Capitolo IX

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Oggi devo vedermi con Anna per scoprire qualcosa in più sulla mia famiglia, su Alice e la mia omonima, Emma.
Suona in citofono, è lei, Anna. È incredibile come sia sempre puntuale, in ogni occasione.
Sono le 16:30, no ora 31 ma comunque è come avevo previsto. Mia madre, Zoe, essendo che è un giudice oggi deve tenere un'udienza e uscirà a breve da casa. Mio padre Colin è a lavoro già da stamattina.
«Allora, da cosa cominciamo?» mi sussurra Anna all'orecchio.
«Dunque, i miei genitori quando si portano il lavoro a casa lo svolgono nello studio e siccome quello di Emma e Alice era un caso che hanno risolto insieme, direi che qualche scartoffia possa trovarsi lì.»
«Ottima teoria signorina Jones!» ridacchia Anna facendomi l'occhiolino.
Sento mia madre attraversare il corridoio. Apre la porta della mia camera. Io e Anna ci giriamo verso di lei.
«Emma, tesoro, io vado all'udienza. Ci vediamo alle 8. Mi raccomando prepara la cena. Ciao Anna.»
«Ciao mamma» rispondo io
«Ciao Zoe» risponde Anna
Mamma esce di casa. Bene. Io e Anna non aspettiamo oltre e entriamo nello studio.
Di fronte la porta d'ingresso c'è una enorme scrivania e dietro di essa una sedia molto comoda. O almeno mi ricordo che sia così comoda.
I miei genitori non apprezzano che io entri nello studio, e fino a quel momento avevo ubbidito visto che non avevo ragione di disubbidire. Cerco sulla scrivania, tra le carte di cogliere nomi familiari ma nulla. Sono tutti casi recenti. Poi penso che se me lo hanno tenuto nascosto tutto questo tempo, devono fare in modo che io non ci possa arrivare. Mi giro, dando le spalle alla scrivania. Dietro al quadro c'è la cassaforte. Mentre chiedo a Anna di tenermi il quadro io mi avvicino alla cassaforte. Ovviamente c'è una combinazione. Okay allora, provo con l'anno in cui i miei si sono sposati. No, niente. Provo con l'anno in cui si sono conosciuti. Niente. L'anno in cui sono nata? Dai apriti! Come sospettavo, neanche quello è la combinazione. Poi l'idea. 21 Settembre 2013.
2-1-1-1-1-3. Toc. La cassaforte si è aperta!
C'è dell'oro, soldi, ma soprattutto, una cartellina e una scatola.
Sulla cartellina, in cima una sola parola, un nome a dir la verità, quattro lettere soltanto, di cui due uguali tra loro: Emma. Quasi mi commuovo. Apro la scatola. Un libricino, dalla copertina rigida. È rosa antico, con decori argentati. È molto bello. Apro la prima pagina:
"Gli ultimi colori di Emma."

Chi è Emma?Where stories live. Discover now