No tabù

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"Steven!"

"Ohi, amico. Come va?"

"E' da un po' che non ci si vede!"

Steven salutò la band, addolcito. Era da un po' che non li vedeva, e gli erano mancati.

"Ciao Buck! Ehi, Jenny! Ciao Panna Acida! Voi non sapete quanto mi siete mancati!" strinse la mano a tutti, e si sedette anche lui per terra nella stanza di Sadie. 

Allora spiegò:

"Bismuh mi ha detto che avete bisogno del mio aiuto."

Annuirono. 

"Sì, abbiamo scritto una canzone che è una bomba. Ma ci manca una voce, e abbiamo pensato a te." gli disse Panna Acida.

"Abbiamo, vuoi dire ho pensato." lo corresse Jenny.

Steven si guardò attorno. 

"Ma dov'è Sadie?"

"Oggi era in giro col suo fidanzato, poichè il Ciambellone è chiuso." gli spiegò Panna Acida.

"Io l'ho detto a mio padre di aprire il Ciambellone, ma lui non ha voluto. E' ancora traumatizzato, dice."

"Massì, Buck, dagli tempo. Non è una cosa da tutti i giorni trovarsi la ragazza con un altra." gli suggerì Panna Acida, come ogni volta che avevano affrontato l'argomento.

"No, però se l'è cercata. Io gli avevo detto di non fidarsi." 

Steven no ci stava veramente capendo più nulla, essendo stato via un po'.

"Di cosa parlate?"

Gli altri lo guardarono interrogativi.

"Non lo sai, Steven? Sei l'unico in paese..."

"No, non so niente, Jenny. Sono stato via, ultimamente..."accennò, rivolgendo un pensiero ai poveri Maheswaran che se lo dovevano sorbire a casa.

Gli altri due guardarono Buck, per chiedergli il permesso di spettegolare di suo padre, ma fu lui a raccontare.

"Un giorno mio papà tornò a casa, e trovò sul suo amato divanetto di pelle quella Lazzuli che si sollazzava una tipa bianca."

"Ehi... guarda che mi offendo!" si indignò Jenny.

"Non intendevo in quel senso, lo sai bene. Volevo dire una veramente bianca, bianca avorio. Più di Panna Acida."

"Grazie, eh... comunque è evidente che quella non ti stesse simpatica." rispose l'altro.

"No per nulla: non mi sembrava molto innamorata di mio padre. E viveva anche in casa mia."

Steven annuì, comprensivo. Di situazioni simili ne aveva vissute.

"Ti capisco. Una gemma di cui mi fidavo ha avuto "un amplesso", è così che l'ha definito, con mio padre giusto per vendicarsi dell'ex fidanzata. E questo dopo averlo odiato una vita perchè affermava che gli avesse rubato la sua prima fidanzata, e da quella relazione comunque ero nato io." spiegò velocemente.

"Oh boy, povero. Peggiore della mia."

"Sentite, secondo me esagerate. Alla fine che ve ne frega a voi con chi vanno a letto i vostri genitori. L'importante è che vi vogliano bene." disse Panna Acida, pensando a Martin, che invece non lo cagava affatto.

"Esatto Panna Acida, viva il sesso libero!" gridò Jenny.

"Non era quello che volevo dire, ma è vero anche quello." confermò l'amico.

"Forse avete ragione." concordò anche Buck.

Steven si finse traumatizzato dal discorso, anche se poi non lo era poi tanto. Insomma, ne aveva viste e sentite di cose, anche se per fortuna di molte aveva solo sentito parlare. E chissà, magari loro avevano ragione, magari doveva perdonare Perla. 

Dopo qualche secondo di silenzio, Panna Acida prese di nuovo la parola:

"Steven, penso che la canzone ti piacerà, dopo quanto successo, soprattutto alla festa."

"A me piacciono sempre le vostre canzoni! Soprattutto quelle scritte da Sadie!"

"Ebbene, anche questa è scritta da Sadie, come tutte." disse Jenny, guardando Steven sorridendo. Allora gli porse il testo.

Certo che gli piaceva, anzi, era proprio quello di cui aveva bisogno! Descriveva esattamente ciò che sentiva dentro di sè.

"Veramente bella. Ci sarò." disse, rileggendo di nuovo il testo di quella canzone, che si chiamava: spinelloooo.

Scherzavo. 

Comunque il testo si chiamava "genitore, ascolta".

Trash universeWhere stories live. Discover now