Capitolo V

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Biiiiiiip biiiip
Faccio cadere la sveglia, come ogni mattina. Sono distrutta e stanchissima, come ogni mattina.
Non mi voglio alzare dal letto, come ogni mattina.
C'è qualcosa di diverso però: stamattina non andrò a scuola, andrò dove mia madre e mio padre vanno sempre, senza di me. Perché non dovrei sapere chi vanno a trovare?
Mi alzo dal letto che sono le 7:20. Mia madre sta uscendo ora di casa, mi da un bacio ed esce, mio padre, che adora l'aria mattutina, sarà uscito un'ora e mezza fa.
Mi lavo, mi vesto, non mi trucco più di tanto, metto degli stivali comodi. Svuoto lo zaino di scuola dai libri e ci metto un panino col formaggio, una bottiglia d'acqua, il telefonino, la mappa col percorso che avevo messo nella felpa e dei soldi. Prendo la felpa e la indosso. Metto il cappuccio e esco anche io di casa.
Prendo il mio scooter. Parto, sento un po' freddo sulla faccia e forse dovevo mettere anche una sciarpa. Troppo tardi. Ogni tanto mi fermo e consulto la mappa. Credevo fosse più vicino questo posto. Arrivo al manicomio, è un posto dove una ragazza della mia età raramente vorrebbe entrare. Io ci entro per delle risposte, per svelare menzogne che mi sono state rifilate per anni.
Entro, c'è un gabbiotto con una signora di ,all'incirca, mezza età che mi dice buongiorno. Mi avvicino.
«Salve.»
«Ragazzina, non dovresti essere a scuola a quest'ora?»
«No signora, quest'oggi a scuola da me fanno la disinfestazione, per cui è chiusa.»
«mh. Perché sei qui?»
«Signora, i miei genitori vengono qui spesso...»
«Come faccio a sapere chi sono i tuoi genitori?»
«Non avete dei registri o qualcosa di simile?»
«Sono privati.»
«Sarebbero meno privati se le pagassi la colazione?»
«Vai a casa perfavore.»
«La prego, mi ascolti, sono anni ormai che i miei genitori vengono qui e non mi dicono perché e chi vengono a trovare. Non crede sia brutto per una figlia non sapere chi sono davvero, le persone che l'hanno messa al mondo?»
«Io non ho conisciuto i miei, sono stata adottata.»
«Allora puó capirmi in un certo senso. La prego. Non la metteró nei guai. Lei sarebbe la mia salvezza!»
«Come si chiamano i tuoi genitori?»
«Zoe e Colin, mio padre fa Jones di cognome»
«Trovati, erano qui ieri.»
«Chi sono venuti a trovare?»
«Una signora, molto anziana. È qui da una cinquantina d'anni ormai.»
«Come si chiama?»
«Alice Cassini»
«Grazie grazie grazie, signora?»
«Lucia. Tu come ti chiami cara?»
«Emma.»
«Vieni Emma. Ti accompagno da Alice.»

Io e Lucia saliamo le scale e arriviamo al secondo piano. Attraversiamo un lungo corridoio, pieno di stanze a loro volta piene di gente insana. Avevo un po' paura, lo confesso. Entriamo in una stanza dove c'é una signora alla finestra, sulla sedia a rotelle.
«Signora Alice. C'è una visita anche oggi.»
Questo anche oggi mi fece pensare a Zoe e Colin. Alice si gira, ha una faccia molto sorpresa.
«Signora Alice, c'è Emma qui.»
Alice fa segno di avvicinarci. Arrivata davanti a lei mi prende la mano.
«Emma,» sussurra «Mi dispiace, mi dispiace tanto. Dì a questa signora che io non ti ho fatto nulla, che stai bene, così mi fanno uscire da qui.»
Che dice questa Alice? Io non la capisco. Parla come se io la conosco ma non é possibile. È stata chiusa qui cinquanta anni fa.
«Ciao Alice. » le rispondo «Non posso farti uscire, mi dispiace. Puoi dirmi quando è stata l'ultima volta che ci siamo viste che non mi ricordo?»
La signora Alice aveva le lacrime agli occhi
«Non te lo ricordi perché dormivi.»
«Davvero?»
«Si Emma.»
«Ero appena nata, Alice?»
«No. Eri così, come adesso. Ci siamo viste qualche giorno fa.»
Mi giro verso Lucia, lei scuote la testa come per dire che la Signora Alice ha completamente perso la testa.
«Emma,» dice Alice «fammi uscire di qui, così possiamo andare alla caverna che ti piace tanto. Lì non c'è Veronica a darti fastidio.»
Io sono veramente scossa. Ora chi sarebbe Veronica? «Alice chi è Veronica?» chiedo
«Emma, Veronica è la strega che ti fa soffrire.»
«Che mi ha fatto?»
«Un'imboscata, ti ha fatto molto male.»
«Ho capito. Alice? Che giorno è oggi?»
«6 Settembre 1997»
Siamo nel 2051! Alice parla, evidentemente, di molto tempo fa.
Ma perché dice di conoscermi?
Lucia mi tocca la spalla e mi dice di salutare Alice.
«Ciao Alice. Ci vediamo presto.»
«Ciao Emma. A presto.»
Sto per uscire dalla stanza quando sento Alice che mi dice «Emma tu sei fantastica. Alessandro è un idiota se non l'ha capito.»
Le dico grazie ma penso "Chi diavolo è ora Alessandro!?"

Ringrazio Lucia e esco dal manicomio. Sono molto scossa. Non mi aspettavo tutto ciò. Tuttavia, ancora non ho capito perché i miei non volevano che conoscessi Alice. Ma soprattutto non ho capito nulla di questa storia. Torno a casa e accendo il computer. Ho ancora due ore prima che mia madre Zoe torni. Digito su Google "Alice Cassini"
Trovo una vecchia pagina di un giornale.
Dice questo:
"Trovato l'assassino di Emma Lerti. Grazie alle indagini della polizia locale e alla partecipazione provvidenziale del detective Colin Jones, sappiamo che ad aver ucciso la sedicenne era stata la sua amica Alice Cassini, che ora è rinchiusa nella Casa di Cura di *** da ormai una trentina d'anni e più. Pare che la donna già in giovane età soffrisse di disturbi della personalità e probabilmente è anche questo il movente dell'omicidio."
Dunque mio padre ha seguito le indagini. Ma mia madre cosa centra con tutto ciò? Scorro più in basso la pagina e trovo un articolo intitolato "La caverna di Emma"
Leggo questo:" Dopo che la ventenne Zoe ha trovato il diario di Alice Cassini, assassina di Emma Lerti, questa vicenda ha appassionato tutto il paese e gente da ogni parte di esso giunge per visitare la caverna dove Alice ha ucciso Emma e dove, per il tempo che ha potuto l'ha venerata, per così dire. Zoe e Colin Jones, così si chiama colui che ha risolto il caso, hanno svolto un ottimo lavoro e speriamo di vederli presto alle prese con un altro caso."
Le mie domande hanno avuto una risposta. Mia madre ha trovato il corpo di questa Emma. Non ci posso credere. Anni e anni di menzogne quando la verità era così semplice. Ora ne voglio sapere sempre di più. Questa cosa mi sta ossessionando.

Chi è Emma?Where stories live. Discover now