Capitolo VII

138 14 0
                                    

«Jones?»
«Presente.»
«Emma! Mi racconti cosa è successo ieri?»
«Dopo Anna! Te lo dico dopo.»
«Signorina Sabelli? Le dispiace se faccio l'appello mentre parla con la signorina Jones?»
«Mi scusi prof.» Anna era tutta rossa, lei ha troppa paura della professoressa Rossini per cui essere ripresa da lei per Anna deve essere tremendo.
Scrivo sul banco una cosa per tirare su un'umiliata Anna. Mi limito a scrivere "Che acida che è." Lei risponde con un "Lol" molto poco reale secondo me, visto che la situazione non l'aveva fatta ridere. Povera la mia amica!
La Rossini comincia a spiegare matematica. Che. Palle. Okay, no. Dovevo concentarmi. Quindi se ho y uguale a ax alla seconda più bx più c allora ho... Oh un messaggio! Di Andrea! Evvaaaaai!
«Rossini, vero?»
«Si, che palle. Tu?»
«Manni. Sta spiegando Socrate, che ammorbo.»
«Lo so, l'ha cominciato a spiegare pure a noi l'altro giorno. MAMMAMIA.»
«Scendi a ricreazione?»
«Si, ci vediamo?»

«JONES, È UN TELEFONO QUELLO CHE VEDO?»
Merda.
«Jones porti qui il telefono. Subito.»
Mi volevo sotterrare. Mi alzo, mi guardano tutti, io cammino fino alla cattedra. Poggio il telefono e mi giro per tornare a posto.
La Rossini mi dice «Jones se si ripete una cosa del genere il telefono lo porta direttamente al preside, chiaro?»
«Non si ripeterà, professoressa.»
Sono cosí mortificata.
Mi devo mettere a seguire la lezione. E seriamente magari.
* * *
Scendo le scale, ho Anna e Valentina accanto. Vedo Daniele e Andrea, poggiati al muretto. Stanno fumando lì fuori, e fa un po' freddo. Mi stringo nel giacchetto e esco.
Andrea e Daniele ci vedono e li salutiamo.
«Emma ma che fine hai fatto prima?»
«Lascia stare. La Rossini mi ha confiscato il telefono. Fanculo.»
«Oddio mi dispiace. Hai fatto una figuraccia per colpa mia. Scusa.»
«No macché scusa. Sono stata scema io a farmi beccare. Che idiota sono stata.»
«Dai vieni qui.»
Andrea aveva allargato le braccia e io lo abbraccio. Diciamo che avevo sia freddo, sia proprio una voglia arretrata di abbracciarlo. Intanto Daniele noto che ci prova spudoratamente con Anna e Valentina, contemporaneamente. Ma lui si sa, è fatto così. Mi chiedo se gli sia mai importato per davvero di qualcuna almeno una volta nella sua vita. Bah, probabilmente no. Ma vabbé, non è un mio problema.
Rimaniamo così io e Andrea , per tutto l'intervallo, poggiati al muretto, lui mi cinge le spalle col braccio sinistro. Con la mano destra si porta la sigaretta alla bocca, e fuma. Avrei voluto stare così per sempre. Ma appena penso ciò, la campanella suona. Lo saluto. Saluto Daniele. E svogliata risalgo in classe.

Chi è Emma?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora