Leone cane ciccione 2

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Greg uscí di casa, in modo circospetto. Tirò un sospiro di sollievo, sicuro di non essere visto da nessuno.
Ma poi si ritrovò davanti Connie.

"Connie?!" rabbrividí.

"Buongiorno signor Universe!"

"Shhh, per piacere..." sussurrò, gettando uno sguardo in direzione dell'interno della casa.

"Stia tranquillo, non dirò nulla a Steven..."

"Eh? Non è lui il problema..." rispose, guardandosi di nuovo alle spalle.

Connie non capiva. Allora si sporse anche lei, per vedere chi ci fosse nell'abitazione. Ma non c'era nessuno.

"Ma... è sicuro di star bene?"

"Eh bene, io? Sicuro... ma ora devo andare..."

Greg la spinse delicatamente di lato, in modo da farsi strada.

"Ma di chi ha paura, signor Universe?! Qui non c-"

Udirono un rumore all'interno della casa. Era la porta del tempio che si apriva.

Greg corse, ma inciampò e rotolò giù per le scale. Sentí il rumore dei passi verso la porta, e allora si alzò, e corse via dalla spiaggia, zoppicamdo.

"Greg, che ci fai qui? Vattene sub- ah, sei tu Connie."

La salutò Perla, comparendo alla porta.
Si guardò intorno, ma non vide da nessuna parte Greg.

"Hai per caso visto Greg?"

"Sí, è scappato via. Era qui per te?"

Perla assunse un'espressione orripilata.

"Per me? Ma figurati! Mai nella vita!"

Sembrava sincera.

"Beh, è strano... prima Jasper, poi Greg..." le raccontò Connie.

Perla rimase basita.

"Jasper e Greg erano qui?!"

Connie annuì.

"Quindi non erano da te?"

Perla fece segno di no con la testa.

"Strano, molto strano... ora che ci penso, è tutto molto strano: Ametista esce di continuo, il sonnifero e i miei libri scompaiono..."

Connie ebbe un'illuminazione.

"I tuoi libri?! Oggi ho visto Jasper con un libro in mano, era La coscienza di Zeno..."

"La coscienza di Zeno?! No... lo stavo leggendo!"

"Coooosa?!"

"Si, avevo letto una centinaia di pagine... vabbè, ne leggerò un altro, mi toccherà "Guerra e Pace", se ancora non me l'hanno rubato..."

Connie era rimasta letteralmente a bocca aperta. Voleva chiederle tante cose, ma non le usciva una parola di bocca.

"Vabbè, ciao Connie..." disse Perla, chiudendo la porta.

Connie si riprese, scossa da un improvviso pensiero.

"No, Perla, aspetta! Hai visto Leone?!

"Dici quella mer...aviglia di animale?"

Connie annuì.

Perla sospirò.

"Quella bestiaccia mi sta sempre addosso quando pulisco. Lo odio. Non capisco come Rose Quartz amasse un essere così insensato."

Perla sprizzava disprezzo e gelosia da tutti i pori.

"Quindi sai dov'è?" domandò, esaltata.

"Sí. Entra." la invitò la gemma, facendosi da parte.

Connie lo fece.

Leone era sdraiato sul tavolo, mentre si leccava la criniera a pancia in sù.
Era adorabile.

"Bestiaccia, alzati! É arrivata Connie!"

Leone scese dal tavolo, e atterrò per terra, su una piccola pozzanghera di sugo, sporcandosi la zampa.

"Ametista... maledetto quarzo..." imprecò Perla, vedendo lo sporco.

Leone, con la zampa sporca, si diresse verso di loro.
Ma, non appena si avvicinò a Perla, si pulì la zampa su di lei, provocando le un attacco isterico.

Poi, con quello che sembrava un sorriso compiaciuto, uscí di casa, inseguito da Connie.

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