soli.»

Si allontana dalla sua scrivania, raggiungendo Harry e posandogli una mano sulla spalla. Annuisce e poi guarda me, premendo le sue labbra sulla mia fronte. Non dice niente, semplicemente se ne va chiudendo la porta di quella stanza dietro di sé.

«Harry», lo richiamo, portando la sua attenzione su di me. Il cuore nel mio petto batte troppo velocemente, e lo fa così forte che temo possa fermarsi da un momento all'altro. Non riesco a controllare il mio respiro e non riesco ad aspettare ancora.

«Non c'è un nome», afferma dopo un sospiro tenendo ancora la testa bassa, prima di continuare e sollevare lo sguardo, portando i suoi occhi nei miei. «E non c'è una cura.»

Una forte, dolorosa e intensa stretta al petto mi toglie il respiro, e sento la terra sotto ai miei piedi pronta a sgretolarsi, a trascinarmi giù con lei.

«Si tratta del cuore», continua, e io chiudo gli occhi.

«Ariel», sussurra, e sento i suoi passi verso di me. Io riapro gli occhi e faccio un passo indietro: «Continua.»

Lui sospira ancora, non distogliendo mai lo sguardo dal mio.

«È associato ad una destrocardia», so cosa significa: il cuore è a destra e non a sinistra del petto, dove dovrebbe essere normalmente, ma so che non c'è soltanto questo. «Ma è anche lievemente rovesciato.»

Oh, mio Dio.

«È un difetto. L'aorta nasce dal ventricolo destro e non dal sinistro, e l'arteria polmonare si stacca dal ventricolo sinistro piuttosto che dal destro, compromettendo il trasporto del sangue venoso ai polmoni. È tutta un'inversione, e non è compatibile con la sopravvivenza.» Il modo in cui conclude con l'ultima frase mi annienta. Completamente, totalmente. Mi devasta e mi colpisce, e io sono senza alcuna difesa.

«Dev'esserci una cura», dichiaro, ma lui scuote la testa. «Dev'esserci.»

«No, Ariel. Ci hanno già provato.»

Lui torna ad avvicinarsi lentamente, ma questa volta non mi allontano. Prende il mio volto tra le mani, le dita si muovono dolcemente sulla mia pelle. I suoi occhi verdi, limpidi e trasparenti mi guardano, e lo fanno per davvero, come ogni volta. Mi guardano come se fosse l'ultima volta.

«Mi dispiace», sussurra, continuando a farlo. Io non posso accettarlo. «Ti prego, di' qualcosa.»

«No», rispondo, scuotendo la testa e facendo scivolare le sue mani via dal mio volto.

«Ariel», mi richiama come ha già fatto prima.

«No!» urlo riportando lo sguardo sul suo viso, adesso attraversato dal dolore.

Allontano me stessa dalla sua presa, dalla sua voce che richiama il mio nome e lascio quella stanza. Quella stanza dove lascio anche lui e dove lascio al dolore di prendermi, di accogliermi e di avvolgermi.

E poi corro. Le mie gambe si muovono come se non riuscissi a controllarle, scontrandosi con spalle e muri; il petto mi brucia ma non mi volto. Mai, neanche una singola volta.

Poi, quando succede ancora, questa volta non scappo via. Questa volta mi fermo. Le sue braccia si avvolgono intorno a me, mi stringono, io appoggio la testa sul suo petto. E poi ancora, piango.

Un urlo stroncato dal dolore lascia la mia gola, le cui pareti mi bruciano, ma sarei disposta a sentire per sempre quel dolore piuttosto che quello dei frammenti del mio cuore che continuano a staccarsi dopo essere stati rimessi insieme per troppe volte.

Le lacrime rigano la mia pelle, solcano il mio volto incidendolo del dolore che ho tenuto dentro per troppo tempo. Piango fino a prosciugarmi, ma non sembra ancora abbastanza.

La mano di mio padre scorre tra i miei capelli mentre continua a tenermi stretta a sé, non lasciandomi mai andare. E allora io mi aggrappo a lui e lascio che mi sostenga, che provi a tenermi insieme anche se so che è troppo tardi.

Non dice niente, mi ascolta soltanto respirare e ascolta le mie lacrime, attraversate da tutto quello che non sono riuscita a vivere durante quest'ultimo anno.

Lacrime per mia madre, quelle che non ha mai avuto e quelle non sono mai riuscita a darle, quelle che meritava e che merita.

Lacrime perché non sono più la persona che ero e perché mi è stato strappato tutto via dalle mani troppo presto, perché sta per succedere ancora.

Lacrime per non essere chi gli altri vorrebbero che fossi, per quello che ho cercato di fare quel giorno.

Lacrime per Jake, per essere stato il primo a rompere in pezzi il mio cuore.

Lacrime per mio fratello, per non esserci stata abbastanza per lui quando ne aveva più bisogno. Per non essere riuscita a sostenerlo, per non averlo tenuto con me abbastanza.

Lacrime per mio padre, per averlo respinto troppe volte quando lui cercava di recuperare ciò che abbiamo adesso.

Lacrime per Zayn, per essere stata io a spezzargli il cuore quando lui era disposto a darmi tutto.

Lacrime per Harry, perché lui è riuscito a salvarmi e ad aggiustare il mio cuore, e io non lo sapevo neanche.

Lacrime per me stessa, perché io non potrò fare lo stesso per lui.

🌹🌹🌹

Non odiatemi, vi prego.

𝐅𝐈𝐗 𝐀 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 [𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐒𝐓𝐘𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐔]Where stories live. Discover now