Epilogo

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«Emma! Vieni a tavola? È pronto!»
«Arrivo!»
Chiudo il manoscritto, sistemo la penna in mezzo alle altre nel portapenne e mi dirigo in cucina.
«Che facevi? Stai scrivendo ancora il libro?» mi chiede mio padre, «Si, questa cosa mi sta aiutando molto. La psicologa, se ti ricordi, mi aveva detto di scrivere su un diario se avessi sentito il bisogno di sfogarmi. Ma nello scriverlo ho sentito il bisogno di scrivere di più delle mie emozioni. Sono soddisfatta di quello che sta uscendo fuori da tutto ciò.» gli rispondo. Mia madre mi tocca la mano «E noi siamo felici che stai superando questa brutta esperienza.»
Una volta mangiato vorrei davvero rimettermi a scrivere ma devo vedermi con Anna. Esco di casa e arrivo fino alla piazzetta. Mi siedo sulla panchina e la aspetto.
Arriva in ritardo di quasi dieci minuti, ma non fa niente. Sto per darle una notizia fantastica.
«Ehi! Scusa il ritardo! È tanto che aspetti?»
«Ciao Anna! Tranquilla!» le dico ridendo.
«Siediti, devo dirti una cosa.»
La sua faccia si fa più seria, credo si aspetti chissà cosa. Allora io cerco di assumere l'espressione più cupa possibile per rendere ancora più grave tutta la situazione.
«Dunque? Parla...» mi sollecita
«Allora, so che per questa estate avevamo dei progetti ma a quanto pare i nostri piani sono saltati.»
«Ma come? E perché?» chiede spiegazioni.
«Non credo che tu possa venire per un mese a stare da me alla casa al mare.»
«Okay Emma ma per quale motivo e soprattutto com'è me lo dici proprio ora, che domani cominciano le vacanze estive?!» Anna comincia a scaldarsi, forse è meglio che le dica come stanno le cose.
«Perché io questa estate vado in Canada dai miei nonni. E tu... Tu verrai con me!»
«Dovrei prima parlarne con i miei genitori...»
«Già fatto, ci ha parlato mia madre. Si parte Anna!»
«Cosa stai dicendo! Sono troppo felice!»
Mi abbraccia e noto che già non sta nella pelle per il viaggio, ma ancora non le ho detto la notiziona.
«C'è un'ultima cosa...»
«E cosa? Dimmi!»
«Cinque giorni di quel mese li passeremo a New York. I nostri genitori hanno già prenotato il volo e l'albergo!»
«Ma questo è un sogno!»
«Sarà l'estate migliore della mia vita!»
«Vale lo stesso per me amica mia!»
Penso a questa estate e a come sarà. La mia mente vola. Finalmente conoscerò i miei nonni paterni di persona e finalmente farò un viaggio con Anna (anche se non abbiamo diciotto anni compiuti). Quando tornerò avrò finito il mio libro e cercherò qualcuno che lo me lo pubblichi. La mia vita nel giro di dieci mesi è cambiata radicalmente. Ci sono stati momenti bui, tristezza, panico, ma ho conosciuto me stessa, per quello che realmente sono e soprattutto ho conosciuto (anche se non direttamente) una persona meravigliosa che anche a distanza ha migliorato la vita di molta gente: Emma Lerti.
Ho imparato che i genitori alle volte possono nasconderti delle cose per non farti soffrire e sbagliano in buona fede, ho imparato che le persone non sono semplicemente o buone o cattive, ho imparato che l'amore di una madre non si spegne mai, e che gli errori di gioventù si potrebbero pagare anche per tutta la vita.
Ma sicuramente tutto ciò mi ha portato ad apprezzare la vita diversamente. Grazie Emma.

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