La fucina coinquilina

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"Hai sentito che Steven è tornato a Bitch City?"

Lapis alzò gli occhi dal libro, e guardò Bismuth, che stava armeggiando con i suoi aggeggi da fabbro.

"Sì, ho sentito." rispose.

"Potremmo andarlo a trovare..."

L'altra non disse nulla.

"Ok, ho capito. Lo inviterò io qui."

Bismuth si arrese con la conversazione, e cominciò a battere il ferro col martello; voleva creare una bella griglia da barbecue, poichè l'ultima si era rotta. Certo, non era divertente quanto creare spade, ma non poteva farci nulla.

Lapis chiuse il libro.

"Certo che è arduo sopportare tutto questo rumore di sferragliare..."

Bismuth mise da parte il martello, e la guardò, sorridendo.

"Ci si abitua, vedrai. Soprattutto dopo quello che si passa in tempo di guerra." le ricordò.

Lapis convenì:

"E' stato terribile, ma ora è finita." al ricordo si sentì comunque male. Diceva così, ma per lei niente era veramente accantonato, nè Malachite, nè lo specchio, nè la separazione da Peridot, soprattutto quella. E ora, neanche la brev e avventura con Perla. Ma non voleva pensarci.

Bismuth allora le disse:

"Mi piace questa tua voglia di andare oltre, sai. Soprattutto visto il fatto che è colpa mia se sei stata in uno specchio. Sono io che ti ho colpita."

"Eri in guerra. E capita."

"E dopo tutto ciò, tu riesci a sopportare di vivere con me!"

Bismuth era sempre così brava, e la tirava su di morale. La faceva sentire... forte. Era per quello che nel suo cuore l'aveva perdonata, anche se non lo dava a vedere.

"E vabbè, che vuoi che sia. Soprattutto in confronto a limonare quella che ti ha tenuto in uno specchio per migliaia di anni..." commentò sarcastica Lapis.

Bismuth rise. Egli era l'unica a sapere chi fosse l'altra "colpevole" del tradimento di Lapis, o almeno così la pensavano loro, poichè in realtà lo sapevano tutti. Le aveva viste mentre uscivano dalla casa di Dewey, e aveva visto Dewey stesso piangere. Allora si era avvicinata a loro, e Lapis le aveva chiesto se avesse un posto.

Bismuth allora, ammirata, esclamò:

"Sai che hai ragione? Non si può passare l'eternità a biasimarsi, e nel passato! Se lo fai tu, posso farlo anch'io!"

Allora Lapis pensò a quello che le aveva detto Perla, e cercò di nuovo di scacciare il pensiero di lei. La odiava. Non era perciò felice di quanto successo, anche se non lo trovava un motivo per nasconderlo. Meglio ironizzarci sopra.

Bismuth era da sempre abituata tuttavia a preoccuparsi degli altri, a incitare in guerra le sue commilitone: prima di una grande battaglia, o una piccola missione; a consolarle, quando un'amica veniva frantumata o catturata; a rassicurale, dopo una sconfitta. Era perciò diventata molto importante nel gruppo, in quanto come ispiratrice era seconda soltanto a Quarzo Rosa, o meglio, Diamante Rosa; non è dunque sorprendente che avesse visto il turbamento che passò nel volto di Lapis, e anche che se ne preoccupasse.

"Lapis, sei sicura che vada tutto bene?"

Lapislazzuli non rispose. Non era persona che amava mentire, e preferiva non parlare. Allora Bismuth le si avvicinò, e si sedette per terra vicino a lei.

"Senti Lapis, qualsiasi cosa ti tormenti sappi che riuscirai a superarla se ti fai aiutare. Ricorda che anche tu sei una Crystal Gem, e dove c'è una Gemma Cristallina in difficoltà, io ci sarò ad aiutarla! Perchè, se non ci aiutiamo noi, come facciamo ad aiutare gli altri?!" esclamò, con l'energia che gli fluiva dentro ogni volta che faceva un orazione.

Lapis sorrise. Finalmente sentiva di nuovo che poteva esserci qualcuno che l'avrebbe aiutata. Di nuovo si sentì cingere dal caldo affetto dell'amicizia; come con Steven, come con Peridot.

"Grazie, Bis."

"Prego Tris."


Nda: lo so che è "ter" che segue " bis", e non "tris", but non mi frega.

Trash universeWhere stories live. Discover now