Capitolo I

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Emma
«Tanti auguri a te! Tanti auguri a tee! Tanti auguri a Emma! Tanti auguri a tee! Dai, soffia! Esprimi un desiderio.»

Fatto. Il mio desiderio dei sedici anni. Chissà se si avvererà. Per il momento, alzo lo sguardo e vedo la mia famiglia. Vedo mamma, papà, nonno e nonna. Gli altri nonni, i genitori di mio padre vivono in Canada per cui non li ho mai conosciuti di persona ma spero di farlo un giorno. Mia madre Zoe, che li ha conosciuti durante il viaggio di nozze con mio padre, dice che sono molto meglio dei suoi di genitori, ma questo è un segreto che teniamo io, mia madre e mio padre.
Anche se siamo solo in tre di solito, mi sento un po' la pecora nera della famiglia. Mentirei però, se dicessi che ciò non mi piace. Mio padre è un uomo molto intelligente e mia madre non è da meno, per cui, per spiccare, in qualche modo, o semplicemente farli rimanere basiti, devo fare qualcosa di strano o contro di loro. Paradossalmente è solo così che mi considerano positivamente. Ad esempio, motivo di aspro dibattito a casa mia è la religione. Loro sono fermamente atei, io per contraddirli ho detto di essere fermamente credente. Le loro facce, quando l'estate scorsa glielo dissi furono impagabili, mi guardavano come un essere diverso, appunto. Li avevo sorpresi. I miei genitori, infatti, sono sposati ma non in Chiesa. Quando ero piccola, e non avevo ancora sperimentato l'arte della contraddizione avevo chiesto loro il perché di questa scelta. Loro mi avevano risposto che secondo loro il mondo è talmente crudele che non è possibile che dietro vi possa essere un'intelligenza superiore e perfetta. Ora, ripensandoci, mi chiedo se si riferiscano a qualcosa in particolare. Anche se fosse, devo scordarmi di scoprirlo. Ho imparato, infatti, che mia madre e mio padre sono molto complici e si farebbero torturare piuttosto che rivelare un segreto che condividono loro due.
Faccio un esempio. Ogni mese, mia madre va in una casa di cura per passare del tempo con i pazienti che vi sono dentro. È una cosa strana, infatti quando l'ho detto ai miei amici, questi sono rimasti di sasso. Mia madre Zoe mi ha liquidato dicendomi: "Emma, i pazienti chiusi la dentro non vedono mai la luce del sole per cui visto che nessuno si cura di far loro compagnia, lo faccio io. Rendo la loro permanenza li meno peggio del solito."
Ora non è più un mistero che devo essere strana per risultare non proprio pari a zero davanti ai miei.

Chi è Emma?Where stories live. Discover now