Capitolo VIII

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We are the champions, my friends!
È sempre così, ogni volta che esco da scuola dopo aver preso un voto decente, canto mentalmente 'We are the champions' dei Queen. È un'abitudine ormai, strana, ma pur sempre un'abitudine.
Anche Anna è allegra, e non sta più nella pelle. Vuole sapere che diamine ho scoperto.
Arriviamo alla piazzetta dove stiamo sempre, o dove ci diamo sempre appuntamento e ci sediamo su una delle panchine.
«Dai Emma, parla! Allora?»
«Dunque. Hai presente che ti avevo detto che mia madre e mio padre ogni mese vanno in quel manicomio e non mi dicono mai chi vanno a trovare? Ecco. Ieri, appena mia madre è uscita, sono uscita anche io, ho preso lo scooter e sono andata al manicomio. Lì, all'ingresso, c'è una signora che tiene il registro delle visite. Inizialmente non vuole dirmi quale persona ricoverata avesse ricevuto la visita dei miei. Poi l'ho convinta.
Arrivate alla stanza, entro e c'è una signora anziana sulla sedia a rotelle. Si chiama Alice Cassini, non la conosco e non l'ho mai sentita nominare. Lei invece, sembra conoscermi. Mi chiede come sto, mi parla confidentemente, mi chiede addirittura di farla uscire da lì. Poi le chiedo l'anno e lei mi risponde 2013. Capisci? Arrivo alla conclusione che mi ha scambiato per qualcun'altra. Tornata a casa accendo il computer e digito "Alice Cassini" su Google. Senti questa. Mi esce un articolo che parla del rinvenimento del cadavere di una ragazza sedicenne, era in una bara, in una grotta in mezzo ad un bosco. Tutto intorno c'erano foto sue e fiori.
La ragazza si chiamava Emma, come me, aveva i capelli rossi, come me. Se ci assomigliamo non lo so. Comunque questa povera ragazza è stata uccisa proprio da Alice Cassini, che pare fosse una dei suoi amici più vicini. Alice infatti non è mentalmente stabile. Ma arriviamo al clou di questa faccenda. Tieniti forte. Sai chi ha trovato questa caverna?»
Anna sembra rapita dalle mie parole e mi chiede «Chi?»
«Mia madre. Capisci? Mia. Madre.»
«Oddio.» solo questo le esce dalla bocca.
«Aspetta, non è finita qui, cara la mia Anna. Sai poi chi, insieme alla polizia ha indagato e risolto il caso?»
«Dimmelo tu, dai.»
«Mia madre e mio padre. Insieme. È così forse che si sono conosciuti. Ma ora mi chiedo: perché non dirmi tutto ciò? Perché mentirmi per tutti questi anni?»
«Non lo so.» dice Anna scuotendo la testa «Però devi venirne a capo. Saperne di più!»
«Infatti è proprio quello che voglio fare. Mi aiuterai?»
«Puoi contarci!» mi risponde abbracciandomi. La stringo forte. Lei si, che mi capisce.

Vedo da lontano Andrea. Sta con Daniele come al solito. Daniele ci sta provando con una ragazza, come al solito. Oddio, no, no ti prego fa che non sia quello che penso. Lo sapevo. Vanessa si sta avvicinando ad Andrea. Ma quanto è troia quella ragazza?! Da ucciderla proprio.
Ora basta.
Mi avvio a passo svelto verso loro due, loro quattro diciamo, ma Daniele e la ragazza non li conterei. Dico «Ciao! Vanessa come stai? Che bella maglietta che indossi! Dove l'hai presa?» non mi interessa dove l'abbia presa quella stupida maglia. Non la faccio neanche rispondere che parlo con Andrea «Oh ecco dov'eri!» e lo bacio. Vanessa è senza parole. Uno a zero per me.
A me Vanessa sta pure simpatica, ma nessuno si deve mettere tra me e Andrea.

Chi è Emma?Where stories live. Discover now