fiftyfive

12.9K 868 39
                                    

[Two ghosts — Harry Styles]

🌹 A R I E L 🌹

Harry è dietro di me: le sue sono braccia intorno al mio corpo e il suo mento è appoggiato sulla mia spalla. Il suo respiro silenzioso e il suo cuore batte contro la mia schiena; gli occhi sullo strumento davanti a noi.

Non gli ho ancora risposto, e non è perché non voglio farlo tanto quanto non so come farlo. Non so cosa dire, neanche a lui.

Ma Harry non mi mette fretta, non mi fa pressione e non dice più nulla, se non respirare insieme a me e farmi sentire che lui c'è. Che c'è e che c'è per restare, almeno adesso, almeno qui, almeno con me.

Solleva la testa e i riccioli mi solleticano la pelle quando lo fa, ma io continuo a non guardarlo. Le mani si spostano dalla mia vita: salgono fino alle spalle e mi raccoglie i capelli su quella destra. Il suo tocco è lento, delicato ma deciso.

Le dita scendono lungo le mie braccia e poi il suo respiro che soffia sulla mia pelle, ma le sue labbra non mi toccano, non guariscono la mia pelle scoperta.

Semplicemente scende fino ad arrivare alla mia mano, mi sfiora le dita e poi mi lascia andare; il suo sguardo su di me e adesso il mio nel suo mentre si allontana raggiungendo il pianoforte e sollevando il rivestimento in legno rivelando la tastiera bianca e nera.

I suoi movimenti continuano ad essere lenti, mentre si siede davanti allo strumento e accarezza i tasti solo impercettibilmente, senza produrre alcun suono.

Resta fermo; forse aspettandosi qualcosa da parte mia, che sia una reazione o qualcosa del genere, che sia semplicemente qualcosa. Aspetta ancora, ma io non faccio niente.

Neanche un passo, neanche una parola, neanche una sillaba. Sto respirando perché lo so, perché lo sento, ma sono di nuovo bloccata. Bloccata in qualcos'altro da cui non riesco ad uscire. Dentro muri che non riesco ad abbattere.

Ma adesso Harry non sta più aspettando, perché le sue dita si stanno muovendo lungo i tasti prima lentamente, poi comincia a suonare. A suonare per davvero, e a suonare come se facendolo potesse salvare più vite di quante sia possibile salvarne realmente. A suonare nel modo in cui soltanto lui riesce a farmi vivere.

Ma adesso io non ci riesco. Non sono ancora pronta.

«Harry», lo chiamo, la mia voce ridotta ad un sussurro.

Mi sente perché le sue spalle si muovono — anche se leggermente, ma io le vedo quando succede.

«Ti prego», quasi lo supplico, e lui smette.

Ho le braccia incrociate al petto mentre Harry si alza in tutta la tua altezza e richiude il piano nascondendo quei tasti su cui ha imparato a volare.

Poi si volta verso di me: una me che non riesco a riconoscere. Una me ancora nella terra di mezzo, di nuovo.

Mi chiedo se riuscirò mai a lasciarmi andare definitivamente, se riuscirò a superare quel confine.

Harry mi guarda; i suoi occhi verdi cercano i miei e li tengono ancorati ai suoi.

Si avvicina a me e mi prende dolcemente il volto tra le mani sfregando le dita contro la mia pelle.

«Vorrei che tu potessi fidarti di me da permetterti di lasciarti andare per davvero», sussurra, la voce roca e dolce, senza nessun giudizio. Senza compassione né risentimento. È la voce di qualcuno che vorrebbe poter fare di più, quando in realtà se io sono qui adesso è soltanto grazie a lui.

«Io mi fido di te», gli dico scrollando lievemente le spalle e tenendo ancora le braccia incrociate.

Scuote la testa. «Non puoi fidarti davvero di me se non ti fidi prima di te stessa.»

𝐅𝐈𝐗 𝐀 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 [𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐒𝐓𝐘𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora